Calolzio: un libro su Leonardo e l'Adda, con chicche a km0

Non solo Alessandro Manzoni. Lecco può vantare la frequentazione anche di un altro illustre "maestro". E' cosa nota, ormai, infatti, che anche Leonardo Da Vinci trascorse un periodo sul territorio oggi annoverato nella nostra provincia, dopo essersi trasferito da Firenze a Milano.
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Ne ha parlato domenica al Castello di Rossino Luca Tomio, presentando il suo libro “Leonardo, artista e ingegnere nella Valle dell’Adda", regalando alla qualificata platea alcune pennellate relative proprio al viaggio compiuto dal genio vinciano in terra lariana, tra il Lago e la Valsassina, raggiungendo poi, anche la Valchiavenna. 
L'evento si inserisce nei festeggiamenti per i quarant'anni dall'istituzione del Parco Adda Nord, rappresentato in sala alla presidente Francesca Rota, affiancata anche da Aurora Impiombato Andreani, Consigliera Turismo e Marketing Territoriale Città metropolitana di Milano con il suo funzionario di riferimento nonché con Emanuela Carpani e Antonella Ranaldi, entrambe Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio sempre del capoluogo meneghino.
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Oltre al consigliere regionale Gianmario Fragomeli e al sindaco Marco Ghezzi accompagnato da alcuni membri della sua amministrazione, ha assistito all'incontro anche Andrea Spiriti, Professore Ordinario di Storia dell’Arte Moderna Università degli Studi dell’Insubria, mentre la top chef Cinzia Fumagalli preparava per tutti gli intervenuti il risotto alla zucca con cui ha poi deliziato i gentili ospiti.
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Nel corso della trattazione non poteva mancare una citazione de La Gioconda, forse la tavola di Leonardo in assoluto più conosciuta nel mondo, dipinta, si ritiene, a Villa Melzi di Vaprio d'Adda, entro i confini dunque del Parco, come scoperto compiendo accurati studi sulla copia realizzata da un allievo che, con l'artista, soggiornò presso la nobile dimora a partire dal dicembre 1511.
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Un dettaglio che avvalora la tesi secondo la quale lo sfondo della Monna Lisa sia ispirato alle nostre alture e non, invece, come ritenuto da altri al paesaggio fluviale della Val di Chiana. Ad ulteriore riprova ci sono diversi "schizzi" tracciati da Leonardo durante la permanenza lungo l'asse dell'Adda, uno dei quali - e la "rivelazione" ha ovviamente attirato l'attenzione dei presenti - sembrerebbe "fotografare" una veduta del Resegone dal ballatoio del chiostro del monastero del Lavello, proprio a Calolzio dunque. Una "chicca" di cui sveleremo di più a brevissimo: il disegno rosso su rosso di Leonardo sarà infatti al centro della prima puntata di una nuova rubrica, tutta legata al capoluogo della Val San Martino e al suo patrimonio storico-culturale, che debutterà nelle prossime settimane su Leccoonline.
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Tornando alla presentazione di domenica, Tomio ha anche smentito alcune "fake news" legate a Leonardo e l'Adda. Non fu lui, per esempio, a "inventare" i traghetti e nella Vergine delle Rocce, poi, non ci sono i tre Corni. Ma è inutile dire che tutto quello che ruota intorno alla figura del maestro, ancora oggi, merita d'essere studiato e approfondito come i quattromila documenti che ci ha lasciato in eredità.
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