Abbadia: truffa dell'assicurazione, romeno 'fregato' da un africano
Truffa tra stranieri, quest'oggi, all'attenzione del giudice monocratico Paolo Salvatore. La vicenda che ha trascinato a giudizio un soggetto di origini africane, residente nel sud Italia, risale al maggio 2020. Un cittadino romeno con casa ad Abbadia necessitava infatti di assicurare la propria vettura e per farlo ha scelto di rivolgersi, come già in passato, a internet, cercando dunque un'agenzia online. Si è così imbattuto in un annuncio nel quale era riportato anche un numero per contatti Whatsapp, dettaglio che l'ha portato a pensare di potersela sbrigare dunque velocemente.
Concordata la cifra, come da indicazioni del suo interlocutore, si è poi portato allo sportello ATM delle Poste a Mandello per effettuare il versamento, spostando 400 euro dalla propria carta conto alla PostaPay del supposto assicuratore. Che si è rivelato essere invece un truffatore che, in prima battuta, guidandola telefonicamente, ha provato a far ripetere l'operazione alla sua vittima, salvo poi letteralmente sparire, senza inviare l'atteso tagliando. Da qui la denuncia del lariano, sentito oggi come testimone, pronto anche a rimettere la querela avendo già rinunciato all'idea di rivedere i propri soldi. Trattandosi però di un reato procedibile d'ufficio, il processo è andato avanti, arrivando a sentenza. Un anno e mezzo, oltre a una multa di 600 euro, la pena irrogata dal giudice all'imputato che, tramite il proprio legale aveva provato a dirsi estraneo alla vicenda, sostenendo di aver prestato la PostaPay a altro soggetto che poi non gliela aveva voluta rendere, persona che, tra l'altro, utilizzava anche un'utenza telefonica intestata a una ex, rendendosi dunque irrintracciabile. Non è bastato per schivare la condanna.
Concordata la cifra, come da indicazioni del suo interlocutore, si è poi portato allo sportello ATM delle Poste a Mandello per effettuare il versamento, spostando 400 euro dalla propria carta conto alla PostaPay del supposto assicuratore. Che si è rivelato essere invece un truffatore che, in prima battuta, guidandola telefonicamente, ha provato a far ripetere l'operazione alla sua vittima, salvo poi letteralmente sparire, senza inviare l'atteso tagliando. Da qui la denuncia del lariano, sentito oggi come testimone, pronto anche a rimettere la querela avendo già rinunciato all'idea di rivedere i propri soldi. Trattandosi però di un reato procedibile d'ufficio, il processo è andato avanti, arrivando a sentenza. Un anno e mezzo, oltre a una multa di 600 euro, la pena irrogata dal giudice all'imputato che, tramite il proprio legale aveva provato a dirsi estraneo alla vicenda, sostenendo di aver prestato la PostaPay a altro soggetto che poi non gliela aveva voluta rendere, persona che, tra l'altro, utilizzava anche un'utenza telefonica intestata a una ex, rendendosi dunque irrintracciabile. Non è bastato per schivare la condanna.