Malgrate: inaugurano con ANFCDG e gli alunni della primaria il cippo al Milite Ignoto
Quella andata in scena questa mattina a Malgrate è stata un’immagine talmente potente che anche il cielo ha deciso di accoglierla con un limpido azzurro. Nella piazza di fronte alla chiesa di San Leonardo, gremita dopo la messa solenne per il patrono, due generazioni hanno dialogato intorno ai fondamenti della nostra Repubblica. Sulla destra, i membri della sezione provinciale dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra con i loro fazzoletti azzurri. Sulla sinistra, gli alunni delle classi quinte della scuola primaria di Malgrate.
Al centro, di fianco al Monumento ai caduti, il nuovo cippo dedicato al Milite Ignoto, frutto di una donazione dell’ANFCDG la quale, in passato, aveva compiuto lo stesso gesto anche per Valmadrera e Civate. “Il dolore e i lutti che le due guerre mondiali portarono in tutta Europa fecero maturare un sentimento comune di riscatto, una condivisione di obiettivi e di intenti che rafforzò l’unità del nostro Paese.
Quei giovani uomini che diedero la vita per la libertà ci hanno insegnato che valori come la democrazia, la pace e l’amore per la propria terra rappresentano principi irrinunciabili da tramandare come testamento per le generazioni future” ha ricordato il sindaco Flavio Polano nel suo intervento.
Alla cerimonia hanno partecipato anche gli Alpini nonché i rappresentanti di alcune associazioni attive sul territorio malgratese. “Oggi l’unità della nazione non può più essere concepita solo come un bene da proteggere e da rivendicare. Essa, infatti, unisce la comunità intorno ai principi costituzionali di pari dignità e giustizia sociale, garantisce i diritti e fa rispettare i doveri, ci fa sentire parte di un destino collettivo in cui la libertà di ciascuno è legata alla libertà dell’altro. Dobbiamo impegnarci perché questo paese sia capace allo stesso tempo di ascoltare e accogliere chi ha bisogno e di sentire l’orgoglio delle proprie radici e della propria storia” ha aggiunto Polano.
Il primo cittadino si è poi rivolto ai ragazzi, aprendo quel dialogo tra generazioni a cui facevamo riferimento. “Abbiamo una grande responsabilità: essere dei buoni testimoni della voglia di partecipare alla costruzione del bene comune. Dobbiamo dare alle giovani generazioni l’esempio di buoni cittadini nonché uomini e donne di pace e speranza in un tempo purtroppo ancora pieno di guerre. Invito i ragazzi qui presenti ad essere sempre costruttori di pace” ha affermato Polano.
Il momento più intenso della mattinata, però, è stato quando ha preso la parola Alessandra Anghileri, presidente dell’ANFCDG di Lecco nonché figlia della compianta Cavalier Emilia Dell’Oro. “La nostra associazione è nata il 25 novembre 1917, durante la Prima guerra mondiale, e vive da più di cento anni. Se siamo ancora qui vuol dire che l’uomo ha imparato poco dal suo passato. Abbiamo tante guerre, tante brutture dietro l’angolo e dobbiamo darci da fare per impedire che questo angolo venga svoltato” ha ricordato la presidente Anghileri, sempre rivolta agli alunni. “Possiamo litigare, possiamo esprimere le nostre divergenze ma senza mai superare quel limite da cui non si torna indietro. Ragazzi, voi la guerra la vedete tutti i giorni su internet e in tv ma non l’avete ancora in casa. Imparate da chi l’ha avuta in casa e ha sofferto tanto”.
Chiamati in causa dalla voce della storia, i piccoli studenti hanno risposto con una riflessione sincera e molto profonda, come solo i bambini riescono a fare. “L’Italia ripudia la guerra perché è un mostro che mangia la libertà degli uomini e ricopre i colori di nero inchiostro. L’Italia vuole la pace, l’Italia ripudia la guerra, l’Italia vuole aiutare a fare la pace su tutta la terra. L’Italia vuole la pace, perché la pace è un seme che cresce solo se gli uomini imparano a vivere insieme”.
