Lecco: 43enne a giudizio per aver diffamato un poliziotto
Nel post condiviso attraverso la propria pagina social avrebbe richiamato la figura di Horatio Caine, celebre protagonista della serie tv CSI, rivolgendo al contempo delle critiche ben poco lusinghiere ai poliziotti lecchesi.
Affermazioni che sono costate caro ad un cittadino classe 1980 - all'epoca dei fatti residente in città - chiamato a rispondere dell'ipotesi di reato di diffamazione aggravata (art. 595 c3 c.p.) a mezzo Facebook. A trascinare in tribunale F.G. la segnalazione giunta da un agente in servizio in Questura, sentitosi evidentemente offeso da quei giudizi messi nero su bianco dall'imputato e condivisi attraverso il noto social network.
Parole forti senza - perlomeno all'apparenza - un destinatario preciso (le ''accuse'' erano infatti rivolte alla categoria, senza nomi nè cognomi), ma che sono state evidentemente ritenute sufficienti dal sostituto procuratore Paolo Del Grosso sul finire della propria esperienza a Lecco un paio di anni fa, per mandare avanti il fascicolo, finito dapprima sul tavolo del giudice Giulia Barazzetta e subito trasmesso alla collega Bianca Maria Bianchi, presidente della sezione penale del Tribunale.
Stamani in Aula il primo (veloce) step del procedimento penale che vede imputato il 43enne, oggi residente all'estero e difeso d'ufficio dall'avvocato Elena Ammannato. Si è dunque dovuti ricorrere ad una rogatoria internazionale, con l'udienza aggiornata al prossimo 6 febbraio.
Affermazioni che sono costate caro ad un cittadino classe 1980 - all'epoca dei fatti residente in città - chiamato a rispondere dell'ipotesi di reato di diffamazione aggravata (art. 595 c3 c.p.) a mezzo Facebook. A trascinare in tribunale F.G. la segnalazione giunta da un agente in servizio in Questura, sentitosi evidentemente offeso da quei giudizi messi nero su bianco dall'imputato e condivisi attraverso il noto social network.
Parole forti senza - perlomeno all'apparenza - un destinatario preciso (le ''accuse'' erano infatti rivolte alla categoria, senza nomi nè cognomi), ma che sono state evidentemente ritenute sufficienti dal sostituto procuratore Paolo Del Grosso sul finire della propria esperienza a Lecco un paio di anni fa, per mandare avanti il fascicolo, finito dapprima sul tavolo del giudice Giulia Barazzetta e subito trasmesso alla collega Bianca Maria Bianchi, presidente della sezione penale del Tribunale.
Stamani in Aula il primo (veloce) step del procedimento penale che vede imputato il 43enne, oggi residente all'estero e difeso d'ufficio dall'avvocato Elena Ammannato. Si è dunque dovuti ricorrere ad una rogatoria internazionale, con l'udienza aggiornata al prossimo 6 febbraio.
G.C.