Malgrate: padre Angelo e Francesco Alippi ricevono le prime due benemerenze
È stata una cerimonia breve ma molto intensa quella svoltasi ieri sera presso il teatro Nuovo Convegno a Malgrate. Di fronte ad una platea gremita, il sindaco Flavio Polano ha consegnato le prime due civiche benemerenze della storia del piccolo comune sito in riva al lago.
“Sul finire della pandemia abbiamo avuto l’idea di istituire questo riconoscimento e abbiamo deciso di svilupparla. Fin dall’inizio è stato un percorso condiviso all’unanimità da tutti i consiglieri comunali. Desidero ringraziarli per la sensibilità e la disponibilità” ha sottolineato il primo cittadino. “L’obiettivo era valorizzare coloro che, eccellendo in un campo specifico oppure compiendo atti di coraggio e di abnegazione civica, hanno onorato e dato lustro al paese di Malgrate e alla comunità locale”. Prima di passare alla consegna delle medaglie, Polano ha chiamato sul palco l’assessore Sara Cipriano.
Insieme, hanno consegnato un attestato di riconoscimento ai sette volontari che, durante la prima fase della pandemia, si sono impegnati nella consegna delle derrate alimentari a chi non poteva uscire di casa. Si tratta in particolare di Francesco Ventura, Stefano Vassena, Marco Vassena, Giovanni De Rose, Maria Grazia Belmonte, Stefano Corbetta (assente) e Silvia Corti (assente).
Dopodiché, sul palco è salito il primo dei due cittadini benemeriti: padre Angelo Cupini. Il missionario clarettiano fondò la comunità di Via Gaggio nel 1975 per dare accoglienza e accompagnare ragazzi con problemi di dipendenza. “Padre Angelo è un esempio di attenzione e dialogo verso le altre persone. Egli conosce e accoglie chi ha in difficoltà o è nel bisogno. Ci ha colpito il suo attaccamento al territorio di Malgrate, dimostrato anche dall’aiuto che Padre Angelo fornisce alla parrocchia” ha sottolineato Polano. “Nell’antica lingua longobarda, il gaggio era il bosco comune dove la gente andava a legna” ha aggiunto lo stesso fondatore della comunità di Via Gaggio, la quale oggi ha sede presso la Casa sul Pozzo a Lecco. I vari momenti della serata erano separati dagli interventi musicali del Duo Gemma.
Il secondo malgratese a cui è stata riconosciuto il “San Leonardo d’Oro”, è Francesco Alippi, storico volontario classe 1943. “Anche il signor Alippi ha dimostrato un profondo attaccamento alla nostra comunità. è un volontario a tempo pieno a servizio tanto del comune quanto della parrocchia. Egli è solito dare una disponibilità fuori dall’ordinario. È un raro esempio di persona dedita concretamente al bene della propria comunità civile e ecclesiale. Non si lamenta mai e non è mai arrabbiato” ha evidenziato il sindaco. “Parte di questa benemerenza è di tua moglie Adelia” ha rilevato invece don Andrea Lotterio.
Hanno partecipato alla consegna delle benemerenze anche i tre capigruppo degli schieramenti che siedono in consiglio comunale, ovvero Aldo Maggi, Ivan Memè e Michele Peccati.
Dopo le foto di rito, proprio il parroco è stato incaricato di concludere la serata. “Una civica benemerenza è un premio ma il suo significato non è statico e limitato al momento festoso della consegna. La benemerenza è un atto formativo, una lezione di educazione civica con lo scopo di richiamare l’attenzione di tutti e influire sul comportamento dei cittadini. È un valore che unisce chiunque intenda essere buon cittadino in una buona città: l’armonia di una civiltà gentile e riconoscente”.
“Sul finire della pandemia abbiamo avuto l’idea di istituire questo riconoscimento e abbiamo deciso di svilupparla. Fin dall’inizio è stato un percorso condiviso all’unanimità da tutti i consiglieri comunali. Desidero ringraziarli per la sensibilità e la disponibilità” ha sottolineato il primo cittadino. “L’obiettivo era valorizzare coloro che, eccellendo in un campo specifico oppure compiendo atti di coraggio e di abnegazione civica, hanno onorato e dato lustro al paese di Malgrate e alla comunità locale”. Prima di passare alla consegna delle medaglie, Polano ha chiamato sul palco l’assessore Sara Cipriano.
Insieme, hanno consegnato un attestato di riconoscimento ai sette volontari che, durante la prima fase della pandemia, si sono impegnati nella consegna delle derrate alimentari a chi non poteva uscire di casa. Si tratta in particolare di Francesco Ventura, Stefano Vassena, Marco Vassena, Giovanni De Rose, Maria Grazia Belmonte, Stefano Corbetta (assente) e Silvia Corti (assente).
Dopodiché, sul palco è salito il primo dei due cittadini benemeriti: padre Angelo Cupini. Il missionario clarettiano fondò la comunità di Via Gaggio nel 1975 per dare accoglienza e accompagnare ragazzi con problemi di dipendenza. “Padre Angelo è un esempio di attenzione e dialogo verso le altre persone. Egli conosce e accoglie chi ha in difficoltà o è nel bisogno. Ci ha colpito il suo attaccamento al territorio di Malgrate, dimostrato anche dall’aiuto che Padre Angelo fornisce alla parrocchia” ha sottolineato Polano. “Nell’antica lingua longobarda, il gaggio era il bosco comune dove la gente andava a legna” ha aggiunto lo stesso fondatore della comunità di Via Gaggio, la quale oggi ha sede presso la Casa sul Pozzo a Lecco. I vari momenti della serata erano separati dagli interventi musicali del Duo Gemma.
Il secondo malgratese a cui è stata riconosciuto il “San Leonardo d’Oro”, è Francesco Alippi, storico volontario classe 1943. “Anche il signor Alippi ha dimostrato un profondo attaccamento alla nostra comunità. è un volontario a tempo pieno a servizio tanto del comune quanto della parrocchia. Egli è solito dare una disponibilità fuori dall’ordinario. È un raro esempio di persona dedita concretamente al bene della propria comunità civile e ecclesiale. Non si lamenta mai e non è mai arrabbiato” ha evidenziato il sindaco. “Parte di questa benemerenza è di tua moglie Adelia” ha rilevato invece don Andrea Lotterio.
Hanno partecipato alla consegna delle benemerenze anche i tre capigruppo degli schieramenti che siedono in consiglio comunale, ovvero Aldo Maggi, Ivan Memè e Michele Peccati.
Dopo le foto di rito, proprio il parroco è stato incaricato di concludere la serata. “Una civica benemerenza è un premio ma il suo significato non è statico e limitato al momento festoso della consegna. La benemerenza è un atto formativo, una lezione di educazione civica con lo scopo di richiamare l’attenzione di tutti e influire sul comportamento dei cittadini. È un valore che unisce chiunque intenda essere buon cittadino in una buona città: l’armonia di una civiltà gentile e riconoscente”.
A.Bes.