In viaggio a tempo indeterminato/305: dai diamanti non nasce niente

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"Genova che vai, spettacolo che trovi."
È una citazione e tra l'altro riprende, modificandolo, un modo dire.
Eppure la trovo perfetta per descrivere una città da cui non mi aspettavo nulla.
Era l'ennesimo giorno di pioggia interminabile. Uno di quelli che arrivano dopo la fase "che bel rumore le gocce di pioggia" e prima di "ecco, starà facendo danni da qualche parte".
Insomma, uno di quei giorni in cui il grigio ti entra dentro e se sei meteoropatico l'unica cosa che vorresti è rimanere a letto sotto le coperte.
"A Genova danno sole. Andiamo?" mi dice Paolo che, a livello meteoropatia, è messo un pochino peggio di me.
"Genova?" chiedo io pensando di aver capito male.
Genova non l'avevo considerata, un po' perché ci ero stata solo una volta ed era per vedere l'acquario, un po' perché non mi ricordavo che qualcuno me ne avesse mai parlato bene.
"Sicuro che c'è il sole?" era l'unica cosa che davvero mi interessava.
"Tre siti web di previsioni confermano".
E così siamo partiti dall'umida Lombardia in direzione Liguria con un solo obiettivo, seguire il sole.

VIDEO: https://youtu.be/JYInlFv8cE4?si=Wplim8PPvIWIoE4i

C'è anche una canzone che lo dice "follow, follow the sun" e noi l'abbiamo presa alla lettera. In realtà questo è sempre stato il nostro mantra fin da tempi non sospetti. Era il 2009 e vivevamo a Edimburgo in Scozia. Il Paese è famoso per il kilt a quadri, i castelli in stile Braveheart e il sole che splende giusto due o tre giorni all'anno. E così eravamo diventati degli esperti nella ricerca del sole. Ogni weekend studiavamo le previsioni meteo per andare proprio nell'unica parte del Paese in cui c'era almeno una vaga possibilità di trovare qualche ora senza pioggia. Lì abbiamo affinato la tecnica per poi metterla da parte in questi 6 anni in giro per il mondo. Alla fine a cosa serve guardare le previsioni in Paesi dove per mesi c'è solo sole? 
Il colonnello Giuliacci diventa uno sbiadito ricordo, così come le mappe per vedere dove spunta il sole.
Per questo l'idea di Paolo di andare a Genova è stata quella che definirei "un fulmine a ciel sereno" (per restare in tema!).
Ok, basta con questioni meteo se no non andiamo da nessuna parte.
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Eravamo rimasti al nostro arrivo a Genova dove effettivamente la giornata non sembrava niente male. Il cielo azzurro mi era mancato dopo la scorpacciata che ne avevamo fatto in Puglia e Calabria ed è stato subito un piacevole benvenuto.
Poi è arrivato il momento di immergerci tra le vie strette delle città che qui chiamano carruggi. Ed è stato amore a prima vista.
Rumorosi, imperfetti e così ricchi di storie da raccontare. I carruggi angusti e scuri si aprono improvvisamente per far entrare la luce che definisce e dà vita a facciate di palazzi sapientemente decorati.
È un contrasto forte che colpisce.
L'imperfezione della vita quotidiana che abbraccia la perfezione dell'arte.
Impossibile non pensare alla canzone di De Andrè "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior".
E Genova è questo. Un posto imperfetto da cui nascono bellezze.
Dietro le vie del duomo, anche in pieno giorno, lavorano prostitute e panettieri. Fruttivendoli e pescivendoli sistemano le loro merci e salutano i clienti mentre nei bar storici il rumore di tazzine e il profumo di focaccia riempiono l'aria.
Genova mi è sembrato un presepe, ma di quelli reali che non nascondono nulla.
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E poi c'è il mare. Il Mar Ligure che è calmo e pacato nel porto antico, poi si sfoga con rabbia e determinazione sulle case del piccolo quartiere di Boccadasse.
Andare a Genova, sarò sincera, per me è stato come leggere un avvincente romanzo di avventure. Non me lo aspettavo assolutamente.
E so che un giorno è poco, che ci siamo persi molte cose, che non abbiamo visto questo e dovevamo entrare anche là... Lo so, non solo perché ce l'hanno scritto in molti commenti al video, ma perché il nostro è un Paese complesso che necessita una vita intera per essere conosciuto.
Un giorno forse lo faremo, passeremo più tempo a scoprire le luci e le ombre di casa nostra. Adesso abbiamo altri programmi e a Genova cercavamo solo il sole, ma abbiamo trovato molto di più.
Angela (e Paolo)
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