Un libro sulla storia della DC: l'esperienza lecchese
È uscito il libro definito “un’opera importante che colma un vuoto paradossale negli studi storiografici: Guido Formigoni, Paolo Pombeni e Giorgio Vecchio hanno scritto un volume edito dal Molino sul partito della Democrazia Cristiana che ha dominato a lungo la scena politica italiana, dal dopoguerra ’45 per quasi mezzo secolo”.
Con la D.C. c’è stato di tutto: formazioni governative unitarie, già CLN, da De Gasperi a Togliatti, scontri durissimi nella campagna elettorale del 18 aprile 1948, il Patto Atlantico, poi gli anni ‘55/’60 del centrismo allargato a destra, il centrosinistra con Nenni, le convergenze parallele di Aldo Moro, il compromesso storico con Berlinguer e altro ancora: senza dimenticare, sul piano internazionale, che si è passati dalla guerra fredda alla coesistenza pacifica, da Torino capitale dell’imperialismo industriale alla FIAT che apriva un complesso industriale in URSS.
Un ben noto quotidiano nazionale dedica al libro “Storia della D.C. – 1943-1993” due intere pagine del settore cultura con un ampio intervento del famoso Paolo Mieli. Ebbene, il caso ha voluto che proprio qualche settimana fa il lecchese Alessio Corti, grande appassionato di storia locale, già funzionario dell’Unione Artigiani (figlio di Italo, P.S.I.), vice sindaco di Lecco nelle prime Giunte di centro sinistra avviate in Comune dopo le amministrative del 1964, ha pubblicato sui social una fotografia con didascalia, risalente ai quadri della Democrazia Cristiana durante la prima campagna elettorale dopo la Liberazione, nella primavera 1946; l'immagine ha riscosso insperate attenzioni, tanto è vero che sono pervenute richieste di precisazioni e riscontri. Ebbene, tale foto e relativo commento sono tolti dal libro “Un popolo per la Libertà”, uscito nel 1977 per iniziativa della Cooperativa “Unità di Transizione Lecco 1”. C’è da ricordare che il primo promotore di tale iniziativa è stato Giulio Boscagli, allora operante nella sede dell’Unità di Transizione (CL) che si trovava in via Carlo Corti, in quartiere Pescarenico. E sempre la storia ha voluto che Boscagli fosse nel 1993 l’ultimo sindaco democristiano della città di Lecco, della serie iniziata nel 1948 con la grande vittoria dello Scudo Crociato nelle comunali dello stesso anno, ad autunno, di Ugo Bartesaghi.
Nel 1993 la “balena bianca”, per usare una denominazione cara al noto giornalista Giampaolo Pansa, abbandonò le acque del ramo lecchese del Lario. Il nuovo sistema elettorale portò al confronto finale diretto il leghista Giuseppe Pogliani e la sinistra-centro di Rosangela Granata. Vinse, come noto, il primo. Ora, anche su richiesta di lettori, siamo in grado di completare quanto avviato con la fotografia D.C. del 1946. Pubblichiamo, infatti, uno scatto dell’ultima lista della Democrazia Cristiana alle elezioni comunali di Lecco, con candidato sindaco Mario Magnani, storico ingegnere capo nel palazzo civico di piazza Diaz. La D.C. restò esclusa dal ballottaggio, avendo avuto meno voti di Pogliani e Granata. Il risultato elettorale negativo è stato l’anticipo di un’uscita di scena dal consiglio comunale di Lecco dove la Democrazia Cristiana, già nelle prime comunali del 1946, era entrata come partito di larga maggioranza relativa, con 17 seggi su 40. L’alleanza fra comunisti e socialisti con 21 seggi relegò la D.C. all’opposizione, eleggendo primo cittadino Giuseppe Mauri del P.S.I.
Era il 20 gennaio 1994 quando, alle 18.45, in consiglio comunale a Lecco, dopo l’appello dei presenti, il capogruppo D.C. Piergiorgio Locatelli chiese la parola per una comunicazione ufficiale: rese noto che la sua compagine cambiava nome con la nascita del Partito Popolare. “È stata un’esperienza politica, quella della D.C. - dichiarò Locatelli - che ha assicurato all’Italia mezzo secolo di pace, di crescita civile, di sviluppo economico e sociale senza confronti con il passato. Comportamenti moralmente inaccettabili ed errori politici di singoli uomini e di qualche gruppo di dirigenti non possono alterare il senso e il valore di una storia costruita dalla generosità e dall’impegno disinteressato di tantissimi militanti, nel nome della democrazia e della libertà”.
Per dodici elezioni municipali, dal 1946 al 1988, la D.C. era stata sempre il partito di maggioranza al Comune di Lecco, variando da un minimo di 17 seggi a un massimo di 21. Era un cambiamento storico, quello comunicato da Locatelli, la sera del 20 gennaio 1994. La D.C. che cambiava nome era in quel momento all’opposizione con 7 consiglieri. Per completare le notizie intorno alla foto pubblicata da Alessio Corti c’è da ricordare che la sede dello Scudo Crociato rimase in via Mascari sino all’estate 1992, quando vennero avviati i lavori di ristrutturazione dell’ormai fatiscente edificio.
