Bellano: il borgo di Mornico festeggia i venti anni di gemellaggio con i suoi “omonimi” lombardi
Mornico (nel comune di Bellano), Mornico al Serio (in provincia di Bergamo) e Mornico Losana (in provincia di Pavia): tre località lombarde, situate in tre province diverse. La prima in montagna, la seconda in pianura, l’ultima in collina. Storie diverse, dialetti diversi, comunità diverse. Molte di più le differenze rispetto alle cose in comune, verrebbe da dire.
Eppure, ciò che accomuna questi centri - evidentemente l’essere un “Mornico” - è stata la scintilla che ormai venti anni fa (era il 29 giugno 2003) ha portato al gemellaggio dei tre paesi lombardi. Un’unione che, dal punto di vista del Mornico lecchese, fu fortemente promossa e sostenuta – oltre che dall’amministrazione comunale - dalla figura di Pietro Andrea Acerboni, che del comune di Vendrogno (inglobato in quello di Bellano a partire dal 1° gennaio 2020) divenne sindaco un anno dopo, nel 2004, ricevendo due mandati come primo cittadino, fino al 2014.
Non a caso, lo stesso Acerboni è stato anche il principale fautore ed organizzatore della giornata di ieri, quando, a due decenni di distanza da quello storico gemellaggio, Mornico, Mornico al Serio e Mornico Losana si sono nuovamente riuniti per celebrare la propria unione e rispolverare il proprio legame di amicizia.
Se nel 2018 le delegazioni dei tre comuni si erano ritrovate nel Mornico della bergamasca, in questo 2023 è toccato al “nostro” Mornico accogliere le comunità giunte domenica mattina in Muggiasca, che hanno affollato per un giorno borghi pieni di bellezza, ma purtroppo sempre più spopolati.
Le delegazioni ospiti hanno prima fatto tappa a Vendrogno, dove ai primi saluti si è aggiunto un piccolo spuntino per rifocillarsi dopo il viaggio. In seguito, i numerosi presenti – più di settanta, prendendo solamente “bergamaschi” e “pavesi” – sono saliti verso Mornico, dove ad accoglierli vi erano alcuni abitanti vestiti in abiti tradizionali. Un breve itinerario tra i suggestivi vicoli del borgo – dove c’è stato il tempo anche di visitare alcune case antiche, tra cui “La casa del prete” – ha condotto i mornichesi verso la Chiesa di San Bernardo, dove si è svolto il momento più significativo della giornata.
A “dirigere l’orchestra” il sopracitato Pietro Andrea Acerboni, che ha aperto con queste parole: “Siamo qui in tre comunità della Lombardia: non esistono tre Roma, non esistono tre Torino, ma tre Mornico ci sono!”, proseguendo con i ringraziamenti a Rossano Breno – sindaco di Mornico al Serio ai tempi del gemellaggio – che fu il primo a riconoscere l’esistenza di ben tre centri lombardi omonimi, venti anni fa.
Acerboni ha poi insistito sull’importanza di “quel senso di comunità che ci tiene insieme” – additandolo quale denominatore comune di tre paesi tanto lontani geograficamente quando uniti dagli stessi valori – prima di invitare tutti i presenti a fare preziosa memoria di giornate come quella odierna: “giornate che ci fanno bene, ci fanno crescere e vivere”. Ha fatto seguito la proiezione di due filmati: il primo un documentario relativo al territorio della Muggiasca; il secondo un insieme di fotografie scattate nel corso dell’ultima “reunion”, quella del 2018 presso Mornico al Serio. In quell’occasione, gli allori sindaci dei tre comuni scavarono – pala alla mano – una buca in uno spazio verde all’interno del paese, per accogliere la pianta che avrebbe fatto da memoria a quel giorno e da perenne legame tra i Mornico della Lombardia.
Tempo, poi, dei saluti ufficiali da parte di tutte le delegazioni. Il sindaco di Mornico al Serio, Eugenio Cerea – accompagnato dal suo vice Luca Signorelli, oltre che dall’assessore Marco Redolfi – ha aperto il suo discorso con un ringraziamento ad Acerboni - tra i primi fautori di questo curioso progetto ed attuale promotore principale dell’iniziativa – oltre che agli altri sindaci presenti. “Vedere intere comunità mobilitarsi per iniziative come questa è bellissimo, fortificante ed appagante. In questi vent’anni dal nostro primo incontro, sono cambiate molte cose, sono accaduti molti eventi che hanno cambiato la nostra storia e le nostre comunità. Il Covid ci ha tenuto lontani per alcuni anni ed ha portato grandi sofferenze, ma giornate come quella di oggi, dove festeggiamo il ventesimo anniversario di gemellaggio tra i nostri comuni, sono magnifiche e producono ricordi, sensazioni e pensieri che ci allontanano per un po’ dalle corse e dalle difficoltà della vita” ha aggiunto Cerea.
