Maggianico: Daniele Re, con la pittura della luce, ridà vita in foto ad una serie di lavatoi
Chiamali giochi di luce, ma in verità questi lavatoi sembrano una grande, grandissima magia.
Inaugurata al circolo Figini di Maggianico la mostra “Alla ricerca dei lavatoi”, una serie di fotografie del lecchese Daniele Re che con l’associazione “Arte Lumis” cura per il circolo del rione lecchese il programma delle esposizioni e che in questo primo scorcio d’autunno espone proprie opere: fotografie, certo, ma elaborate a tal punto da essere ormai altro. Non un percorso documentario, ma uno sguardo artistico.
Le fotografie sono poi state sottoposte a un ulteriore processo di elaborazione per “estrarre” i colori «che ricordano quelli delle ferriere» ha detto Pattarini.
Nell’ambito della mostra, quasi a voler calare i visitatori in un’atmosfera dimenticata, è stata anche programmata per il 27 ottobre alle 20,30 una visita guidata al buio: i partecipanti sono invitati a portare una propria torcia (anche quella del cellulare va bene) con la quale illuminare le fotografie. «In questo modo, i visitatori potranno scoprire e ricreare le immagini attraverso lo stesso gioco di luci e buio con cui sono state scattate».
La mostra resterà aperta fino al 12 novembre negli orari di apertura del circolo: da martedì a domenica dalle 8 alle 22 (lunedì chiuso). Ingresso libero.
Inaugurata al circolo Figini di Maggianico la mostra “Alla ricerca dei lavatoi”, una serie di fotografie del lecchese Daniele Re che con l’associazione “Arte Lumis” cura per il circolo del rione lecchese il programma delle esposizioni e che in questo primo scorcio d’autunno espone proprie opere: fotografie, certo, ma elaborate a tal punto da essere ormai altro. Non un percorso documentario, ma uno sguardo artistico.
Introdotto dal presidente del circolo Antonio Pattarini, Re ha spiegato la genesi di questa serie di opere: lavatoi della provincia di Lecco e uno di Bergamo, «lavatoi che in genere sono senza acqua, vasche vuote». E allora l’idea è stata quella di ridare vita a strutture che hanno avuto un significato nella vita popolare e che ormai vanno scomparendo. E dove vengono preservati sono una sorta di monumento. La “magia” è stata fatta con la macchina fotografica aperta per un’esposizione lunga e con una torcia elettrica agitata «per illuminarli e ricreare l’acqua e i gesti di chi usava i lavatoi. La luce vuole riportare la vita in questi ambienti ora poco usati se non abbandonati». Una tecnica definita “light painting”, pittura con la luce.
Le fotografie sono poi state sottoposte a un ulteriore processo di elaborazione per “estrarre” i colori «che ricordano quelli delle ferriere» ha detto Pattarini.
Nell’ambito della mostra, quasi a voler calare i visitatori in un’atmosfera dimenticata, è stata anche programmata per il 27 ottobre alle 20,30 una visita guidata al buio: i partecipanti sono invitati a portare una propria torcia (anche quella del cellulare va bene) con la quale illuminare le fotografie. «In questo modo, i visitatori potranno scoprire e ricreare le immagini attraverso lo stesso gioco di luci e buio con cui sono state scattate».
La mostra resterà aperta fino al 12 novembre negli orari di apertura del circolo: da martedì a domenica dalle 8 alle 22 (lunedì chiuso). Ingresso libero.
D.C.