Don Angelo a Vendrogno da 12 anni, con oltre 20.000 santini
Ricorre in questi giorni il dodicesimo anniversario del trasferimento definitivo di don Angelo Olgiati a Vendrogno, nella parrocchia di San Lorenzo Martire. E mentre l'età avanza, la particolare collezione del sacerdote cresce: nel tempo, infatti, non ha mai smesso di collezionare “santini”, raccogliendone ovunque nel corso del suo ministero, iniziato con l'ordinazione ben 56 anni fa.
Al momento le sue immaginette sono la bellezza di 20.559, ben catalogate all’interno di raccoglitori conservati con cui nell'abitazione di Vendrogno ereditata dalla madre, motivo di forse legame con il paesino della Muggiasca, tanto da accettare con piacere, nel 2011, la richiesta dell'allora vicario episcopale don Bruno Molinari di salire in Valle per aiutare don Eugenio Vergottini. Oltre un migliaio di altre sacre rappresentazioni, poi, “extra books”, sono affidate dall'anziano sacerdote a una nipote con casa a Guanzate, in provincia di Como.
Una collezione infinita, dunque, con “pezzi” provenienti anche dall'Africa, dove don Angelo ha trascorso una lunga parentesi della sua esistenza, riuscendo così a concretizzare anche il desiderio, espresso fin dal momento in cui entrò in seminario, di partire missionario.
Dopo un lustro come Vicario a Premana e due anni – tra il 1972 e il 1974 – a Venegono, ottenne infatti dal Cardinal Montini il via libera per il trasferimento nel continente nero: il Kenya la sua destinazione. Un'esperienza durata ben 9 anni, in una terra certamente non facile ma alla quale don Angelo è sempre rimasto profondamente legato, tanto da ripartire dopo quattro anni quale cappellano dell'Ospedale di Ceriola in provincia di Varese. Tanti i ricordi africani. Uno risvegliato dalla recente nomina di Monsignor Gianni Cesana quale vicario episcopale nel lecchese: don Olgiati lo incontrò, infatti, nel 1998, nella chiesa di Kallacha, nell'ambito di un viaggio che lo aveva portato a visitare diverse missioni.
Il resto è storia recente: prima la malattia che nel 2000 lo ha costretto a tornare in Italia (con la convalescenza trascorsa proprio a Vendrogno, affiancando per don anni il parroco di Taceno). Poi l'incarico a Ello, cessato con la costituzione della Comunità Pastorale e il ritorno in Muggiasca, con la sua corposa collezione di santini, ricevuti in dono o appositamente acquistati (in particolare rivolgendosi a una casa editrice torinese, specializzata), diversi dei quali “pezzi unici” come quelli ricamati su pergamena dalle suore di Ello.
Svariati anche i soggetti, con un'intera serie che rappresenta il Corpo di Cristo, per insegnare ai bambini il catechismo. Immancabili, poi, in occasione del 50° di ordinazione, quelli a tema, per celebrare la ricorrenza.
Una raccolta sterminata. Eppure, sfogliando i faldoni, il sacerdote riesce a sorprendere ricordando esattamente dove è stata reperita ciascuna immagine e la storia che l'ha portata a fare parte della collezione stessa.
Un piccolo-grande tesoro di cui don Angelo va molto fiero, una storia lunga quanto il suo sacerdozio che ha toccato, per tre mesi, anche alcuni Stati dell'America.
Diverse sono state le occasioni che hanno portato il sacerdote a rendere pubblica questa collezione, la più importante sicuramente quella che lo ha visto protagonista nel 2012 di una mostra allestita nell'ex collegio Giglio dal titolo "Conoscere e amare Gesù, la Madonna e i Santi", apprezzata dai parrocchiani di Vendrogno ma anche dei fedeli giunti appositamente dalla Brianza e da Ello in particolare, per dimostrare ancora una volta attaccamento al loro don.
Al momento le sue immaginette sono la bellezza di 20.559, ben catalogate all’interno di raccoglitori conservati con cui nell'abitazione di Vendrogno ereditata dalla madre, motivo di forse legame con il paesino della Muggiasca, tanto da accettare con piacere, nel 2011, la richiesta dell'allora vicario episcopale don Bruno Molinari di salire in Valle per aiutare don Eugenio Vergottini. Oltre un migliaio di altre sacre rappresentazioni, poi, “extra books”, sono affidate dall'anziano sacerdote a una nipote con casa a Guanzate, in provincia di Como.
Una collezione infinita, dunque, con “pezzi” provenienti anche dall'Africa, dove don Angelo ha trascorso una lunga parentesi della sua esistenza, riuscendo così a concretizzare anche il desiderio, espresso fin dal momento in cui entrò in seminario, di partire missionario.
Dopo un lustro come Vicario a Premana e due anni – tra il 1972 e il 1974 – a Venegono, ottenne infatti dal Cardinal Montini il via libera per il trasferimento nel continente nero: il Kenya la sua destinazione. Un'esperienza durata ben 9 anni, in una terra certamente non facile ma alla quale don Angelo è sempre rimasto profondamente legato, tanto da ripartire dopo quattro anni quale cappellano dell'Ospedale di Ceriola in provincia di Varese. Tanti i ricordi africani. Uno risvegliato dalla recente nomina di Monsignor Gianni Cesana quale vicario episcopale nel lecchese: don Olgiati lo incontrò, infatti, nel 1998, nella chiesa di Kallacha, nell'ambito di un viaggio che lo aveva portato a visitare diverse missioni.
Il resto è storia recente: prima la malattia che nel 2000 lo ha costretto a tornare in Italia (con la convalescenza trascorsa proprio a Vendrogno, affiancando per don anni il parroco di Taceno). Poi l'incarico a Ello, cessato con la costituzione della Comunità Pastorale e il ritorno in Muggiasca, con la sua corposa collezione di santini, ricevuti in dono o appositamente acquistati (in particolare rivolgendosi a una casa editrice torinese, specializzata), diversi dei quali “pezzi unici” come quelli ricamati su pergamena dalle suore di Ello.
Svariati anche i soggetti, con un'intera serie che rappresenta il Corpo di Cristo, per insegnare ai bambini il catechismo. Immancabili, poi, in occasione del 50° di ordinazione, quelli a tema, per celebrare la ricorrenza.
Una raccolta sterminata. Eppure, sfogliando i faldoni, il sacerdote riesce a sorprendere ricordando esattamente dove è stata reperita ciascuna immagine e la storia che l'ha portata a fare parte della collezione stessa.
Un piccolo-grande tesoro di cui don Angelo va molto fiero, una storia lunga quanto il suo sacerdozio che ha toccato, per tre mesi, anche alcuni Stati dell'America.
Diverse sono state le occasioni che hanno portato il sacerdote a rendere pubblica questa collezione, la più importante sicuramente quella che lo ha visto protagonista nel 2012 di una mostra allestita nell'ex collegio Giglio dal titolo "Conoscere e amare Gesù, la Madonna e i Santi", apprezzata dai parrocchiani di Vendrogno ma anche dei fedeli giunti appositamente dalla Brianza e da Ello in particolare, per dimostrare ancora una volta attaccamento al loro don.
M.A.