Lecco: Bettega infiamma la platea durante l’assemblea sui migranti a Teatro Invito

Non c’è stato solo un tentativo di dialogo tra comune e cittadini di Bonacina ieri sera nell’assemblea svoltasi a Teatro Invito. C’è stata anche tanta politica. Stando alla mera etimologia, il termine politica deriva dal greco e significa “arte di governare”.
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Emanuele Mauri

“È necessario governare il fenomeno migratorio altrimenti si rischia di ledere i diritti di chi ha diritto ad essere accolto e di lasciare una dote terrificante ai nostri figli” ha ricordato Emanuele Mauri, segretario cittadino della Lega, in un intervento preciso e pacato. Il fenomeno migratorio, però, è complesso e difficile da governare. “Il 60% delle richieste d’asilo viene respinto. Di questo 60% in pochissimi vengono rimpatriati perché è tecnicamente impossibile. Con i paesi dell’Africa non ci sono accordi. Va bene l’accoglienza diffusa ma attenzione. Non abbiamo posto per tutti. È necessario sviluppare dei percorsi di integrazione che tengano conto del tessuto sociale” ha aggiunto. 
I numeri sono importanti, li ha ricordati il sindaco Mauro Gattinoni: 50mila arrivi tra gennaio e ottobre 2021; 70mila nello stesso periodo del 2022; 140mila tra gennaio e ottobre 2023. Questa, però, è solo una parte del racconto. 
“Da quanto sono arrivato a Lecco, ovvero nell’ultimo anno e mezzo, sono arrivate nel nostro territorio circa 800 persone. Di queste, più della metà è ancora presente e si è unita ai 150 migranti già residenti. Queste persone sono in attesa di ricevere una risposta rispetto alla loro richiesta di protezione” ha spiegato il Prefetto Sergio Pomponio. “Il sistema messo in piedi nella nostra provincia funziona bene, tanto è vero che ci sono stati pochi problemi. Da aprile, quando il fenomeno ha preso vigore, si è cercato di ampliare le nostre capacità di risposta. In particolare, si è chiesto ai comuni di individuare e mettere a disposizioni degli immobili di proprietà comunale. Tale ricognizione, però, non ha prodotto risultati”. 
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Emanuele Manzoni

È stato poco dopo Emanuele Manzoni, assessore alle politiche per l’integrazione del comune di Lecco, a dare i numeri. “Ad oggi, in provincia i comuni coinvolti nell’accoglienza sono una ventina su ottantaquattro. Qui a Lecco ospitiamo poco meno di cento persone, tra cui trenta ucraini e diversi afgani” ha spiegato. All’accoglienza degli ucraini, lo ricordiamo, ha preso parte anche Fondazione comunitaria del lecchese.
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Maria Grazia Nasazzi

Maria Grazia Nasazzi, presidente dell’ente, ha riaffermato la disponibilità della fondazione a contribuire alle nuove necessità su questo fronte. “Trentacinque delle cento persone a cui facevo riferimento sono ospitate nelle strutture SAI, gestite in tutta la provincia dalla Cooperativa Arcobaleno. Il SAI comprende già degli strumenti fondamentali per l’integrazione, come per esempio la possibilità di erogare corsi di lingua. È il meccanismo che le amministrazioni riescono a gestire meglio ed è quello che consente lo sviluppo di percorsi di integrazione efficaci” ha aggiunto l’assessore Manzoni. 
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Don Walter Magnoni

Anche don Walter Magnoni, parroco della comunità pastorale Acquate – Olate – Bonacina, ha sostenuto la necessità di andare sempre di più verso un modello di accoglienza diffusa. Dal canto suo, Guido Agostoni, presidente della conferenza dei sindaci della provincia, ha ricordato come a settembre i comuni italiani abbiano chiesto al governo di potenziare il sistema SAI, fondato sul concetto di accoglienza diffusa. Dal Ministero dell’Interno, però, non è arrivata alcuna risposta. Un vuoto che alimenta le paure dei cittadini. 
“Le persone che entreranno nella struttura di Bonacina hanno la stessa nazionalità di chi porta degrado a Lecco. Al Ferrohotel ci furono retate della polizia contro lo spaccio e le violenze” ha evidenziato Fabio, un cittadino. “Il 32% dei reati commessi ogni anno sono commessi da stranieri” ha aggiunto un signore seduto li accanto. 
Parole a cui il Prefetto ha risposto con forza. “Non stiamo parlando dei reati commessi dagli stranieri, stasera stiamo parlando dei migranti accolti nei CAS. Le generalizzazioni fanno sempre male quando non sono supportate da dati certi e concreti. L’Italia è un paese di frontiera, deve accogliere. Per me una persona che arriva scalza va accolta. Tale problema va risolto altrimenti esplode. Nell’accoglienza c’è il germe dell’integrazione. Tutti dovrebbero cercare di comprendere la questione e capire se possono contribuire” ha sottolineato Sua Eccellenza. 
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Cinzia Bettega

Il momento più teso della serata è stato però un altro. “La gente ha delle preoccupazioni. Vedremo come andranno le cose. Le informazioni fornite questa sera mi sembrano vaghe. Va valutato il sentiment della città. Le preoccupazioni della gente vanno capite. Quando io leggo sul giornale che un ragazzino sulla Lecco – Milano ha dovuto chiudersi nel bagno del vagone perché in tre con il machete volevano rapinarlo non mi interessa se quei tre sono della provincia di Lecco o no” ha sostenuto Cinzia Bettega, consigliera comunale della Lega. “Il problema non è il migrante che accoglie i nostri valori, vuole avere un futuro per se e i suoi cari qui. Il problema sono tutti gli altri. A volte arrivano persone che non condividono poco o niente dei nostri valori, di quello che è scritto sulla Costituzione, del fatto che non bisogna discriminare per razza, etnia e genere”. Infine, la chiosa: “Mi riferisco all’immigrazione mussulmana. Per me in futuro sarà un grossissimo problema. Lo stiamo vedendo in questa settimana. Non hanno i nostri valori, disprezzano chi non è della loro religione. Disprezzano le donne”. 
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Andrea Frigerio

Su queste parole la temperatura della platea ha raggiunto il livello più alto. La migliore risposta a queste tesi era contenuta nell’intervento pronunciato un’ora prima da Andrea Frigerio, volontario presso la Casa della Carità. “Invito gli abitanti di Bonacina a parlare con i migranti quando arriveranno, fategli raccontare la loro storia. Conoscendo la generosità degli abitanti del rione, quando vedranno questa gente, sprovvista di tutto, saranno i primi a offrire aiuto. Chiedo di non avere un pregiudizio verso queste persone solo per il colore della pelle”.
A.Bes.
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