Valmadrera: centro cottura chiuso dopo visita del NAS
Ne sono state attenzionate circa 1.000 lungo tutto lo Stivale. In 257 casi sono state riscontrate delle irregolarità, accertando 361 violazioni, con conseguente irrogazione di sanzioni pecuniarie per 192mila euro. Tra le società del settore della ristorazione scolastica visitate - dalla ripresa delle lezioni - dai Carabinieri del NAS, d'intesa con il Ministero della Salute, nell'ambito della campagna di controlli finalizzati, a livello nazionale, alla verifica dei servizi e delle imprese di catering assegnatarie della gestione delle mense, c'è anche la Union Chef con sede Valmadrera, che, con provvedimento poi dell'ATS della Brianza, si è vista chiudere il centro cottura.
Secondo la nota diffusa quest'oggi dal comando Carabinieri per la Tutela della Salute, quale restituzione dell'attività complessivamente svolta, sarebbero state riscontrate “carenze organizzative, strutturali ed igienico sanitarie ovvero inadempienze concernenti la rintracciabilità e la conservazione degli alimenti”. Sono gli stessi militari a confermare però come a stretto giro le problematicità rilevate siano state sanate, senza conseguenze per l'utenza, nemmeno nei giorni di interruzione – forzata – del servizio.
"Le non conformità riscontrate dal NAS – fanno sapere da Union Chef, rassicurando l'utenza - non erano assolutamente riferite alla qualità e alla genuinità dei cibi somministrati ma ad aspetti logistici e strutturali che sono stati tempestivamente adeguati tanto che, dopo appena due giorni, il punto cottura è stato riaperto".
3.500 euro il valore delle sanzioni elevate alla società.
Ben più sostanziose invece le criticità emerse in altre città. In provincia di Taranto, per esempio, è stata eseguita la chiusura di un asilo nido, peraltro non censito, il cui approvvigionamento idrico avveniva con acqua non idonea per usi alimentari. In provincia di Reggio Emilia nel corso di un controllo eseguito presso un centro di preparazione pasti, sono state rilevate carcasse di blatte, anche all’interno delle celle frigo adibite allo stoccaggio delle materie prime, nonché escrementi riconducibili a roditori. In Sicilia, invece, sempre per citare altro esempio eclatante, è stata denunciato in stato di libertà per inadempimento ai contratti di pubbliche forniture la legale responsabile di uno stabilimento di produzione pasti della provincia di Trapani: le pietanze, destinate a diverse scuole, non corrispondevano, per quantità degli ingredienti, a quelle previste dal capitolato di appalto. In provincia di Caserta, infine, è stata sospesa l’attività di laboratorio cucina presso due asili poiché, dai controlli effettuati, sono entrambe risultate sprovviste di autorizzazione.
Secondo la nota diffusa quest'oggi dal comando Carabinieri per la Tutela della Salute, quale restituzione dell'attività complessivamente svolta, sarebbero state riscontrate “carenze organizzative, strutturali ed igienico sanitarie ovvero inadempienze concernenti la rintracciabilità e la conservazione degli alimenti”. Sono gli stessi militari a confermare però come a stretto giro le problematicità rilevate siano state sanate, senza conseguenze per l'utenza, nemmeno nei giorni di interruzione – forzata – del servizio.
"Le non conformità riscontrate dal NAS – fanno sapere da Union Chef, rassicurando l'utenza - non erano assolutamente riferite alla qualità e alla genuinità dei cibi somministrati ma ad aspetti logistici e strutturali che sono stati tempestivamente adeguati tanto che, dopo appena due giorni, il punto cottura è stato riaperto".
3.500 euro il valore delle sanzioni elevate alla società.
Ben più sostanziose invece le criticità emerse in altre città. In provincia di Taranto, per esempio, è stata eseguita la chiusura di un asilo nido, peraltro non censito, il cui approvvigionamento idrico avveniva con acqua non idonea per usi alimentari. In provincia di Reggio Emilia nel corso di un controllo eseguito presso un centro di preparazione pasti, sono state rilevate carcasse di blatte, anche all’interno delle celle frigo adibite allo stoccaggio delle materie prime, nonché escrementi riconducibili a roditori. In Sicilia, invece, sempre per citare altro esempio eclatante, è stata denunciato in stato di libertà per inadempimento ai contratti di pubbliche forniture la legale responsabile di uno stabilimento di produzione pasti della provincia di Trapani: le pietanze, destinate a diverse scuole, non corrispondevano, per quantità degli ingredienti, a quelle previste dal capitolato di appalto. In provincia di Caserta, infine, è stata sospesa l’attività di laboratorio cucina presso due asili poiché, dai controlli effettuati, sono entrambe risultate sprovviste di autorizzazione.