Esce un nuovo libro di Vitali e la 'sua' Lecco lo celebra con un docufilm
Esce oggi da Garzanti il nuovo romanzo della saga del maresciallo Maccadò di Andrea Vitali, “Sua eccellenza perde un pezzo”, e non poteva esserci coincidenza più azzeccata per la presentazione del documentario dedicato allo scrittore realizzato da Paola Nessi, regista lecchese da anni alla Rai, nell’ambito del ciclo “Terra fertile”, il progetto promosso dall’associazione “I Promessi sposi in circolo” in collaborazione con il Comune di Lecco.
Un progetto avviato – come ha spiegato Bruno Biagi, anima dei “Promessi sposi in circolo” «per documentare il rapporto dei nostri artisti con il territorio» e che già ha visto la realizzazione di documentari su Alfredo Chiappori e Mirella Tenderini.
Ieri sera, al cinema Nuovo Aquilone il protagonista è stato appunto lo scrittore bellanese con il film “Le storie non ti lasciano mai. Andrea Vitali e l’arte del narrare”, un racconto che ha alternato la viva voce dello stesso scrittore e la lettura di brani di alcuni dei suoi libri da parte di Giorgio Galimberti, Marialuisa Gelosa, Luca Radaelli e Giusi Vassena. Niente azione, solo parole e scorci di lago e di quel nostro paesaggio che incanta e che è il motivo che mantiene lo scrittore legato al Bellano, il paese dove è nato e cresciuto e dove per trent’anni ha anche esercitato la professione di medico.
Un paesaggio amato da quel giorno in cui la madre lo chiamò alla finestra per le luci di uno di quei tramonti che rapiscono l’animo: «Vieni a vedere com’è bello». Poche semplici parole – ha ricordato Vitali – ma sufficienti per esprimere lo splendore di quel momento. Niente azione, dunque. Eppure, nei suoi 75 minuti il film non ha mai fatto registrare cali di tensione e ha ammaliato la sala gremita.
Nessi ha parlato del film come di un viaggio fatto assieme ad Andrea Vitali: «C’erano delle idee di partenza, ma non c’era una scaletta vera e propria. E’ stato costruito passo per passo, come i lavori fatti a mano…», quei preziosi lavori artigianali che sono anche il mestiere dello scrittore e di Vitali, perché non esistono i narratori “ispirati”, «narrare storie – ha detto egli stesso – è un mestiere che necessita degli attrezzi dell’artigiano. Le storie non nascono da un colpo di fulmine, ma dal lavoro quotidiano».
Un progetto avviato – come ha spiegato Bruno Biagi, anima dei “Promessi sposi in circolo” «per documentare il rapporto dei nostri artisti con il territorio» e che già ha visto la realizzazione di documentari su Alfredo Chiappori e Mirella Tenderini.
Ieri sera, al cinema Nuovo Aquilone il protagonista è stato appunto lo scrittore bellanese con il film “Le storie non ti lasciano mai. Andrea Vitali e l’arte del narrare”, un racconto che ha alternato la viva voce dello stesso scrittore e la lettura di brani di alcuni dei suoi libri da parte di Giorgio Galimberti, Marialuisa Gelosa, Luca Radaelli e Giusi Vassena. Niente azione, solo parole e scorci di lago e di quel nostro paesaggio che incanta e che è il motivo che mantiene lo scrittore legato al Bellano, il paese dove è nato e cresciuto e dove per trent’anni ha anche esercitato la professione di medico.
Un paesaggio amato da quel giorno in cui la madre lo chiamò alla finestra per le luci di uno di quei tramonti che rapiscono l’animo: «Vieni a vedere com’è bello». Poche semplici parole – ha ricordato Vitali – ma sufficienti per esprimere lo splendore di quel momento. Niente azione, dunque. Eppure, nei suoi 75 minuti il film non ha mai fatto registrare cali di tensione e ha ammaliato la sala gremita.
Nel suo intervento di saluto, l’assessore alla cultura Simona Piazza ha raccontato di come le sia stato chiesto il perché di un film su Andrea Vitali, un bellanese, non un lecchese di città, a testimoniare di come ancora certi orgogli da campanile siano ancora forti. Da parte sua, Piazza ha spiegato che «non si è voluta una narrazione solo cittadina, crediamo nella collaborazione con gli altri Comuni» e soprattutto «Andrea Vitali ha dato molto a tutto il territorio».
E proprio in tema di collaborazione, sul palco è stato chiamato il sindaco bellanese Antonio Rusconi, alla guida di un paese la cui aria deve essere davvero magica se è stato in passato ed è ancora oggi culla di tanti talenti: «Bisogna fare rete. Noi abbiamo tanti artisti e ci fa piacere condividerli con tutto il territorio…».
Biagi ha poi spiegato i criteri con i quali sono stati scelti gli artisti del progetto: rigore della ricerca, studio e passione. Che sono le caratteristiche del lavoro di Vitali: «Nei suoi romanzi non ci sono incongruenza e c’è molta attenzione ai dettagli». Senza dimenticare la sobrietà, la riservatezza e le generosità di uno scrittore da best sellers che «ai salotti televisivi preferisce il contatto diretto coi lettori, parlando addirittura di lealtà dei confronti dei lettori».
Dopo la proiezione del film, lo stesso Vitali e la regista Paola Nessi sono stati intervistati dal giornalista Gianfranco Colombo, in passato anche editore e se la sua “Periplo” non si può dire abbia “scoperto” Vitali, certamente contribuì a farlo conoscere, pubblicando alcuni romanzi quando ancora non era l’autore da centinaia di migliaia di copie.
Nessi ha parlato del film come di un viaggio fatto assieme ad Andrea Vitali: «C’erano delle idee di partenza, ma non c’era una scaletta vera e propria. E’ stato costruito passo per passo, come i lavori fatti a mano…», quei preziosi lavori artigianali che sono anche il mestiere dello scrittore e di Vitali, perché non esistono i narratori “ispirati”, «narrare storie – ha detto egli stesso – è un mestiere che necessita degli attrezzi dell’artigiano. Le storie non nascono da un colpo di fulmine, ma dal lavoro quotidiano».
Un accenno anche alla serie televisiva dedicata a quattro romanzi del ciclo del maresciallo Maccadò: «Il mio lavoro l’ho finito, adesso spetta ad altri». Le sceneggiature sono pronte, scritte da Salvatore De Molla (che ha sceneggiato la serie di Montalbano di Andrea Camilleri) e Daniela Coppini, con la collaborazione dello stesso Vitali. L’ambientazione sarà la Bellano autentica? La domanda di Colombo è stata girata al sindaco Rusconi: «Si sta lavorando perché lo sia».
Dario Cercek