Pescate ricorda i Caduti e tutte le vittime di violenza
Come ogni 1° novembre, giorno di Ognissanti, anche oggi la comunità di Pescate è tornata a commemorare le vittime di violenza e i Caduti per la patria, con la tradizionale cerimonia che ha avuto inizio alle 10.00 in Chiesa Parrocchiale dove don Matteo Gignoli ha celebrato la Messa festiva accompagnata dal Coro ANA dell'Adda di Olginate.
Presenti tra i primi banchi il sindaco Dante De Capitani con la sua vice Miriam Lombardi e gli Alpini del gruppo locale, che al termine della funzione si sono diretti con un breve corteo al vicino Monumento dei Caduti: qui ha avuto inizio il vero e proprio momento commemorativo con la deposizione di una corona d'alloro e l'alzabandiera sulle note dell'Inno Nazionale, a cui ha fatto seguito il discorso del primo cittadino in fascia tricolore, come sempre "all'ombra" del maestoso Cristo Crocifisso.
"In questo periodo dovrebbero sempre prevalere le parole di pace, perché non si può più guardare il tg senza provare brividi di fronte alle cronache di stragi di bambini e persone innocenti, frutto della brama di potere e denaro" ha esordito De Capitani.
"Da Pescate forse non possiamo fare molto, ma certamente possiamo mandare un segnale di un paese unito, senza tensioni, di una comunità viva e coesa, solidale, da prendere come esempio anche grazie alle nostre associazioni. Tutti gli anni in questo giorno ci ritroviamo qui con l'auspicio che non ci siano più violenze e guerre, che però purtroppo continuano ad esserci. A pochi passi da noi vediamo un paio di simboli davvero tangibili di fratellanza e coesione: la Chiesa e il Municipio, quest'ultimo appena ristrutturato e sempre più casa di tutti i pescatesi, il luogo dove chiunque abbia bisogno può trovare un aiuto perché noi non lasciamo indietro nessuno, non lo faremo mai, cercando di promuovere anche una vera integrazione".
"L'uomo dovrebbe tornare al centro di tutto, come in questo Monumento, nonostante le disgrazie su larga scala a cui ogni anno ci troviamo ad assistere" ha concluso il sindaco. "La speranza è che possa trionfare la pace, quella pace di cui a Pescate diamo un esempio con la cultura del rispetto e della non violenza, con l'unione di intenti e un esempio di civiltà moderna e integrazione".
Al termine della breve cerimonia, dopo gli ultimi canti proposti dal Coro ANA, la mattinata si è conclusa con un rinfresco per i presenti al vicino Circolo ACLI.
Presenti tra i primi banchi il sindaco Dante De Capitani con la sua vice Miriam Lombardi e gli Alpini del gruppo locale, che al termine della funzione si sono diretti con un breve corteo al vicino Monumento dei Caduti: qui ha avuto inizio il vero e proprio momento commemorativo con la deposizione di una corona d'alloro e l'alzabandiera sulle note dell'Inno Nazionale, a cui ha fatto seguito il discorso del primo cittadino in fascia tricolore, come sempre "all'ombra" del maestoso Cristo Crocifisso.
"In questo periodo dovrebbero sempre prevalere le parole di pace, perché non si può più guardare il tg senza provare brividi di fronte alle cronache di stragi di bambini e persone innocenti, frutto della brama di potere e denaro" ha esordito De Capitani.
"Da Pescate forse non possiamo fare molto, ma certamente possiamo mandare un segnale di un paese unito, senza tensioni, di una comunità viva e coesa, solidale, da prendere come esempio anche grazie alle nostre associazioni. Tutti gli anni in questo giorno ci ritroviamo qui con l'auspicio che non ci siano più violenze e guerre, che però purtroppo continuano ad esserci. A pochi passi da noi vediamo un paio di simboli davvero tangibili di fratellanza e coesione: la Chiesa e il Municipio, quest'ultimo appena ristrutturato e sempre più casa di tutti i pescatesi, il luogo dove chiunque abbia bisogno può trovare un aiuto perché noi non lasciamo indietro nessuno, non lo faremo mai, cercando di promuovere anche una vera integrazione".
"L'uomo dovrebbe tornare al centro di tutto, come in questo Monumento, nonostante le disgrazie su larga scala a cui ogni anno ci troviamo ad assistere" ha concluso il sindaco. "La speranza è che possa trionfare la pace, quella pace di cui a Pescate diamo un esempio con la cultura del rispetto e della non violenza, con l'unione di intenti e un esempio di civiltà moderna e integrazione".
Al termine della breve cerimonia, dopo gli ultimi canti proposti dal Coro ANA, la mattinata si è conclusa con un rinfresco per i presenti al vicino Circolo ACLI.
B.P.