Erve: scuole protagoniste della festa dell'Unità nazionale
Anche Erve ieri ha celebrato la Giornata dell'Unità nazionale con il corteo che da Piazza Unità d'Italia ha raggiunto la chiesa parrocchiale, dove si è svolta la messa officiata dal vicario parrocchiale Don Stefano De Togni.
Successivamente ci si è spostati presso il monumento ai Caduti, dove è stata deposta una corona di alloro. Dopo la lettura di tutti i nomi dei Caduti ervesi nelle due guerre, ha preso la parola il sindaco Giancarlo Valsecchi, il quale ha richiamato la guerra in Ucraina ancora in corso e quella scoppiata con l'assalto terroristico di Hamas del 7 ottobre a Israele che ha già causato a Gaza oltre 9000 vittime.
Egli ha poi citato una frase di Papa Francesco, "viviamo una terza guerra mondiale combattuta a pezzi", ed ha concluso ringraziando il gruppo Alpini, i rappresentanti delle Associazioni, gli alunni e le insegnanti della scuola primaria. Questi ultimi, in particolare, si sono esibiti con poesie e canti dopo la lettura del Bollettino della Vittoria.
E' stato poi rivolto un saluto accolto da applausi all'alpino Franco Milesi, classe 1924, reduce della Seconda guerra mondiale che per motivi di salute non era presente come lo scorso anno alla cerimonia.
Successivamente ci si è spostati presso il monumento ai Caduti, dove è stata deposta una corona di alloro. Dopo la lettura di tutti i nomi dei Caduti ervesi nelle due guerre, ha preso la parola il sindaco Giancarlo Valsecchi, il quale ha richiamato la guerra in Ucraina ancora in corso e quella scoppiata con l'assalto terroristico di Hamas del 7 ottobre a Israele che ha già causato a Gaza oltre 9000 vittime.
Egli ha poi citato una frase di Papa Francesco, "viviamo una terza guerra mondiale combattuta a pezzi", ed ha concluso ringraziando il gruppo Alpini, i rappresentanti delle Associazioni, gli alunni e le insegnanti della scuola primaria. Questi ultimi, in particolare, si sono esibiti con poesie e canti dopo la lettura del Bollettino della Vittoria.
E' stato poi rivolto un saluto accolto da applausi all'alpino Franco Milesi, classe 1924, reduce della Seconda guerra mondiale che per motivi di salute non era presente come lo scorso anno alla cerimonia.