PAROLE CHE PARLANO/148

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Acchiappare

 Ecco una parola che usiamo frequentemente. Possiede tuttavia un suono che richiama parti del corpo che con un termine più elegante definiamo natiche. Sappiamo che acchiappare significa afferrare, agguantare, acciuffare, ma di certo non “prendere per le chiappe”, anche se il termine del nostro vocabolario più vicino a esso è chiappare, nato probabilmente nel Trecento come trasformazione del latino capulare. Gli antichi Romani lo usavano per descrivere l’azione del prendere al laccio, l’accalappiamento; in effetti, da capulare deriva anche la nostra parola cappio. Un paio di secoli dopo, una a- rafforzativa venne posta davanti a chiappare, trasformandolo e trasferendolo direttamente ai nostri giorni.

E le chiappe, c’entrano qualcosa? Difficile dirlo. Esiste una voce preromana, klapp, che significa sporgenza rocciosa. Con questo significato, lo ha usato anche Dante nel XXIV canto dell’Inferno:

Non era via da vestito di cappa,
ché noi a pena, ei lieve e io sospinto,
potavam sù montar di chiappa in chiappa.
Forse non c’entra nulla, tuttavia è innegabile che proprio le chiappe siano una parte sporgente del corpo, certo non rocciosa, ma proprio quella che facilmente nota l’inseguitore pronto a ghermire e ad acchiappare il fuggitivo.

Non avendo la certezza della loro origine, nulla ci vieta di considerare le chiappe come derivate da entrambi i termini capulare e klapp.

Rubrica a cura di Dino Ticli
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