Lecco: basilica gremita per la preghiera per la pace
“Siate artigiani di pace”. Mentre il mondo si interroga sulle conseguenze della strage dell’ospedale di Gaza, Lecco si unisce alle tante comunità che ieri hanno risposto all’appello del Cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca dei latini di Gerusalemme. Su invito dell’assemblea sinodale decanale, centinaia di fedeli si sono radunati presso la basilica di San Nicolò per la recita del Rosario e l’adorazione eucaristica.
Un popolo di operai, imprenditori, grandi lavoratori che ha scelto di diventare, almeno per una sera, una comunità di “artigiani di pace”. È stato Monsignor Gianni Cesena ad utilizzare questa definizione citando le parole pronunciate da Papa Francesco in occasione dell’ultima giornata per la pace. “Noi cristiani non siamo genericamente contro qualcosa. Siamo a favore degli uomini e delle donne colpiti dalla guerra. Siamo a favore della pace. Vi invito ad essere artigiani della pace nel vostro quotidiano, non con la pretesa di aiutare Dio a fare il suo compito ma affinché solo da lui possa venire la pace per i popoli colpiti dalla guerra” ha sottolineato il vicario episcopale durante la cerimonia da lui stesso presieduta.
In particolare, nella prima parte della serata i fedeli hanno recitato il Rosario mentre nella seconda parte essi si sono raccolti in un’intensa adorazione eucaristica. Tra le letture utilizzate per introdurre i cinque misteri figuravano brani tratti da “Viviamo di una vita ricevuta” dell’arcivescovo Delpini e da un’omelia tenuta dal Cardinale Martini durante una veglia per la pace nel 1991. La cura della parte musicale della cerimonia era invece affidata al coro di Comunione e Liberazione.
“Quello che compiamo questa sera è un gesto povero di fronte alle atrocità che vediamo in televisione. Siamo qui per prendere posizione davanti a Dio e dire che quei fratelli ci stanno a cuore. Invochiamo la pace come dono di Dio e non come costruzione artefatta” ha aggiunto Monsignor Davide Milani nel suo intervento di fronte alla chiesa gremita. Gli unici amministratori locali a prendere parte alla cerimonia sono stati il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e il sindaco di Valmadrera Antonio Rusconi.
Monsignor Gianni Cesana
Un popolo di operai, imprenditori, grandi lavoratori che ha scelto di diventare, almeno per una sera, una comunità di “artigiani di pace”. È stato Monsignor Gianni Cesena ad utilizzare questa definizione citando le parole pronunciate da Papa Francesco in occasione dell’ultima giornata per la pace. “Noi cristiani non siamo genericamente contro qualcosa. Siamo a favore degli uomini e delle donne colpiti dalla guerra. Siamo a favore della pace. Vi invito ad essere artigiani della pace nel vostro quotidiano, non con la pretesa di aiutare Dio a fare il suo compito ma affinché solo da lui possa venire la pace per i popoli colpiti dalla guerra” ha sottolineato il vicario episcopale durante la cerimonia da lui stesso presieduta.
In particolare, nella prima parte della serata i fedeli hanno recitato il Rosario mentre nella seconda parte essi si sono raccolti in un’intensa adorazione eucaristica. Tra le letture utilizzate per introdurre i cinque misteri figuravano brani tratti da “Viviamo di una vita ricevuta” dell’arcivescovo Delpini e da un’omelia tenuta dal Cardinale Martini durante una veglia per la pace nel 1991. La cura della parte musicale della cerimonia era invece affidata al coro di Comunione e Liberazione.
“Quello che compiamo questa sera è un gesto povero di fronte alle atrocità che vediamo in televisione. Siamo qui per prendere posizione davanti a Dio e dire che quei fratelli ci stanno a cuore. Invochiamo la pace come dono di Dio e non come costruzione artefatta” ha aggiunto Monsignor Davide Milani nel suo intervento di fronte alla chiesa gremita. Gli unici amministratori locali a prendere parte alla cerimonia sono stati il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e il sindaco di Valmadrera Antonio Rusconi.
A.Bes.