Adottate dal Prefetto Pomponio 4 interdittive antimafia
In concomitanza con l’esecuzione delle misure cautelari disposte dal GIP di Catanzaro all’esito dell’ennesima inchiesta dalla DDA del capoluogo calabrese in tema di ‘ndrangheta, arrivata a lambire anche il nostro territorio, anche la Prefettura di Lecco ha adottato una serie di provvedimenti antimafia. Nel dettaglio, il dottor Sergio Pomponio, ha firmato 4 interdittive nei confronti di altrettante attività commerciali.
In particolare è stata reiterata l’interdittiva adottata nei confronti della società che gestiva il negozio di arredamenti di La Valletta Brianza ritenuto, dagli inquirenti, la base dalla quale Cosimo Vallelonga gestiva i propri affari, come emerso nell’ambito dell’inchiesta Cardine-Metal Money sfociata, nel 2021, in una serie di condanne la più pesante delle quali proprio in riferimento all’anziano, già tra l’altro coinvolto in precedenti operazioni antimafia.
In particolare è stata reiterata l’interdittiva adottata nei confronti della società che gestiva il negozio di arredamenti di La Valletta Brianza ritenuto, dagli inquirenti, la base dalla quale Cosimo Vallelonga gestiva i propri affari, come emerso nell’ambito dell’inchiesta Cardine-Metal Money sfociata, nel 2021, in una serie di condanne la più pesante delle quali proprio in riferimento all’anziano, già tra l’altro coinvolto in precedenti operazioni antimafia.
Ed ancora sono state raggiungete da provvedimento due società riferibili alla famiglia De Pasquale operative una all’interno di un bar di Mandello e una in un ristorante di Calolzio (con quest’ultimo locale oggi gestito da altra impresa, estranea alle misure prefettizie). Per l’attività di albanese operante nel settore della commercializzazione di veicoli, infine, la quarta interdittiva firmata dal dottor Pomponio.
“I provvedimenti – precisano dalla Prefettura sono stati decisi all’esito di un’articolata attività istruttoria -svolta con il prezioso supporto del Gruppo Interforze Antimafia-, che ha restituito un quadro indiziario da cui è emersa la sussistenza di elementi sintomatici di un pericolo di infiltrazione criminale. Le quattro interdittive sono state emesse nei confronti di società riconducibili, direttamente o indirettamente, a soggetti coinvolti nelle inchieste Oversize, Ferrus Equi e Cardine Metal Money. È stato, inoltre, per la prima volta, emesso un provvedimento di prevenzione collaborativa (previsto dall’art. 34-bis del Codice Antimafia), nei confronti di una società operante nel settore della formazione, con la prescrizione di specifiche misure organizzative, mirate a rimuovere e prevenire le cause di compromissione dell’impresa. L'attività della Prefettura testimonia l'impegno concreto e quotidiano delle istituzioni nella prevenzione e nel contrasto ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico-produttivo locale”.
“I provvedimenti – precisano dalla Prefettura sono stati decisi all’esito di un’articolata attività istruttoria -svolta con il prezioso supporto del Gruppo Interforze Antimafia-, che ha restituito un quadro indiziario da cui è emersa la sussistenza di elementi sintomatici di un pericolo di infiltrazione criminale. Le quattro interdittive sono state emesse nei confronti di società riconducibili, direttamente o indirettamente, a soggetti coinvolti nelle inchieste Oversize, Ferrus Equi e Cardine Metal Money. È stato, inoltre, per la prima volta, emesso un provvedimento di prevenzione collaborativa (previsto dall’art. 34-bis del Codice Antimafia), nei confronti di una società operante nel settore della formazione, con la prescrizione di specifiche misure organizzative, mirate a rimuovere e prevenire le cause di compromissione dell’impresa. L'attività della Prefettura testimonia l'impegno concreto e quotidiano delle istituzioni nella prevenzione e nel contrasto ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico-produttivo locale”.