Il FAI fa riscoprire ai lecchesi anche il 'triangolo fortificato'
Le Giornate lecchesi del FAI d'autunno hanno consentito la riscoperta dell’antichissimo triangolo fortificato di Lecco con la punta più elevata presso l’attuale largo Montenero e con i lati che scendono verso il lago, alla Torre Viscontea di piazza XX Settembre e presso il campanile della basilica di San Nicolò. Porte spalancate, quindi, ai visitatori tra memorie di storia, arte e cultura.Un’occasione rara che non ha mancato di suscitare vivissimo interesse. Nel cammino alla ricerca di una storia lontana grazie al FAI vi è stata anche la guida del dott. Ugo Luigi Rosci, già direttore della civica biblioteca Uberto Pozzoli di via Bovara che nel triangolo fortificato di così antica memoria trova la sua sede. La visita si è articolata in tre distinti settori: il primo presso largo Montenero-via Bovara dove c’è la punta avanzata e alta della fortificazione con il belvedere panoramico sulla torre avamposto, che è stato occupato nei primi anni del recupero anche da serate musicali e di cultura, ma che per limiti di sicurezza è poi stato ritenuto non idoneo a ospitare tali manifestazioni.
La seconda visita è stata presso la Torre Viscontea di piazza XX Settembre, avamposto estremo sul lago nel tratto terminale del Lario lecchese. Il tour al camminamento di guardia nella parte più alta ha consentito uno sguardo eccezionale sul panorama del vecchio borgo fortificato e dei successivi ampliamenti in direzione Milano, ovvero il Punt Picul dell’attuale piazza Manzoni e il ponte grande di Azzone Visconti.Terzo e ultimo angolo storico visitato, quello alla base del campanile di San Nicolò, svettante più che mai in un pomeriggio nell’ancora lunga estate lariana che ha accompagnato una stagione meteo eccezionale che tutti ormai segnalano, però, a un imminente declino. Anche nelle “viscere” della struttura che sorge sui resti dell’avamposto di settentrione della fortezza verso la zona che riguarda l’attuale viale Turati e il quartiere detto anche di Santo Stefano, è avvenuta una sosta attenta e ricca di notizie per i visitatori.
Quindi un tuffo a tutto campo su una Lecco lontana, centro fortificato, nodo stradale di primaria importanza con il ponte sull’Adda e i relativi percorsi verso i valichi alpini dello Stelvio e dello Spluga. Senza dimenticare, ovviamente, la zona portuale del lungolago che corre da piazza Cermenati al palazzo detto delle Paure, plurisecolare approdo di barconi, comballi e gondole provenienti da tutto il Lario. Insomma una Lecco di ieri, lontana nel tempo, ma con richiami quanto mai importanti e attuali al nodo stradale e ferroviario che la città ha avuto e ha nella storia più recente e avrà anche in quella futura.Le Giornate del FAI di questo fine settimana, poi, hanno visto anche l'apertura di Officina Badoni e del cantiere di ABIL - Associazione Barche in legno di Pescarenico, nonché di Hangar Manzoni, laboratorio di design del vetro, e dello studio-bottega Le Cose, entrambi collocati nel cuore del caratteristico rione affacciato sull'Adda.
La seconda visita è stata presso la Torre Viscontea di piazza XX Settembre, avamposto estremo sul lago nel tratto terminale del Lario lecchese. Il tour al camminamento di guardia nella parte più alta ha consentito uno sguardo eccezionale sul panorama del vecchio borgo fortificato e dei successivi ampliamenti in direzione Milano, ovvero il Punt Picul dell’attuale piazza Manzoni e il ponte grande di Azzone Visconti.Terzo e ultimo angolo storico visitato, quello alla base del campanile di San Nicolò, svettante più che mai in un pomeriggio nell’ancora lunga estate lariana che ha accompagnato una stagione meteo eccezionale che tutti ormai segnalano, però, a un imminente declino. Anche nelle “viscere” della struttura che sorge sui resti dell’avamposto di settentrione della fortezza verso la zona che riguarda l’attuale viale Turati e il quartiere detto anche di Santo Stefano, è avvenuta una sosta attenta e ricca di notizie per i visitatori.
Quindi un tuffo a tutto campo su una Lecco lontana, centro fortificato, nodo stradale di primaria importanza con il ponte sull’Adda e i relativi percorsi verso i valichi alpini dello Stelvio e dello Spluga. Senza dimenticare, ovviamente, la zona portuale del lungolago che corre da piazza Cermenati al palazzo detto delle Paure, plurisecolare approdo di barconi, comballi e gondole provenienti da tutto il Lario. Insomma una Lecco di ieri, lontana nel tempo, ma con richiami quanto mai importanti e attuali al nodo stradale e ferroviario che la città ha avuto e ha nella storia più recente e avrà anche in quella futura.Le Giornate del FAI di questo fine settimana, poi, hanno visto anche l'apertura di Officina Badoni e del cantiere di ABIL - Associazione Barche in legno di Pescarenico, nonché di Hangar Manzoni, laboratorio di design del vetro, e dello studio-bottega Le Cose, entrambi collocati nel cuore del caratteristico rione affacciato sull'Adda.