Lecco: la testimonianza di Ferri Spandri agli studenti per dire basta alla violenza
“Io non uso violenza perché” questo l’argomento centrale del percorso di formazione intrapreso presso l’Istituto Superiore G. Parini di Lecco, che ha avuto come protagoniste quattro classi al penultimo anno di frequenza.
La formazione, durata 10 ore ha visto avvicendarsi in cattedra per diverse ore di lezione altrettante figure professionali: 4 ore di lezione con psicologi, 2 con un avvocato, 2 con un insegnante di arte per imparare ad interpretare le immagini al femminile nella storia dell’arte e ancora 2 con i volontari dell’associazione l’Altra metà del Cielo di Merate.
Al termine di questa preparazione gli studenti hanno avuto un incontro molto interessante con Ferri Spandri, autrice del libro “Il cuore non ha le rughe” dove lei stessa, dopo aver subito angherie domestiche da parte del marito, racconta in terza persona, le vicende della sua storia d’amore, intensa e sconvolgente, piena di violenza e soprusi, di pentimenti, di richieste di implorazione di perdono nei confronti del protagonista da parte di chi doveva amarla, rispettarla e onorarla.
Dalla sua narrazione emerge la forza e la determinazione di una donna, l’amore incondizionato per i figli, l’intento di proteggerli ed evitare che le loro vite venissero sconvolte dagli avvenimenti che si susseguono in famiglia.
Ferri, affiancata dalla dottoressa Melissa Rigoli ha raccontato le vicende che ha vissuto in 15 anni di violenze. La loro collaborazione, le ha viste presentare insieme il libro in diverse librerie e mercoledì, per la prima volta in un istituto scolastico, il Parini. La psicologa, durante l’incontro presso la scuola di via Badoni, ha dapprima fatto riflettere sulla violenza di genere, testando la preparazione dei giovani, successivamente è passata a spiegare come le donne che subiscono violenza non abbiano determinate caratteristiche in quanto “fino ad alcuni anni fa si pensava alla donna che subisce violenza domestica, come a una donna non indipendente, sola, magari straniera, mentre in realtà non è così – ha detto la professionista- anche una donna acculturata come Ferri, indipendente economicamente dal marito, è caduta nelle dinamiche subdole di quest’ultimo, ci è caduta lei ma ci può cadere chiunque, se non c’è un’attenzione verso certi comportamenti”.Nella storia dell’autrice, avvenuta diversi anni fa, il tema della violenza verso la donna non era un “argomento” pubblico, il più delle volte la vittima subiva violenza all’interno delle mura domestiche e il tutto rimaneva lì. La mancanza di informazioni, con cui altre potessero confrontarsi, ha portato a far passare in secondo piano ciò che subivano, fino ad arrivare ad una maggiore consapevolezza di questi aspetti.
Mercoledì Spandri ha raccontato ciò che ha passato in 15 anni di vita con il marito, catturando l’attenzione, i commenti e anche le lacrime dei ragazzi. Il pubblico maschile, nella maggior parte dei casi, con il volto rigato dalle lacrime, ha avuto modo di ricevere risposte alle domande poste, grazie alle spiegazioni della psicologa, che ha mediato e in certi casi smorzato la forza dei racconti.
Le tre classi – due di quarta e una di quinta- che hanno partecipato all’incontro con l’autrice, sono state molto toccate dall’esperienza e come ha detto Chiara Panzeri, referente scolastica contro le violenze di genere, “è rimasto impresso quello che ha raccontato Ferri, in quanto i ragazzi hanno sentito ciò che succede ad una donna, determinata come lei, e quanto ha faticato ad uscire da un rapporto malato in cui si è trovata”. Nell’Istituto superiore, in occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, verrà posizionata un’installazione nell’atrio, con i lavori realizzati dai ragazzi, visibili da tutti, e i frequentatori del corso, potranno spiegare agli studenti del triennio, ciò che hanno appreso nelle dieci ore del progetto scolastico in quanto “veri educatori che hanno ricevuto una formazione per poterlo fare” grazie anche all’intervento di Spandri e della Dottoressa Rigoli “che ha tolto un po' di emozione e ha portato l’interpretazione di quanto è successo alla protagonista”. Grande la soddisfazione di Ferri Spandri per questa uscita scolastica, che le ha dato la possibilità di “testimoniare quanto successo e poter diffondere ai giovani questi che sono degli avvertimenti, a rimanere attenti a ciò che può succedere all’interno delle loro case”.
