Barzio: il 4 la prima Festa di Sant'Uberto, patrono dei cacciatori
Sabato 4 novembre alle 17.30, la chiesa di sant’Alessandro a Barzio ospiterà la prima celebrazione del culto di S. Uberto sul territorio Lecchese, rievocata dall’Associazione CPA - Caccia Pesca Ambiente di Lecco in collaborazione con il Comprensorio Alpino di Caccia delle Prealpi Lecchesi e il Gruppo Cinofilo Lecchese.Il “culto di corte” e la “Messa di S. Uberto” sono riti storici del passato da troppo tempo dimenticati e che legano in modo inscindibile il mondo venatorio e la figura dei cacciatori nella loro veste di “custodi dell’ambiente e della natura”, coadiuvati nella loro passione dall’inscindibile rapporto affettivo verso la Cinofila e di conseguenza verso gli insostituibili amici uniti nella comune passione, nell’esercizio di una delle più nobili arti del passato, "l’Ars Venandi": disciplina discussa e troppo spesso vilipesa per mancanza di una reale conoscenza dell’etica venatoria e delle regole, a causa di comportamenti illeciti da parte di spregevoli individui che con i loro atti di bracconaggio infangano l’immagine e la reputazione di ogni cacciatore.
Il cacciatore, un tempo figura rispettata in qualità di protettore e fonte di cibo dei villaggi, oggi viene discreditato e attaccato dalla lobby animalista per l’errata visione che negli anni si è volutamente costruita. Tutto ciò senza voler osservare il reale e profondo rispetto che lo stesso prova verso gli animali e il loro habitat. L’opera di Bio-selezione dell’attività venatoria per la gestione e il contenimento della fauna selvatica pone in luce la caccia come una vera risorsa.
Il cacciatore spontaneamente svolge da anni volontariamente con grandi azioni, come i ripristini ambientali, le giornate ecologiche, i censimenti e il monitoraggio sanitario costante delle specie, azioni che si incrociano con altrettante “epiche gesta” come la benedizione a inizio stagione, il “bruch” (segno di rispetto verso l’animale abbattuto), ma anche la suonata dei corni a fine giornata per rendere i dovuti “onori alla foresta”; tradizioni oggi ancora specialmente legate alla cultura “alpina e mitteleuropea” di alcune regioni, che rendono grande il mondo venatorio e che si ricollegano, sino a unirsi, con la cultura musicale dell’arte dei suonatori di crno, oggi non a caso riconosciuti quale Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco.
È quindi con l’intento di voler rievocare antiche culture che legano la storia dell’arte venatoria, la religione, la Cinofilia e non in ultimo la musica che l'Associazione CPA auspica di poter infondere correttamente le dovute informazioni per quello che realmente i cacciatori sono, volendo in tal modo rivalutare questa figura chiave del passato, ancor oggi, piaccia o no, di necessaria utilità per il territorio.
A suggellare l'iniziativa sono stati invitati a partecipare i suonatori di corno da caccia dell’Equipaggio della Regia Venaria dell'Accademia di S. Uberto, Patrimonio Immateriale dell'Unesco. Per la locandina con tutti i dettagli CLICCA QUI.
Il cacciatore, un tempo figura rispettata in qualità di protettore e fonte di cibo dei villaggi, oggi viene discreditato e attaccato dalla lobby animalista per l’errata visione che negli anni si è volutamente costruita. Tutto ciò senza voler osservare il reale e profondo rispetto che lo stesso prova verso gli animali e il loro habitat. L’opera di Bio-selezione dell’attività venatoria per la gestione e il contenimento della fauna selvatica pone in luce la caccia come una vera risorsa.
Il cacciatore spontaneamente svolge da anni volontariamente con grandi azioni, come i ripristini ambientali, le giornate ecologiche, i censimenti e il monitoraggio sanitario costante delle specie, azioni che si incrociano con altrettante “epiche gesta” come la benedizione a inizio stagione, il “bruch” (segno di rispetto verso l’animale abbattuto), ma anche la suonata dei corni a fine giornata per rendere i dovuti “onori alla foresta”; tradizioni oggi ancora specialmente legate alla cultura “alpina e mitteleuropea” di alcune regioni, che rendono grande il mondo venatorio e che si ricollegano, sino a unirsi, con la cultura musicale dell’arte dei suonatori di crno, oggi non a caso riconosciuti quale Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco.
È quindi con l’intento di voler rievocare antiche culture che legano la storia dell’arte venatoria, la religione, la Cinofilia e non in ultimo la musica che l'Associazione CPA auspica di poter infondere correttamente le dovute informazioni per quello che realmente i cacciatori sono, volendo in tal modo rivalutare questa figura chiave del passato, ancor oggi, piaccia o no, di necessaria utilità per il territorio.
A suggellare l'iniziativa sono stati invitati a partecipare i suonatori di corno da caccia dell’Equipaggio della Regia Venaria dell'Accademia di S. Uberto, Patrimonio Immateriale dell'Unesco. Per la locandina con tutti i dettagli CLICCA QUI.
Date evento
sabato, 04 novembre 2023