Due Ragni alla conquista de Il Cerro Nora Oeste, vetta inesplorata
Una montagna larga due chilometri, con un versante nord caratterizzato da pareti di granito alte un migliaio di metri, mentre quello sud da una parete di ghiaccio e misto. Il Cerro Nora Oeste, vetta ancora inesplorata e mai salita nel ghiacciaio del Campo de Hielo Norte nella Patagonia cilena è l’obiettivo dei Ragni della Grignetta Paolo Marazzi e Luca Schiera in partenza per il Cile. La spedizione è sostenuta e valorizzata dal Club alpino italiano, grazie ai fondi del ministero del Turismo.
Un’impresa alpinistica dal carattere esplorativo che durerà almeno 4 settimane. La spedizione vera e propria partirà dal lago Colonia che verrà attraversato in barca per portare il materiale necessario fino a un campo base riparato dal vento. Dai qui, per almeno tre settimane inizieranno i tentativi di salita. Allo stesso tempo verrà realizzato anche un film documentario, la cui regia e fotografia sarà curata dalla guida alpina e fotografo Giovanni Ongaro (anch'egli membro del Gruppo Ragni) e da Andrea Carretta, alpinista trapiantato in Patagonia.
“Si tratta della quarta volta che io e Paolo andiamo sul Campo de Hielo Norte: un luogo
affascinante perché ci sono moltissime montagne e pareti ed è ancora in parte inesplorato. Il Cerro Nora Oeste l’avevamo visto da lontano nel 2020 mentre fra i crepacci cercavamo la strada verso un'altra montagna, in quel momento non avremmo mai pensato che un giorno avremmo voluto provare a salire quella parete all'apparenza così repulsiva. In realtà il Cerro Nora ha un versante sud che appunto abbiamo visto, di misto e ghiaccio, e un muro di granito a nord largo un paio di chilometri e alto almeno 800 metri" spiega Schiera. “Fisicamente e mentalmente siamo pronti, bisogna vedere se le condizioni meteo e della montagna saranno favorevoli”, continua.
Il Campo de Hielo Norte è il secondo ghiacciaio più esteso al mondo, ad esclusione di quelli polari. Si trova nella Patagonia cilena, fra l'Oceano Pacifico e la cordigliera delle Ande. Una grande distesa di roccia e ghiaccio che si sviluppa da nord a sud per circa 120 km con una estensione di 4200 km2. Un’area su cui svettano montagne ancora inesplorate e sconosciute.
Coppia in parete
Marazzi e Schiera sono tra i più importanti alpinisti e scalatori italiani in attività. Da più di dieci anni sono spesso in coppia sulle pareti di tutto il mondo. I due hanno scalato e aperto vie dal Karakorum al Garhwal Himalayano passando per la Groenlandia, il Pamir e L’Arabia. Il Campo de Hielo Norte è da sempre nelle loro ambizioni: negli anni, con tentativi diversi, hanno esplorato e salito diverse montagne del ghiacciaio. La prima volta, nel 2019, con l’ascensione del Cerro Mangiafuoco, montagna situata nel centro del ghiacciaio, che i due hanno salito lungo una bella e difficile parete di 400 metri. Nel 2020 poi, Schiera e Marazzi accompagnati da Giacomo Mauri sono entrati da sud per raggiungere una vetta vista solo dalle immagini satellitari. Partiti in barca dai fiordi di Caleta Tortel, i due si sono incamminati per 90 chilometri sul ghiacciaio, ma non
sono riusciti a trovare una via tra i crepacci. Nel 2022, Schiera e Marazzi sono entrati da nord e si sono diretti verso sud con sci e slitta. I due hanno poi salito una parete di roccia.
“Con il sostegno al progetto di Luca Schiera e Paolo Marazzi, Il Club alpino italiano conferma ancora una volta di voler promuovere e valorizzare le grandi spedizioni, espressione dell’alpinismo degli esordi che dimostra che si può ancora fare esplorazione e trovare nuovi orizzonti", ha dichiarato Il Presidente generale Antonio Montani.
Un’impresa alpinistica dal carattere esplorativo che durerà almeno 4 settimane. La spedizione vera e propria partirà dal lago Colonia che verrà attraversato in barca per portare il materiale necessario fino a un campo base riparato dal vento. Dai qui, per almeno tre settimane inizieranno i tentativi di salita. Allo stesso tempo verrà realizzato anche un film documentario, la cui regia e fotografia sarà curata dalla guida alpina e fotografo Giovanni Ongaro (anch'egli membro del Gruppo Ragni) e da Andrea Carretta, alpinista trapiantato in Patagonia.
“Si tratta della quarta volta che io e Paolo andiamo sul Campo de Hielo Norte: un luogo
affascinante perché ci sono moltissime montagne e pareti ed è ancora in parte inesplorato. Il Cerro Nora Oeste l’avevamo visto da lontano nel 2020 mentre fra i crepacci cercavamo la strada verso un'altra montagna, in quel momento non avremmo mai pensato che un giorno avremmo voluto provare a salire quella parete all'apparenza così repulsiva. In realtà il Cerro Nora ha un versante sud che appunto abbiamo visto, di misto e ghiaccio, e un muro di granito a nord largo un paio di chilometri e alto almeno 800 metri" spiega Schiera. “Fisicamente e mentalmente siamo pronti, bisogna vedere se le condizioni meteo e della montagna saranno favorevoli”, continua.
Il Campo de Hielo Norte è il secondo ghiacciaio più esteso al mondo, ad esclusione di quelli polari. Si trova nella Patagonia cilena, fra l'Oceano Pacifico e la cordigliera delle Ande. Una grande distesa di roccia e ghiaccio che si sviluppa da nord a sud per circa 120 km con una estensione di 4200 km2. Un’area su cui svettano montagne ancora inesplorate e sconosciute.
Coppia in parete
Marazzi e Schiera sono tra i più importanti alpinisti e scalatori italiani in attività. Da più di dieci anni sono spesso in coppia sulle pareti di tutto il mondo. I due hanno scalato e aperto vie dal Karakorum al Garhwal Himalayano passando per la Groenlandia, il Pamir e L’Arabia. Il Campo de Hielo Norte è da sempre nelle loro ambizioni: negli anni, con tentativi diversi, hanno esplorato e salito diverse montagne del ghiacciaio. La prima volta, nel 2019, con l’ascensione del Cerro Mangiafuoco, montagna situata nel centro del ghiacciaio, che i due hanno salito lungo una bella e difficile parete di 400 metri. Nel 2020 poi, Schiera e Marazzi accompagnati da Giacomo Mauri sono entrati da sud per raggiungere una vetta vista solo dalle immagini satellitari. Partiti in barca dai fiordi di Caleta Tortel, i due si sono incamminati per 90 chilometri sul ghiacciaio, ma non
sono riusciti a trovare una via tra i crepacci. Nel 2022, Schiera e Marazzi sono entrati da nord e si sono diretti verso sud con sci e slitta. I due hanno poi salito una parete di roccia.