Sabato 7 passa il Giro di Lombardia. L'ultimo arrivo a Lecco 10 anni fa
Sabato 7 ottobre si corre il Giro di Lombardia: partenza a Como, arrivo a Bergamo con passaggio dunque anche nel lecchese. Onno la porta d’ingresso nella nostra Provincia dopo aver già affrontato la salita fino al Ghisallo. Il transito è previsto attorno alle 12 con il gruppo che muoverà poi verso Pescate, per attraversare l’Adda a Olginate e arrivare a Calolziocorte (dove sono previste una serie di chiusure già a partire dalle 11.30).
Qui tutte le informazioni sul percorso.
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Il Giro di Lombardia 2023, che si disputa sul tracciato da Como a Bergamo, sabato 7 Ottobre, solleva quest’anno particolari ricordi nel decennale dell’ultimo traguardo finale sul Lungolago di Lecco. Era il 6 Ottobre 2013: per la terza volta consecutiva, il Lombardia arrivava a Lecco. Un risultato davvero straordinario, ottenuto grazie all’impegno delle istituzioni che aderivano al Comitato Lecchese per il Grande Ciclismo, con il supporto di Regione Lombardia ed il sostegno dell’Azienda a capitale pubblico Acel Service, presieduta da Angelo Fortunati. Il Comitato Lecchese per il Grande Ciclismo era presieduto dall’assessore del Comune di Lecco Elisa Corti, ora assessore a Malgrate.
Il Giro di Lombardia è transitato tante volte sulle strade lecchesi, in quella che rimane la classica internazionale “delle foglie morte”, che comprende la mitica salita del famoso Ghisallo, che per provvedimento assunto dal Pontefice Pio XII è divenuto, nel 1949, protettore dei ciclisti, con la chiesetta al valico di Magreglio.
Nando Gilardi, classe 1917, lecchese con laboratorio di bici in Via Turbada, già corridore ciclista e titolare di una squadra agonistica che portava il suo nome, aveva ricordi vivi e lontani del Giro di Lombardia, in particolare quello del 1939, disputato con i professionisti nell’edizione vinta da Bini, davanti al grande Gino Bartali. “Poi, venne la guerra – dichiarò Gilardi – a rovinare tutto. Ricordo il Ghisallo sterrato, nastro biancheggiante e polveroso che saliva da Bellagio al valico della chiesetta. Era una salita severissima e molto selettiva. Particolarmente faticoso appariva il primo tratto ancora sterrato verso Guello, con pendenze notevolissime e con fondo di ghiaia”.
Oggi è tutto asfaltato dal bivio di Bellagio fino al valico, ma fino agli anni Sessanta del Novecento c’erano ancora tratti di ghiaia. La salita del Ghisallo, da Bellagio a Magreglio, è quasi tutta in territorio della provincia di Como, ma vi è un lembo lecchese che si deve al territorio comunale di Oliveto Lario, che con la frazione Limonta arriva sul rettilineo del falsopiano verso la chiesetta di San Rocco, in Civenna, eccezionale balcone panoramico sul ramo lecchese del Lario.
Il Giro di Lombardia è passato, comunque, più volte sulle strade della città di Lecco, puntando verso Bellano e poi la salita del Col di Portone, per entrare in Valsassina. Dopo aver percorso la valle, la classica internazionale ciclistica di fine stagione scendeva su Lecco in picchiata con la discesa da Ballabio verso la città, prima di imboccare la strada costiera verso Bellagio, dove aveva inizio la celebre salita che tante volte ha deciso la gara.
Nel 2013, per l’arrivo a Lecco della terza ed ultima volta sinora del Giro di Lombardia, la stampa sottolineava: “E’ un segnale importante, segno della vitalità e della passione che lega questo nostro territorio al ciclismo… Il ciclismo viaggia all’aperto sulle strade ed attraversa paesi e Comuni. L’attenzione con le emittenti televisive di tutto il mondo che seguono questo sport permette ai territori che ospitano manifestazioni di livello internazionale di arrivare con le immagini del proprio lago, delle proprie colline e delle proprie montagne nelle case di milioni e milioni di famiglie, tutte potenzialmente interessate all’offerta turistica che Lecco è in grado di offrire”. Perché allora non cercare di riportare nella città manzoniana l’arrivo del Lombardia? L’ultima edizione è stata la n. 107 del 6 Ottobre 2013, su un tracciato di 242 Km che partiva da Bergamo ed arrivava a Lecco. Il tracciato di quel Lombardia interessò un vasto territorio della provincia toccando i Comuni Torre de’ Busi, valico di Valcava, Brivio, Calco, Olgiate Molgora, Santa Maria Hoè, Colle Brianza, Dolzago, Suello ed infine l’ultimo tratto dalla galleria del Melgone, da Onno di Oliveto Lario, verso Valmadrera, Oggiono, Galbiate, Pescate, Lecco, entrando dal Ponte Kennedy, con arrivo sul Lungolario Isonzo, nel tratto confinante con Via Nazario Sauro.
Qui tutte le informazioni sul percorso.