Le due donne sono a disposizione degli istituti scolastici per portare la loro esperienza, contattandole al numero 3384300366 Ferri Spandri, f.pilly@tiscali.it, oppure 3341869358 dottoressa Melissa Rigoli, melissarigoli.psico@gmail.com.
La formazione, durata 10 ore ha visto avvicendarsi in cattedra per diverse ore di lezione altrettante figure professionali: 4 ore di lezione con psicologi, 2 con un avvocato, 2 con un insegnante di arte per imparare ad interpretare le immagini al femminile nella storia dell’arte e ancora 2 con i volontari dell’associazione l’Altra metà del Cielo di Merate.
Al termine di questa preparazione gli studenti hanno avuto un incontro molto interessante con Ferri Spandri, autrice del libro “Il cuore non ha le rughe” dove lei stessa, dopo aver subito angherie domestiche da parte del marito, racconta in terza persona, le vicende della sua storia d’amore, intensa e sconvolgente, piena di violenza e soprusi, di pentimenti, di richieste di implorazione di perdono nei confronti del protagonista da parte di chi doveva amarla, rispettarla e onorarla.
Dalla sua narrazione emerge la forza e la determinazione di una donna, l’amore incondizionato per i figli, l’intento di proteggerli ed evitare che le loro vite venissero sconvolte dagli avvenimenti che si susseguono in famiglia.
Ferri, affiancata dalla dottoressa Melissa Rigoli ha raccontato le vicende che ha vissuto in 15 anni di violenze. La loro collaborazione, le ha viste presentare insieme il libro in diverse librerie e mercoledì, per la prima volta in un istituto scolastico, il Parini. La psicologa, durante l’incontro presso la scuola di via Badoni, ha dapprima fatto riflettere sulla violenza di genere, testando la preparazione dei giovani, successivamente è passata a spiegare come le donne che subiscono violenza non abbiano determinate caratteristiche in quanto “fino ad alcuni anni fa si pensava alla donna che subisce violenza domestica, come a una donna non indipendente, sola, magari straniera, mentre in realtà non è così – ha detto la professionista- anche una donna acculturata come Ferri, indipendente economicamente dal marito, è caduta nelle dinamiche subdole di quest’ultimo, ci è caduta lei ma ci può cadere chiunque, se non c’è un’attenzione verso certi comportamenti”.Nella storia dell’autrice, avvenuta diversi anni fa, il tema della violenza verso la donna non era un “argomento” pubblico, il più delle volte la vittima subiva violenza all’interno delle mura domestiche e il tutto rimaneva lì. La mancanza di informazioni, con cui altre potessero confrontarsi, ha portato a far passare in secondo piano ciò che subivano, fino ad arrivare ad una maggiore consapevolezza di questi aspetti.
Mercoledì Spandri ha raccontato ciò che ha passato in 15 anni di vita con il marito, catturando l’attenzione, i commenti e anche le lacrime dei ragazzi. Il pubblico maschile, nella maggior parte dei casi, con il volto rigato dalle lacrime, ha avuto modo di ricevere risposte alle domande poste, grazie alle spiegazioni della psicologa, che ha mediato e in certi casi smorzato la forza dei racconti.
Le tre classi – due di quarta e una di quinta- che hanno partecipato all’incontro con l’autrice, sono state molto toccate dall’esperienza e come ha detto Chiara Panzeri, referente scolastica contro le violenze di genere, “è rimasto impresso quello che ha raccontato Ferri, in quanto i ragazzi hanno sentito ciò che succede ad una donna, determinata come lei, e quanto ha faticato ad uscire da un rapporto malato in cui si è trovata”. Nell’Istituto superiore, in occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, verrà posizionata un’installazione nell’atrio, con i lavori realizzati dai ragazzi, visibili da tutti, e i frequentatori del corso, potranno spiegare agli studenti del triennio, ciò che hanno appreso nelle dieci ore del progetto scolastico in quanto “veri educatori che hanno ricevuto una formazione per poterlo fare” grazie anche all’intervento di Spandri e della Dottoressa Rigoli “che ha tolto un po' di emozione e ha portato l’interpretazione di quanto è successo alla protagonista”. Grande la soddisfazione di Ferri Spandri per questa uscita scolastica, che le ha dato la possibilità di “testimoniare quanto successo e poter diffondere ai giovani questi che sono degli avvertimenti, a rimanere attenti a ciò che può succedere all’interno delle loro case”.
Le due donne sono a disposizione degli istituti scolastici per portare la loro esperienza, contattandole al numero 3384300366 Ferri Spandri, f.pilly@tiscali.it, oppure 3341869358 dottoressa Melissa Rigoli, melissarigoli.psico@gmail.com.
M.A.