Olginate: rompono il vetro di un'auto e rubano felpa e borsello, fermati due marocchini
I carabinieri come Pollicino: per arrivare ai due ricercati hanno seguito la refurtiva che gli stessi hanno disseminato lungo il percorso. È successo ieri mattina a Olginate dove una pattuglia del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Lecco è stata fatta intervenire in via don Carlo Gnocchi dopo due telefonate al 112 di una residente.
La prima per segnalare la presenza di due soggetti loschi visti aggirarsi con fare sospetto tra le vetture in sosta. La seconda per avvisare che la coppia, con una bottiglia, aveva infranto il finestrino di un'auto, facendo razzia nell'abitacolo. All'arrivo dei militari i due si erano già dileguati abbandonando però lungo la via alcuni oggetti, usati dalle divise come le briciole di Pollicino. Così nascosti dietro un suv sono stati rintracciati i due ricercati, risultati essere due marocchini, classe 1999, irregolari in Italia, domiciliati nella bergamasca. Uno, J.M. - già processato in Spagna ma a suo dire assolto - stava cercando di nascondere una felpa; l'altro H.E.A. - già condannato in Belgio a 8 mesi per spaccio e denunciato a ottobre 2020 per furto aggravato a Torino - aveva tra le mani un borsello. Tutti beni di proprietà dell'utilizzatrice della macchina "assaltata".
Questa la vicenda raccontata oggi in aula al cospetto del dottor Paolo Salvatore dai Carabinieri. Assistiti dall'avvocato Samira Duccini i due magrebini si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Convalidato il fermo, il giudice ha disposto per entrambi gli imputati l'obbligo di presentazione alla stazione dei carabinieri di competenza tutti i giorni, fino al processo differito al prossimo 8 novembre su richiesta del difensore.
La prima per segnalare la presenza di due soggetti loschi visti aggirarsi con fare sospetto tra le vetture in sosta. La seconda per avvisare che la coppia, con una bottiglia, aveva infranto il finestrino di un'auto, facendo razzia nell'abitacolo. All'arrivo dei militari i due si erano già dileguati abbandonando però lungo la via alcuni oggetti, usati dalle divise come le briciole di Pollicino. Così nascosti dietro un suv sono stati rintracciati i due ricercati, risultati essere due marocchini, classe 1999, irregolari in Italia, domiciliati nella bergamasca. Uno, J.M. - già processato in Spagna ma a suo dire assolto - stava cercando di nascondere una felpa; l'altro H.E.A. - già condannato in Belgio a 8 mesi per spaccio e denunciato a ottobre 2020 per furto aggravato a Torino - aveva tra le mani un borsello. Tutti beni di proprietà dell'utilizzatrice della macchina "assaltata".
Questa la vicenda raccontata oggi in aula al cospetto del dottor Paolo Salvatore dai Carabinieri. Assistiti dall'avvocato Samira Duccini i due magrebini si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Convalidato il fermo, il giudice ha disposto per entrambi gli imputati l'obbligo di presentazione alla stazione dei carabinieri di competenza tutti i giorni, fino al processo differito al prossimo 8 novembre su richiesta del difensore.