Con la D.C. c’è stato di tutto: formazioni governative unitarie, già CLN, da De Gasperi a Togliatti, scontri durissimi nella campagna elettorale del 18 aprile 1948, il Patto Atlantico, poi gli anni ‘55/’60 del centrismo allargato a destra, il centrosinistra con Nenni, le convergenze parallele di Aldo Moro, il compromesso storico con Berlinguer e altro ancora: senza dimenticare, sul piano internazionale, che si è passati dalla guerra fredda alla coesistenza pacifica, da Torino capitale dell’imperialismo industriale alla FIAT che apriva un complesso industriale in URSS.
Un ben noto quotidiano nazionale dedica al libro “Storia della D.C. – 1943-1993” due intere pagine del settore cultura con un ampio intervento del famoso Paolo Mieli. Ebbene, il caso ha voluto che proprio qualche settimana fa il lecchese Alessio Corti, grande appassionato di storia locale, già funzionario dell’Unione Artigiani (figlio di Italo, P.S.I.), vice sindaco di Lecco nelle prime Giunte di centro sinistra avviate in Comune dopo le amministrative del 1964, ha pubblicato sui social una fotografia con didascalia, risalente ai quadri della Democrazia Cristiana durante la prima campagna elettorale dopo la Liberazione, nella primavera 1946; l'immagine ha riscosso insperate attenzioni, tanto è vero che sono pervenute richieste di precisazioni e riscontri. Ebbene, tale foto e relativo commento sono tolti dal libro “Un popolo per la Libertà”, uscito nel 1977 per iniziativa della Cooperativa “Unità di Transizione Lecco 1”. C’è da ricordare che il primo promotore di tale iniziativa è stato Giulio Boscagli, allora operante nella sede dell’Unità di Transizione (CL) che si trovava in via Carlo Corti, in quartiere Pescarenico. E sempre la storia ha voluto che Boscagli fosse nel 1993 l’ultimo sindaco democristiano della città di Lecco, della serie iniziata nel 1948 con la grande vittoria dello Scudo Crociato nelle comunali dello stesso anno, ad autunno, di Ugo Bartesaghi.
Nel 1993 la “balena bianca”, per usare una denominazione cara al noto giornalista Giampaolo Pansa, abbandonò le acque del ramo lecchese del Lario. Il nuovo sistema elettorale portò al confronto finale diretto il leghista Giuseppe Pogliani e la sinistra-centro di Rosangela Granata. Vinse, come noto, il primo. Ora, anche su richiesta di lettori, siamo in grado di completare quanto avviato con la fotografia D.C. del 1946. Pubblichiamo, infatti, uno scatto dell’ultima lista della Democrazia Cristiana alle elezioni comunali di Lecco, con candidato sindaco Mario Magnani, storico ingegnere capo nel palazzo civico di piazza Diaz. La D.C. restò esclusa dal ballottaggio, avendo avuto meno voti di Pogliani e Granata. Il risultato elettorale negativo è stato l’anticipo di un’uscita di scena dal consiglio comunale di Lecco dove la Democrazia Cristiana, già nelle prime comunali del 1946, era entrata come partito di larga maggioranza relativa, con 17 seggi su 40. L’alleanza fra comunisti e socialisti con 21 seggi relegò la D.C. all’opposizione, eleggendo primo cittadino Giuseppe Mauri del P.S.I.
Era il 20 gennaio 1994 quando, alle 18.45, in consiglio comunale a Lecco, dopo l’appello dei presenti, il capogruppo D.C. Piergiorgio Locatelli chiese la parola per una comunicazione ufficiale: rese noto che la sua compagine cambiava nome con la nascita del Partito Popolare. “È stata un’esperienza politica, quella della D.C. - dichiarò Locatelli - che ha assicurato all’Italia mezzo secolo di pace, di crescita civile, di sviluppo economico e sociale senza confronti con il passato. Comportamenti moralmente inaccettabili ed errori politici di singoli uomini e di qualche gruppo di dirigenti non possono alterare il senso e il valore di una storia costruita dalla generosità e dall’impegno disinteressato di tantissimi militanti, nel nome della democrazia e della libertà”.
Per dodici elezioni municipali, dal 1946 al 1988, la D.C. era stata sempre il partito di maggioranza al Comune di Lecco, variando da un minimo di 17 seggi a un massimo di 21. Era un cambiamento storico, quello comunicato da Locatelli, la sera del 20 gennaio 1994. La D.C. che cambiava nome era in quel momento all’opposizione con 7 consiglieri. Per completare le notizie intorno alla foto pubblicata da Alessio Corti c’è da ricordare che la sede dello Scudo Crociato rimase in via Mascari sino all’estate 1992, quando vennero avviati i lavori di ristrutturazione dell’ormai fatiscente edificio.
Aloisio Bonfanti