Galbiate: all’Eremo apre la mostra “Unseen Orchids” del fotografo Bonvicini
Sarà aperta fino al 26 di novembre la mostra fotografica “Unseen Orchids”, inaugurata venerdì pomeriggio nella sala espositiva dell’Eremo di Monte Barro. L’autore delle sedici coppie di scatti esposte è Vincenzo Bonvicini, trentaduenne di origine mandellese. “La passione per la fotografia me l’ha trasmessa la mia famiglia. Quando ero piccolo i miei genitori mi regalarono la mia prima macchina fotografica a rullino, bianca con il disegno di Snoopy. Me la ricordo come se ce l’avessi ancora in mano. L’estate dopo la terza superiore ho lavorato con mio zio, fotografo professionista, e lì il mio entusiasmo si è consolidato” ha raccontato Bonvicini. “Dopo aver provato vari generi, tra cui la paesaggistica e i ritratti, ho capito che la mia strada era la fotografia macro, incentrata sugli oggetti molto piccoli, principalmente fiori”.
In particolare, la protagonista di quest’esposizione è l’orchidea. O meglio, le orchidee. “Ne esistono 300 specie diverse in tutta Italia. Per realizzare alcune foto sono dovuto andare fino in Sicilia. Pur essendo molto diffuse, le orchidee spesso sono piccole e passano inosservate ai nostri occhi. Questo è il primo elemento che mi ha affascinato” ha aggiunto il fotografo.
Dopo la laurea in scienze naturali, Vincenzo Bonvicini si è dedicato all’insegnamento senza mai abbandonare la sua passione per la fotografia. Oggi è docente di matematica e scienze alle medie di Oggiono. “Ogni fiore è ritratto due volte, la prima alla luce naturale e la seconda di notte, illuminato con luce ultravioletta. Lo scopo di questo progetto è mostrare quei particolari di ogni orchidea che noi non vediamo e invece gli insetti, capaci di vedere nell’ultravioletto, riescono a cogliere” ha aggiunto il fotografo. “Sto portando avanti questo progetto da tre anni e devo dire che mi sta dando tante soddisfazioni soprattutto dal punto di vista estetico. Un altro obiettivo della mostra è sensibilizzare le persone sull’importanza di preservare queste specie protette”.
Quello del mandellese è un lavoro unico nel panorama italiano. Si ispira al Photo Ark di Joel Sartore, professionista statunitense che da 25 anni è impegnato nel fotografare tutte le specie a rischio di estinzione per National Geographic. “Intendo sicuramente proseguire nella mia ricerca. Voglio provare a fotografare tutte le specie di orchidee esistenti in Italia per poi uscire anche dai confini del nostro paese” ha concluso il Bonvicini.
Solo nel territorio del parco Monte Barro, esistono 22 specie di orchidee autoctone. “Il nostro centro per la flora autoctona si è occupato di riproduzione da seme di orchidee rare. Questa mostra mi sembrava molto particolare, nonché attinente alla natura del parco. Tra l’altro Vincenzo Bonvicini è uno dei giudici che hanno scelto i vincitori del concorso fotografico di quest’anno” ha spiegato Paola Golfari, presidente dell’ente. “La competizione si intitolava “La Grande Bellezza” e riguardava proprio le fotografie macro e normali di flora, fauna e minerali. Presenteremo il calendario realizzato con gli scatti vincenti ai primi di dicembre”.
La mostra fotografica “Unseen Orchids”, invece, sarà aperta sabato e domenica negli orari del museo archeologico del Barro, ovvero dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00. In settimana, invece, sarà possibile visitare l’esposizione solo su prenotazione.
In particolare, la protagonista di quest’esposizione è l’orchidea. O meglio, le orchidee. “Ne esistono 300 specie diverse in tutta Italia. Per realizzare alcune foto sono dovuto andare fino in Sicilia. Pur essendo molto diffuse, le orchidee spesso sono piccole e passano inosservate ai nostri occhi. Questo è il primo elemento che mi ha affascinato” ha aggiunto il fotografo.
Dopo la laurea in scienze naturali, Vincenzo Bonvicini si è dedicato all’insegnamento senza mai abbandonare la sua passione per la fotografia. Oggi è docente di matematica e scienze alle medie di Oggiono. “Ogni fiore è ritratto due volte, la prima alla luce naturale e la seconda di notte, illuminato con luce ultravioletta. Lo scopo di questo progetto è mostrare quei particolari di ogni orchidea che noi non vediamo e invece gli insetti, capaci di vedere nell’ultravioletto, riescono a cogliere” ha aggiunto il fotografo. “Sto portando avanti questo progetto da tre anni e devo dire che mi sta dando tante soddisfazioni soprattutto dal punto di vista estetico. Un altro obiettivo della mostra è sensibilizzare le persone sull’importanza di preservare queste specie protette”.
Quello del mandellese è un lavoro unico nel panorama italiano. Si ispira al Photo Ark di Joel Sartore, professionista statunitense che da 25 anni è impegnato nel fotografare tutte le specie a rischio di estinzione per National Geographic. “Intendo sicuramente proseguire nella mia ricerca. Voglio provare a fotografare tutte le specie di orchidee esistenti in Italia per poi uscire anche dai confini del nostro paese” ha concluso il Bonvicini.
Solo nel territorio del parco Monte Barro, esistono 22 specie di orchidee autoctone. “Il nostro centro per la flora autoctona si è occupato di riproduzione da seme di orchidee rare. Questa mostra mi sembrava molto particolare, nonché attinente alla natura del parco. Tra l’altro Vincenzo Bonvicini è uno dei giudici che hanno scelto i vincitori del concorso fotografico di quest’anno” ha spiegato Paola Golfari, presidente dell’ente. “La competizione si intitolava “La Grande Bellezza” e riguardava proprio le fotografie macro e normali di flora, fauna e minerali. Presenteremo il calendario realizzato con gli scatti vincenti ai primi di dicembre”.
La mostra fotografica “Unseen Orchids”, invece, sarà aperta sabato e domenica negli orari del museo archeologico del Barro, ovvero dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00. In settimana, invece, sarà possibile visitare l’esposizione solo su prenotazione.
A.Bes.