Lecco: omaggio ai martiri di Nassiriya con una cerimonia
Breve momento commemorativo questa mattina a Lecco, all'angolo tra via Ugo Foscolo e via Martiri di Nassiriya. Il pensiero delle autorità civili e militari presenti - tra cui il Prefetto Sergio Pomponio, il Comandante della Polizia provinciale Gerolamo Quadrio, il "numero uno" della Compagnia Carabinieri Andrea Domenici, l'assessore Roberto Pietrobelli in fascia tricolore e il consigliere regionale Giacomo Zamperini - è stato rivolto proprio a coloro ai quali è intitolata la seconda strada citata, a cavallo tra i rioni di Olate e Castello, ovvero i 19 eroi che hanno perso la vita vent'anni fa esatti, il 12 novembre 2003, in un devastante attentato suicida che ha colpito il campo di polizia italiano di Nassiriya, in Iraq; 19 persone che, in uno straordinario atto di coraggio e con un profondo spirito di servizio, avevano scelto di rinunciare alla tranquillità e alla sicurezza delle loro case per un bene più grande, la difesa della libertà e della pace.
"Quella di oggi è una ricorrenza davvero significativa. Lo ha riconosciuto anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha parlato proprio di eroi a cui il nostro Paese deve rendere grazie, perché quello di Nassiriya è stato l'episodio più sanguinoso delle nostre missioni di pace in un Paese dove purtroppo se ne erano già verificati di simili" ha commentato Sua Eccellenza il Prefetto, prima della deposizione di un mazzo di fiori a ridosso del cartello stradale all'incrocio con via Ugo Foscolo. "Non è un caso che nell'intitolazione di luoghi a queste 19 persone venga scelta proprio la parola "martiri", che non trasmette solo il senso della tragicità dell'evento ma rimanda anche alla storia delle religioni, a una testimonianza fondamentale che si rende con la stessa vita. E poi questo momento ci porta a riflettere sul tema della pace, senza cui le libertà non avrebbero senso: è un tributo fortemente desiderato da parte nostra, in un luogo magari "scomodo" per la sua collocazione ma sicuramente simbolico".Concetti ribaditi anche dall'assessore Roberto Pietrobelli: "Con il termine "martiri" si valorizza un sacrificio per valori anche laici, in questo caso la pace, che i nostri connazionali stavano cercando di difendere a Nassiriya in un momento delicato. Sono rimasti vittime di un attentato ignobile, e con questa parola si vuole ricordare proprio ciò per cui sono morti".
La breve cerimonia si è poi conclusa con un minuto di silenzio.
B.P.