Il quale ha spiegato ancora che “quello che spinge le comunità di Mornico ad incontrarsi sono valori importanti: tutti, cioè, facciamo un percorso comune per unire la nostra gente. Queste sono esperienze umane che vanno vissute, non tutti hanno la fortuna di avere paesi con cui ritrovarsi periodicamente per condividere pareri, esperienze e risate”. Il primo cittadino ha chiuso con un ringraziamento a tutti i presenti, che “hanno arricchito e dato senso a questa meravigliosa giornata”, prima di cedere il microfono al suo omonimo dalla provincia di Pavia.
Paolo Porcellana – accompagnato dalla sua vice Ilaria Rosati – ha aperto ringraziando anch’egli Acerboni per lo straordinario entusiasmo che ancora una volta ha messo per organizzare giornate come quella odierna. “È passato fin troppo tempo dall’ultima volta” ha aggiunto. “Le nostre comunità si stringono e superano tragedie, lutti e momenti difficili. Siamo tre Mornico diversi, ma tutti uniti dal principio della comunità unita. Siamo persone serie, capaci, leali e corrette, che trovano nella semplicità i principi più grandi che regolano la società civile” ha infine dichiarato il sindaco di Mornico Losana, invitando ad organizzare un nuovo incontro nel futuro.
Primo di procedere allo scambio dei gagliardetti e di una serie di doni – principalmente prodotti tipici dei vari territori – il vicesindaco di Bellano, Leonardo Poppo Enicanti, ha completato il giro di interventi, ricordando, per dovere di cronaca, che rispetto all’ultimo incontro tra i tre comuni, Mornico fa ora parte del Comune di Bellano, che ha inglobato l’ormai ex-comune di Vendrogno. “Mornico però è sempre Mornico!” ha poi aggiunto, ribadendo in seguito il ruolo centrale che Acerboni ha svolto e svolge come “motore e macchina che ha fatto partire tutto e che continua a far viaggiare questa meravigliosa iniziativa”.
Una foto di gruppo nel cortile della chiesa ha chiuso la mattinata, prima che la giornata proseguisse con il pranzo in compagnia presso il Palasole di Bellano. Mentre nel pomeriggio i mornichesi di Lombardia hanno potuto visitare l’Orrido e altre attrazioni del borgo, con i saluti che nel tardo pomeriggio hanno concluso un giorno di festa: occasione per conoscere territori nuovi e diversi e scoprirne le bellezze nascoste, occasione per cementare il legame ventennale tra le comunità dei Mornico di Lombardia.
Eppure, ciò che accomuna questi centri - evidentemente l’essere un “Mornico” - è stata la scintilla che ormai venti anni fa (era il 29 giugno 2003) ha portato al gemellaggio dei tre paesi lombardi. Un’unione che, dal punto di vista del Mornico lecchese, fu fortemente promossa e sostenuta – oltre che dall’amministrazione comunale - dalla figura di Pietro Andrea Acerboni, che del comune di Vendrogno (inglobato in quello di Bellano a partire dal 1° gennaio 2020) divenne sindaco un anno dopo, nel 2004, ricevendo due mandati come primo cittadino, fino al 2014.
Non a caso, lo stesso Acerboni è stato anche il principale fautore ed organizzatore della giornata di ieri, quando, a due decenni di distanza da quello storico gemellaggio, Mornico, Mornico al Serio e Mornico Losana si sono nuovamente riuniti per celebrare la propria unione e rispolverare il proprio legame di amicizia.
Se nel 2018 le delegazioni dei tre comuni si erano ritrovate nel Mornico della bergamasca, in questo 2023 è toccato al “nostro” Mornico accogliere le comunità giunte domenica mattina in Muggiasca, che hanno affollato per un giorno borghi pieni di bellezza, ma purtroppo sempre più spopolati.
