Bellano, 4 novembre: piccoli gesti di pace, con i bambini del Comprensivo

Anche Bellano nella mattinata odierna ha onorato la Giornata dell’unità d’Italia e delle forze armate. Dopo la messa, il corteo, accompagnato dal Corpo musicale bellanese, ha raggiunto il parco delle rimembranze, dove il capogruppo delle penne nere locali Virgilio Vanalli ha dato lettura del Bollettino della Vittoria cedendo poi la parola al sindaco Antonio Rusconi che ha proposto il messaggio del Presidente Sergio Mattarella, aggiungendo poi una sua riflessione, ringraziando in apertura non solo le forze armate ma anche le donne e gli uomini della protezione civile, dei Vigili del Fuoco, delle associazioni di soccorso e i volontari di protezione civile, “perché nella triste e attuale cronistoria di alluvioni e disastri ambientali tocchiamo sempre con mano il loro essere cosi preziosi per la nostra società".
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"II IV novembre - ha aggiunto - oltre ad esprimere la gratitudine alle nostre Forze Armate che ogni giorno, nei diversi livelli, sono protagoniste della tutela dei cittadini e della sicurezza dentro e fuori i confini nazionali rappresenta anche il giorno della commemorazione dei caduti della Grande Guerra, e insieme a loro a tutti i caduti che in ogni guerra hanno perso la vita per la difesa della Patria. È il giorno a cui ci stringiamo intorno a questi nomi scolpiti nella pietra e a cui saremo sempre grati” ha proseguito. “Ma come possiamo inserire la ricorrenza del IV novembre nell'attualità che stiamo vivendo? Come possiamo rileggere con gli occhi di un ragazzo del 2023 gli avvenimenti della Prima guerra mondiale, le atrocità di tutte le guerre, il senso supremo dell'unità del Paese? Come si potrebbe oggi comporre in discorso non retorico mentre ancora insiste la Guerra in Ucraina, si susseguono attacchi drammatici nelle striscia di Gaza e nel mondo continuano ad esserci decine e decine di guerre intestine e di occupazione? In riferimento all'assurda guerra che sta infiammando il medio oriente, come già fatto per l'invasione Russa in Ucraina, come consiglio comunale di Bellano, con un ordine del giorno presentato in modo unitario dai gruppi consiliari, abbiamo voluto esprimere la solidarietà allo Stato e al popolo di Israele e il cordoglio alle migliaia di vittime civili inermi di entrambi i popoli. E ci siamo impegnati a condannare fermamente l'attacco terroristico ai danni di Israele da parte dell'organizzazione di Hamas e a sostenere la sensibilizzazione ai governanti e alle istituzioni internazionali affinché si impegnino al massimo grado possibile verso l'auspicato processo di pace in Medio Oriente e alla coesistenza pacifica dello stato di Israele con il popolo palestinese e alla definitiva costituzione di due Stati indipendenti e sovrani. Ma vorrei con voi oggi condividere il mio personale stato d'animo sul quel che sta succedendo, leggiamo e diciamo tante parole ma il pericolo, credo, è che la retorica a volte prenda il sopravvento, e le parole inizino ad essere quasi vuote. Vi spiego il perché... Sabato 7 ottobre mi trovavo a Parigi con degli amici quando abbiamo letto dell'orribile attacco di Hamas. Il sangue è gelato, in poche ore abbiamo visto forze armate presidiare obiettivi civili e la metropolitana. Avevamo con noi tre bambini di 6, 9 e 11 anni, a cui la mamma cercava di spiegare quel che stava succedendo. La frase pronunciata dalla bambina di 9 anni per me è stata disarmante, nella sua semplicità e non comprensione dei problemi dei grandi: ‘Ma perché giù là non possono vivere insieme in pace?’Cosa rispondere a una domanda cosi? Senza essere retorici o dire solo belle parole che poi si disperdono nell'aria? L'unica risposta un po' di senso credo debba risiedere nell'impegno corale per un presente e un futuro di pace. Per chi può ai massimi gradi dei governi delle nazioni fare il possibile per dare un futuro di pace ai bambini di oggi. A tutti noi qui presenti cercare di piccoli gesti di pace, di diffondere questo sentimento, questo anelito, questa richiesta dei bambini e dei ragazzi di oggi. Per questo ho chiesto la collaborazione dell'Istituto comprensivo di Bellano, di cui ringrazio il dirigente, gli insegnanti e i ragazzi per l'impegno e l'aiuto. E vorrei che siano loro oggi, qui, a lanciare un messaggio di pace, a dirci, attraverso semplici gesti, a cosa aspirano, e soprattutto cosa chiedono ai grandi”.

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E' così risuonata la canzone di Bob Dylan “Blowin In The Wind”, cantatata e suonata dagli alunni stessi, che prima hanno distribuito dei fiori colorati di cartapesta a tutti i presenti, invitandoli poi a deporli sul muretto del monumento ai caduti in maniera silenziosa e composta per ricordare le vittime di tutte le guerre. Lette anche le poesie di Giuseppe Ungaretti. 
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Sempre a cura degli alunni sono stati esibiti cartelloni con le scritte pace in diverse lingue del mondo e le foto per comparare le stragi della Grande Guerra con ciò che sta succedendo ora in Ucraina e nella Striscia di Gaza. 
La cerimonia è poi proseguita con la deposizione di un omaggio floreale al Sacrario ai caduti di San Rocco e al monumento dei caduti di Vendrogno.
M.A.
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