Lecco: fatti di autoerotismo fuori casa? Il 56enne nega

''Non ho mai fatto nulla, la mia religione non me lo consente. Non riesco nemmeno a parlarne''. Ha respinto le accuse che gli venivano addebitate, sottoponendosi ad esame dinnanzi al giudice Martina Beggio, l'imputato classe 1967 finito a processo per minacce e atti osceni in luogo pubblico (art.612 comma 2 e 527 comma 2 cp).
Ha riempito quasi l'intera mattinata l'udienza celebrata stamani in tribunale a Lecco nei confronti dello straniero residente in città, originario di un Paese del Medio Oriente ma da moltissimi anni in Italia, destinatario di una denuncia presentata in Questura a Lecco dai vicini di casa. Questi ultimi si sarebbero sentiti quantomeno turbati dalla condotta del 56enne che in almeno due occasioni, nell'estate 2021, si sarebbe masturbato sul balcone di casa, che affaccia verso la palazzina in cui risiede la famiglia, costituitasi parte civile tramite l'avvocato Simona Bove. Mamma e figlia avrebbero infatti notato con un certo imbarazzo, il comportamento del vicino di casa, riferendolo qualche tempo più tardi al capofamiglia che non avrebbe preso per nulla bene quella condotta, tanto da ingaggiare una lite accesa con l'imputato.
Comportamenti strani - con sguardi fissi ed insistenti - che secondo le parti offese avrebbero avuto inizio nel periodo Covid, durante la permanenza forzata in casa, ma che nell'estate 2021 sarebbero appunto sfociati in un duplice episodio di autoerotismo avvenuto nel giro di una manciata di settimane.
Stamani all'audizione della parte civile e di altri testimoni ha fatto seguito l'esame dell'imputato - difeso dall'avvocato Mara Ratti - che ha negato ogni addebito, persino l'accusa secondo la quale sarebbe rimasto completamente nudo sul proprio balcone. Peraltro l'uomo ha evidenziato la presenza di una sorta di tenda o paravento posizionata a copertura dell'appartamento, a scopo di privacy.
Chiusa la lunga udienza, celebrata anche in presenza del vpo Pietro Bassi, si torna in Aula nelle prossime settimane per l'audizione dei testi della difesa; seguiranno poi discussione e sentenza.
G.C.
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