Le delegazioni ospiti hanno prima fatto tappa a Vendrogno, dove ai primi saluti si è aggiunto un piccolo spuntino per rifocillarsi dopo il viaggio. In seguito, i numerosi presenti – più di settanta, prendendo solamente “bergamaschi” e “pavesi” – sono saliti verso Mornico, dove ad accoglierli vi erano alcuni abitanti vestiti in abiti tradizionali. Un breve itinerario tra i suggestivi vicoli del borgo – dove c’è stato il tempo anche di visitare alcune case antiche, tra cui “La casa del prete” – ha condotto i mornichesi verso la Chiesa di San Bernardo, dove si è svolto il momento più significativo della giornata.
A “dirigere l’orchestra” il sopracitato Pietro Andrea Acerboni, che ha aperto con queste parole: “Siamo qui in tre comunità della Lombardia: non esistono tre Roma, non esistono tre Torino, ma tre Mornico ci sono!”, proseguendo con i ringraziamenti a Rossano Breno – sindaco di Mornico al Serio ai tempi del gemellaggio – che fu il primo a riconoscere l’esistenza di ben tre centri lombardi omonimi, venti anni fa.
Tempo, poi, dei saluti ufficiali da parte di tutte le delegazioni. Il sindaco di Mornico al Serio, Eugenio Cerea – accompagnato dal suo vice Luca Signorelli, oltre che dall’assessore Marco Redolfi – ha aperto il suo discorso con un ringraziamento ad Acerboni - tra i primi fautori di questo curioso progetto ed attuale promotore principale dell’iniziativa – oltre che agli altri sindaci presenti. “Vedere intere comunità mobilitarsi per iniziative come questa è bellissimo, fortificante ed appagante. In questi vent’anni dal nostro primo incontro, sono cambiate molte cose, sono accaduti molti eventi che hanno cambiato la nostra storia e le nostre comunità. Il Covid ci ha tenuto lontani per alcuni anni ed ha portato grandi sofferenze, ma giornate come quella di oggi, dove festeggiamo il ventesimo anniversario di gemellaggio tra i nostri comuni, sono magnifiche e producono ricordi, sensazioni e pensieri che ci allontanano per un po’ dalle corse e dalle difficoltà della vita” ha aggiunto Cerea.
Il quale ha spiegato ancora che “quello che spinge le comunità di Mornico ad incontrarsi sono valori importanti: tutti, cioè, facciamo un percorso comune per unire la nostra gente. Queste sono esperienze umane che vanno vissute, non tutti hanno la fortuna di avere paesi con cui ritrovarsi periodicamente per condividere pareri, esperienze e risate”. Il primo cittadino ha chiuso con un ringraziamento a tutti i presenti, che “hanno arricchito e dato senso a questa meravigliosa giornata”, prima di cedere il microfono al suo omonimo dalla provincia di Pavia.
Paolo Porcellana – accompagnato dalla sua vice Ilaria Rosati – ha aperto ringraziando anch’egli Acerboni per lo straordinario entusiasmo che ancora una volta ha messo per organizzare giornate come quella odierna. “È passato fin troppo tempo dall’ultima volta” ha aggiunto. “Le nostre comunità si stringono e superano tragedie, lutti e momenti difficili. Siamo tre Mornico diversi, ma tutti uniti dal principio della comunità unita. Siamo persone serie, capaci, leali e corrette, che trovano nella semplicità i principi più grandi che regolano la società civile” ha infine dichiarato il sindaco di Mornico Losana, invitando ad organizzare un nuovo incontro nel futuro.
Primo di procedere allo scambio dei gagliardetti e di una serie di doni – principalmente prodotti tipici dei vari territori – il vicesindaco di Bellano, Leonardo Poppo Enicanti, ha completato il giro di interventi, ricordando, per dovere di cronaca, che rispetto all’ultimo incontro tra i tre comuni, Mornico fa ora parte del Comune di Bellano, che ha inglobato l’ormai ex-comune di Vendrogno. “Mornico però è sempre Mornico!” ha poi aggiunto, ribadendo in seguito il ruolo centrale che Acerboni ha svolto e svolge come “motore e macchina che ha fatto partire tutto e che continua a far viaggiare questa meravigliosa iniziativa”.
Una foto di gruppo nel cortile della chiesa ha chiuso la mattinata, prima che la giornata proseguisse con il pranzo in compagnia presso il Palasole di Bellano. Mentre nel pomeriggio i mornichesi di Lombardia hanno potuto visitare l’Orrido e altre attrazioni del borgo, con i saluti che nel tardo pomeriggio hanno concluso un giorno di festa: occasione per conoscere territori nuovi e diversi e scoprirne le bellezze nascoste, occasione per cementare il legame ventennale tra le comunità dei Mornico di Lombardia.
Alessandro Tenderini