Mandello: tanti in Vespa per ricordare l'impresa di Roberto Patrignani

“Nel 1963 sono stato trafitto dall'idea di recarmi in Oriente in motocicletta mentre scendevo dal santuario di Monte Sant'Angelo durante il periodo trascorso a S. Giovanni Rotondo, ed eccomi qui all'inizio del 1964 ad impegnarmi con tutte le mie forze perché l'avvincente proposito venisse senz'altro realizzato”: così nel libro “Pane e chilometri” Roberto Patrignani racconta la genesi della sua impresa. 13 mila chilometri in sella a una Vesta 150 per raggiungere, nell'estate del 1964, Tokyo partendo da Milano, 
attraverso Jugoslavia, Grecia, Turchia, Siria, Libano, Giordania, Iraq, Iran, Afghanistan, Pakistan, India, Thailandia, Malesia e Hong Kong. 
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Un viaggio in solitaria entrato nella storia. Un viaggio ricordato quest'oggi oggi 8 ottobre, con la presenza in piazza da Vinci a Mandello della mitica due ruote di Patrignani, tutt'oggi funzionate, in occasione della XIII edizione del Memorial vespistico a lui intitolato. 
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Una quarantina le moto di Casa Piaggio iscritte. L'evento che ha preso avvio alle ore 10 con destinazione Bellano, centro rivierasco dove si è consumato l'aperitivo a preludere il pranzo a Indovero, in Valsassina con visita ad una azienda agricola locale. 
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Sulla piazza Mandellese la foto di rito dei partecipanti con al centro la “Regina” delle Vespe ed i famigliari di Roberto Patrignani e dunque la moglie Conny, con i figli Marzia e Franco, quest'ultimo custode della moto del padre che fu, anche giornalista sportivo, lasciando dunque memoria scritta di quel mitico viaggio in solitaria, che gli valse essere definito “Il poeta volante”.
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