Parole che hanno suscitato i convinti applausi dei cittadini radunati nella piazza. Dopodiché, la presidente Anghileri e il sindaco Polano hanno chiamato alcuni studenti per scoprire insieme il nuovo cippo, suggellando con un gesto concreto questo dialogo tra passato e futuro. Dopo la benedizione da parte del parroco don Andrea Lotterio, la mattinata è proseguita con il concerto del corpo musicale Santa Cecilia di Valmadrera e le castagne preparate dai volontari della parrocchia.
Al centro, di fianco al Monumento ai caduti, il nuovo cippo dedicato al Milite Ignoto, frutto di una donazione dell’ANFCDG la quale, in passato, aveva compiuto lo stesso gesto anche per Valmadrera e Civate. “Il dolore e i lutti che le due guerre mondiali portarono in tutta Europa fecero maturare un sentimento comune di riscatto, una condivisione di obiettivi e di intenti che rafforzò l’unità del nostro Paese.
Quei giovani uomini che diedero la vita per la libertà ci hanno insegnato che valori come la democrazia, la pace e l’amore per la propria terra rappresentano principi irrinunciabili da tramandare come testamento per le generazioni future” ha ricordato il sindaco Flavio Polano nel suo intervento.
Alla cerimonia hanno partecipato anche gli Alpini nonché i rappresentanti di alcune associazioni attive sul territorio malgratese. “Oggi l’unità della nazione non può più essere concepita solo come un bene da proteggere e da rivendicare. Essa, infatti, unisce la comunità intorno ai principi costituzionali di pari dignità e giustizia sociale, garantisce i diritti e fa rispettare i doveri, ci fa sentire parte di un destino collettivo in cui la libertà di ciascuno è legata alla libertà dell’altro. Dobbiamo impegnarci perché questo paese sia capace allo stesso tempo di ascoltare e accogliere chi ha bisogno e di sentire l’orgoglio delle proprie radici e della propria storia” ha aggiunto Polano.
Il primo cittadino si è poi rivolto ai ragazzi, aprendo quel dialogo tra generazioni a cui facevamo riferimento. “Abbiamo una grande responsabilità: essere dei buoni testimoni della voglia di partecipare alla costruzione del bene comune. Dobbiamo dare alle giovani generazioni l’esempio di buoni cittadini nonché uomini e donne di pace e speranza in un tempo purtroppo ancora pieno di guerre. Invito i ragazzi qui presenti ad essere sempre costruttori di pace” ha affermato Polano.
Il momento più intenso della mattinata, però, è stato quando ha preso la parola Alessandra Anghileri, presidente dell’ANFCDG di Lecco nonché figlia della compianta Cavalier Emilia Dell’Oro. “La nostra associazione è nata il 25 novembre 1917, durante la Prima guerra mondiale, e vive da più di cento anni. Se siamo ancora qui vuol dire che l’uomo ha imparato poco dal suo passato. Abbiamo tante guerre, tante brutture dietro l’angolo e dobbiamo darci da fare per impedire che questo angolo venga svoltato” ha ricordato la presidente Anghileri, sempre rivolta agli alunni. “Possiamo litigare, possiamo esprimere le nostre divergenze ma senza mai superare quel limite da cui non si torna indietro. Ragazzi, voi la guerra la vedete tutti i giorni su internet e in tv ma non l’avete ancora in casa. Imparate da chi l’ha avuta in casa e ha sofferto tanto”.
Chiamati in causa dalla voce della storia, i piccoli studenti hanno risposto con una riflessione sincera e molto profonda, come solo i bambini riescono a fare. “L’Italia ripudia la guerra perché è un mostro che mangia la libertà degli uomini e ricopre i colori di nero inchiostro. L’Italia vuole la pace, l’Italia ripudia la guerra, l’Italia vuole aiutare a fare la pace su tutta la terra. L’Italia vuole la pace, perché la pace è un seme che cresce solo se gli uomini imparano a vivere insieme”.
A.Bes.