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Il Giro di Lombardia 2023, che si disputa sul tracciato da Como a Bergamo, sabato 7 Ottobre, solleva quest’anno particolari ricordi nel decennale dell’ultimo traguardo finale sul Lungolago di Lecco. Era il 6 Ottobre 2013: per la terza volta consecutiva, il Lombardia arrivava a Lecco. Un risultato davvero straordinario, ottenuto grazie all’impegno delle istituzioni che aderivano al Comitato Lecchese per il Grande Ciclismo, con il supporto di Regione Lombardia ed il sostegno dell’Azienda a capitale pubblico Acel Service, presieduta da Angelo Fortunati. Il Comitato Lecchese per il Grande Ciclismo era presieduto dall’assessore del Comune di Lecco Elisa Corti, ora assessore a Malgrate.
Il Giro di Lombardia è transitato tante volte sulle strade lecchesi, in quella che rimane la classica internazionale “delle foglie morte”, che comprende la mitica salita del famoso Ghisallo, che per provvedimento assunto dal Pontefice Pio XII è divenuto, nel 1949, protettore dei ciclisti, con la chiesetta al valico di Magreglio.
Nando Gilardi, classe 1917, lecchese con laboratorio di bici in Via Turbada, già corridore ciclista e titolare di una squadra agonistica che portava il suo nome, aveva ricordi vivi e lontani del Giro di Lombardia, in particolare quello del 1939, disputato con i professionisti nell’edizione vinta da Bini, davanti al grande Gino Bartali. “Poi, venne la guerra – dichiarò Gilardi – a rovinare tutto. Ricordo il Ghisallo sterrato, nastro biancheggiante e polveroso che saliva da Bellagio al valico della chiesetta. Era una salita severissima e molto selettiva. Particolarmente faticoso appariva il primo tratto ancora sterrato verso Guello, con pendenze notevolissime e con fondo di ghiaia”.
Oggi è tutto asfaltato dal bivio di Bellagio fino al valico, ma fino agli anni Sessanta del Novecento c’erano ancora tratti di ghiaia. La salita del Ghisallo, da Bellagio a Magreglio, è quasi tutta in territorio della provincia di Como, ma vi è un lembo lecchese che si deve al territorio comunale di Oliveto Lario, che con la frazione Limonta arriva sul rettilineo del falsopiano verso la chiesetta di San Rocco, in Civenna, eccezionale balcone panoramico sul ramo lecchese del Lario.
Il Giro di Lombardia è passato, comunque, più volte sulle strade della città di Lecco, puntando verso Bellano e poi la salita del Col di Portone, per entrare in Valsassina. Dopo aver percorso la valle, la classica internazionale ciclistica di fine stagione scendeva su Lecco in picchiata con la discesa da Ballabio verso la città, prima di imboccare la strada costiera verso Bellagio, dove aveva inizio la celebre salita che tante volte ha deciso la gara.
Nel 2013, per l’arrivo a Lecco della terza ed ultima volta sinora del Giro di Lombardia, la stampa sottolineava: “E’ un segnale importante, segno della vitalità e della passione che lega questo nostro territorio al ciclismo… Il ciclismo viaggia all’aperto sulle strade ed attraversa paesi e Comuni. L’attenzione con le emittenti televisive di tutto il mondo che seguono questo sport permette ai territori che ospitano manifestazioni di livello internazionale di arrivare con le immagini del proprio lago, delle proprie colline e delle proprie montagne nelle case di milioni e milioni di famiglie, tutte potenzialmente interessate all’offerta turistica che Lecco è in grado di offrire”. Perché allora non cercare di riportare nella città manzoniana l’arrivo del Lombardia? L’ultima edizione è stata la n. 107 del 6 Ottobre 2013, su un tracciato di 242 Km che partiva da Bergamo ed arrivava a Lecco. Il tracciato di quel Lombardia interessò un vasto territorio della provincia toccando i Comuni Torre de’ Busi, valico di Valcava, Brivio, Calco, Olgiate Molgora, Santa Maria Hoè, Colle Brianza, Dolzago, Suello ed infine l’ultimo tratto dalla galleria del Melgone, da Onno di Oliveto Lario, verso Valmadrera, Oggiono, Galbiate, Pescate, Lecco, entrando dal Ponte Kennedy, con arrivo sul Lungolario Isonzo, nel tratto confinante con Via Nazario Sauro.
Nella storia del Lombardia il primo passaggio a Lecco con provenienza Bergamo risale al 1905. Passerà diverse altre volte, registrando, però, il vuoto di ventisei edizioni consecutive sino al 1931. Per quarantanove edizioni consecutive la corsa non toccherà il territorio lecchese. Il Giro di Lombardia torna a passare dalla città dei Promessi Sposi nel 1960. E’ l’anno d’esordio del muro di Sormano, che si è affiancato da allora nella salita del Ghisallo per rendere eccezionalmente impegnativo il Giro di Lombardia. Nel 1961 si tenterà nel tracciato la novità del super Ghisallo che al bivio della chiesetta di Guello sale verso Piano Rancio per poi scendere verso Magreglio con un imbocco sull’arteria principale che avviene, però, oltre il traguardo della salita, presso la chiesetta dei ciclisti. La novità non sarà ripetuta.
A.B.