Comune 'truffato' dai gestori del Bione? Aperto il processo
Giovanni Tosi e Fabio Grisotto, rispettivamente presidente ed ex direttore amministrativo di Sport Management Spa sono chiamati a rispondere, in Tribunale, in concorso tra loro, di truffa ai danni del Comune di Lecco, costituitosi parte civile e rappresentato dall'avvocato Donatella Saporiti, lo stesso legale comasco che già ha patrocinato l'amministrazione nel processo originato dall'inchiesta Metastasi.
Secondo la tesi della Procura della Repubblica di Lecco, tra il 2017 e il 2019 la società, che per anni ha avuto in gestione il centro sportivo Al Bione, avrebbe mancato di corrispondere all'Ente parte della quota parte spettante allo stesso da contratto.
Quest'oggi, davanti al giudice monocratico Giulia Barazzetta, è intervenuto in qualità di testimone, per inquadrare la vicenda, il maresciallo della Guardia di Finanza Lorenzo Biffi, che ha curato le indagini su delega della Procura lecchese. Stando alle attività svolte dal nucleo polizia economico finanziaria, la Spa - che da contratto di concessione avrebbe dovuto girare il 23% dei propri incassi totali al Comune - avrebbe sistematicamente omesso di comunicare alcune entrate, alleggerendo così il "dare" in favore di Palazzo Bovara.
Da un lato non sarebbero state enunciate totalmente le fatture emesse nei confronti di società sportive (per esempio per l'affitto dei campi da gioco), dall'altro annualmente non sarebbe stato dichiarato un ulteriore 10% degli incassi.
Ciò avrebbe comportato, nel triennio in esame, un mancato guadagno per il Comune quantificato in complessivi 81 mila euro: 5 mila euro per l'ultimo quadrimestre del 2017, 44 mila per il 2018 e 32mila nel 2019.
A far partire le indagini è stata, come emerso in Aula, la segnalazione di una ex dipendente di Sport Management Spa. “Non mi quadravano le corresponsioni al Comune” ha dichiarato la donna, che già ad agosto del 2019 era giunta al termine del proprio rapporto lavorativo. Quando avrebbe fatto presente le discrepanze rinvenute, la capo area avrebbe chiesto delucidazioni al dott. Grisotto, che le avrebbe chiesto di non far presente la cosa all'ente. Così non fu perché la ex dipendente prese prima contatti con l'amministrazione comunale, per poi presentare un esposto formale nell'ottobre del 2019.
A tal proposito è stato sentito anche l'allora assessore allo sport Roberto Nigriello (oggi presidente del consiglio comunale), che quasi nulla ha saputo riferire in merito alla vicenda, confermando però di aver raccolto la segnalazione della ex dipendente di Sport Management Spa, consigliandole di denunciare il fatto alle autorità competenti: “da quel momento non ho più saputo nulla”.
Si è infine potuto difendere il dott. Grisotto Fabio, rendendo esame. Sulla modalità con cui venivano calcolate le cifre da corrispondere al Comune ha riferito di aver avuto delucidazioni dal legale della società (che peraltro difende Giovanni Tosi in questo procedimento). Sarebbe stato quest'ultimo a consigliare, interpretando il contratto di concessione, di non inserire nel conteggio le convenzioni con le società sportive. In secondo luogo, in merito alla discrasia fra i corrispettivi comunicati e quelli effettivamente fatturati non ha saputo dare una spiegazione, aggiungendo che il controllo dei corrispettivi non fosse ad ogni modo di sua competenza.
Il procedimento penale proseguirà il prossimo 13 novembre per l'esame del secondo imputato e per sentire i testimoni delle difese.
Secondo la tesi della Procura della Repubblica di Lecco, tra il 2017 e il 2019 la società, che per anni ha avuto in gestione il centro sportivo Al Bione, avrebbe mancato di corrispondere all'Ente parte della quota parte spettante allo stesso da contratto.
Quest'oggi, davanti al giudice monocratico Giulia Barazzetta, è intervenuto in qualità di testimone, per inquadrare la vicenda, il maresciallo della Guardia di Finanza Lorenzo Biffi, che ha curato le indagini su delega della Procura lecchese. Stando alle attività svolte dal nucleo polizia economico finanziaria, la Spa - che da contratto di concessione avrebbe dovuto girare il 23% dei propri incassi totali al Comune - avrebbe sistematicamente omesso di comunicare alcune entrate, alleggerendo così il "dare" in favore di Palazzo Bovara.
Da un lato non sarebbero state enunciate totalmente le fatture emesse nei confronti di società sportive (per esempio per l'affitto dei campi da gioco), dall'altro annualmente non sarebbe stato dichiarato un ulteriore 10% degli incassi.
Ciò avrebbe comportato, nel triennio in esame, un mancato guadagno per il Comune quantificato in complessivi 81 mila euro: 5 mila euro per l'ultimo quadrimestre del 2017, 44 mila per il 2018 e 32mila nel 2019.
A far partire le indagini è stata, come emerso in Aula, la segnalazione di una ex dipendente di Sport Management Spa. “Non mi quadravano le corresponsioni al Comune” ha dichiarato la donna, che già ad agosto del 2019 era giunta al termine del proprio rapporto lavorativo. Quando avrebbe fatto presente le discrepanze rinvenute, la capo area avrebbe chiesto delucidazioni al dott. Grisotto, che le avrebbe chiesto di non far presente la cosa all'ente. Così non fu perché la ex dipendente prese prima contatti con l'amministrazione comunale, per poi presentare un esposto formale nell'ottobre del 2019.
A tal proposito è stato sentito anche l'allora assessore allo sport Roberto Nigriello (oggi presidente del consiglio comunale), che quasi nulla ha saputo riferire in merito alla vicenda, confermando però di aver raccolto la segnalazione della ex dipendente di Sport Management Spa, consigliandole di denunciare il fatto alle autorità competenti: “da quel momento non ho più saputo nulla”.
Si è infine potuto difendere il dott. Grisotto Fabio, rendendo esame. Sulla modalità con cui venivano calcolate le cifre da corrispondere al Comune ha riferito di aver avuto delucidazioni dal legale della società (che peraltro difende Giovanni Tosi in questo procedimento). Sarebbe stato quest'ultimo a consigliare, interpretando il contratto di concessione, di non inserire nel conteggio le convenzioni con le società sportive. In secondo luogo, in merito alla discrasia fra i corrispettivi comunicati e quelli effettivamente fatturati non ha saputo dare una spiegazione, aggiungendo che il controllo dei corrispettivi non fosse ad ogni modo di sua competenza.
Il procedimento penale proseguirà il prossimo 13 novembre per l'esame del secondo imputato e per sentire i testimoni delle difese.
F.F.