Faida tra trapper: arrivano le condanne per i 7 imputati. Pene pesanti dal giudice
Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Milano Rossana Mongiardo ha irrogato quest'oggi sette condanne a carico di altrettanti coinvolti nella così detta "faida tra trapper".
Al centro del procedimento approdato alla sua attenzione la rapina - con lesioni - subita da due giovanotti in via Settala a Milano, quale ipotizzata vendetta per un accoltellamento patito, solo qualche tempo prima, dal Fabio Dago Carter Gapea, a sua volta considerato partecipe alla spedizione punitiva organizzata contro i rivali. Unico tra gli originali imputati - insieme al bergamasco Marco Locatelli - a optare per il rito ordinario, il lecchese di origini africane è già stato condannato a luglio a 7 anni dal collegio giudicante della terza sezione penale presieduto dal Marialillia Speretta.
Hanno invece optato tutti per riti alternativi gli altri imputati per quell'aggressione nonché coloro i quali sono stati ritenuti dagli inquirenti partecipi al sequestro di persona patito da Baby Touché, l'anti-Simba La Rue, prelevato da Milano e liberato poi, con il volto tumefatto, soltanto a Calolziocorte. Lesioni l'unico reato per il quale è stato possibile procedere in riferimento a questo secondo episodio, avendo la giovane vittima ritenuto di non sporgere querela, facendo dunque venir meno - per effetto della riforma Cartabia - la condizione di procedibilità.
Mohamed Lamine Saida, classe 2002 di Merone, meglio conosciuto come Simba La Rue è stato condannato, in abbreviato, alla pena più alta: 4 anni di reclusione e 1.200 euro di multa.
Pesante anche la pena per l'unica donna della vicenda, Sara Ben Salha, la 21enne di Verderio prestatasi, nella ricostruzione della Procura quale esca umana per attirare le due vittime del pestaggio di via Settala nella trappola: 3 anni, 5 mesi e 10 giorni di carcere e 800 euro di multa.
3 anni, 4 mesi, 20 giorni di reclusione e 800€ multa la pena patteggiata invece da Alan Cristopher Momo, già giudicato anche - con Gapea - per il giro di spaccio su Viale Turati eradicato lo scorso anno dalla Squadra Mobile della Questuradi Lecco.
3 anni, 8 mesi e 1000 € multa, poi, la condanna irrogata a Mevljudin Hetem di Introbio; 8 mesi per Chakib Mounir (classe 1998, noto nell'ambiente come "Malippa", domiciliato proprio a Calolzio), il managar di Simba coinvolto solo nella vicenda di Baby così come il senegale con casa a Lecco Pape Ousmane Loum (8 mesi pena sospesa) e il garlatese Ndiaga Faye (10 mesi).
“E' stata una sentenza severa per quanto riguarda la nostra assistita” hanno commentato i legali dello Studio Crea-Perillo che assistono la giovane Sara Ben Salha, “a fronte di una richiesta ben inferiore della Procura, che aveva proposto 2 anni e 4 mesi di reclusione. Ora aspettiamo le motivazioni, per cui il giudice ha preso 30 giorni, e poi ci occuperemo dell’appello. Siamo prudentemente ottimisti di mitigare la pena in appello”.
Al centro del procedimento approdato alla sua attenzione la rapina - con lesioni - subita da due giovanotti in via Settala a Milano, quale ipotizzata vendetta per un accoltellamento patito, solo qualche tempo prima, dal Fabio Dago Carter Gapea, a sua volta considerato partecipe alla spedizione punitiva organizzata contro i rivali. Unico tra gli originali imputati - insieme al bergamasco Marco Locatelli - a optare per il rito ordinario, il lecchese di origini africane è già stato condannato a luglio a 7 anni dal collegio giudicante della terza sezione penale presieduto dal Marialillia Speretta.
Hanno invece optato tutti per riti alternativi gli altri imputati per quell'aggressione nonché coloro i quali sono stati ritenuti dagli inquirenti partecipi al sequestro di persona patito da Baby Touché, l'anti-Simba La Rue, prelevato da Milano e liberato poi, con il volto tumefatto, soltanto a Calolziocorte. Lesioni l'unico reato per il quale è stato possibile procedere in riferimento a questo secondo episodio, avendo la giovane vittima ritenuto di non sporgere querela, facendo dunque venir meno - per effetto della riforma Cartabia - la condizione di procedibilità.
Mohamed Lamine Saida, classe 2002 di Merone, meglio conosciuto come Simba La Rue è stato condannato, in abbreviato, alla pena più alta: 4 anni di reclusione e 1.200 euro di multa.
Pesante anche la pena per l'unica donna della vicenda, Sara Ben Salha, la 21enne di Verderio prestatasi, nella ricostruzione della Procura quale esca umana per attirare le due vittime del pestaggio di via Settala nella trappola: 3 anni, 5 mesi e 10 giorni di carcere e 800 euro di multa.
3 anni, 4 mesi, 20 giorni di reclusione e 800€ multa la pena patteggiata invece da Alan Cristopher Momo, già giudicato anche - con Gapea - per il giro di spaccio su Viale Turati eradicato lo scorso anno dalla Squadra Mobile della Questuradi Lecco.
3 anni, 8 mesi e 1000 € multa, poi, la condanna irrogata a Mevljudin Hetem di Introbio; 8 mesi per Chakib Mounir (classe 1998, noto nell'ambiente come "Malippa", domiciliato proprio a Calolzio), il managar di Simba coinvolto solo nella vicenda di Baby così come il senegale con casa a Lecco Pape Ousmane Loum (8 mesi pena sospesa) e il garlatese Ndiaga Faye (10 mesi).
“E' stata una sentenza severa per quanto riguarda la nostra assistita” hanno commentato i legali dello Studio Crea-Perillo che assistono la giovane Sara Ben Salha, “a fronte di una richiesta ben inferiore della Procura, che aveva proposto 2 anni e 4 mesi di reclusione. Ora aspettiamo le motivazioni, per cui il giudice ha preso 30 giorni, e poi ci occuperemo dell’appello. Siamo prudentemente ottimisti di mitigare la pena in appello”.