Calolzio: accusato di tentata estorsione alla sua ex. Assolto
Assolto dall'accusa di tentata estorsione. Martedì mattina dopo essersi ritirato in camera di consiglio, il giudice per le udienze preliminari Salvatore Catalano ha pronunciato la sentenza fortemente attesa dall'imputato, un quarantenne residente in provincia di Bergamo, difeso dall'avvocato Paolo Rivetti.
Secondo una ricostruzione dei fatti contestatigli dalla Procura di Lecco, l'uomo avrebbe ricattato l'amante chiedendole dei soldi per non rivelare al di lei marito, la relazione che i due intrattenevano e che li aveva portati ad incontrarsi ''clandestinamente'' anche a Calolziocorte. Fatti per i quali il sostituto procuratore Chiara Di Francesco aveva chiesto la condanna a un anno e quattro mesi.Il giudice non ha invece ritenuto sufficienti gli elementi di colpevolezza emersi a carico dell'imputato, assolvendolo. Fatti risalenti al 2017 denunciati ai carabinieri; nella querela sporta dalla donna - una 35enne residente fuori regione - l'amante veniva accusato anche di lesioni e di sequestro di persona, in relazione all'ultimo dei loro incontri. A seguire però, la presunta parte offesa aveva deciso di rimettere la querela, ma il procedimento è andato avanti per la tentata estorsione, procedibile d'ufficio. Ieri l'udienza davanti al gup - in rito abbreviato - e l'assoluzione finale.
Secondo una ricostruzione dei fatti contestatigli dalla Procura di Lecco, l'uomo avrebbe ricattato l'amante chiedendole dei soldi per non rivelare al di lei marito, la relazione che i due intrattenevano e che li aveva portati ad incontrarsi ''clandestinamente'' anche a Calolziocorte. Fatti per i quali il sostituto procuratore Chiara Di Francesco aveva chiesto la condanna a un anno e quattro mesi.Il giudice non ha invece ritenuto sufficienti gli elementi di colpevolezza emersi a carico dell'imputato, assolvendolo. Fatti risalenti al 2017 denunciati ai carabinieri; nella querela sporta dalla donna - una 35enne residente fuori regione - l'amante veniva accusato anche di lesioni e di sequestro di persona, in relazione all'ultimo dei loro incontri. A seguire però, la presunta parte offesa aveva deciso di rimettere la querela, ma il procedimento è andato avanti per la tentata estorsione, procedibile d'ufficio. Ieri l'udienza davanti al gup - in rito abbreviato - e l'assoluzione finale.
G.C.