Trasporti, continuano i disservizi per gli studenti: i sindaci 'alzano la voce'
A ormai più di due settimane dalla ripresa delle scuole, continuano i disservizi legati ai trasporti tradizionalmente riservati ai tanti giovani studenti che ogni giorno devono raggiungere Lecco da Garlate, Galbiate e Pescate. A "denunciarlo" è il sindaco di quest'ultimo paese, Dante De Capitani, che questa mattina, insospettito dal non vedere nessun ragazzo alle fermate tra le 7.15 le 7.30, ha contattato personalmente alcune famiglie venendo a sapere che i loro figli tendono a non presentarsi più in quella fascia oraria in quanto rassegnati all'idea di non poter salire sui pullman sempre stracolmi di Arriva, che ormai non effettuano nemmeno più quegli stop.
"Alcuni genitori portano i figli a scuola in auto, invece altri ragazzi prendono l'autobus prima, quello delle 6.45, alzandosi quindi all'alba per percorrere i due chilometri che li separano da Lecco" ha spiegato De Capitani, infastidito per la situazione ma "combattivo" come sempre. "Visto che le lettere inviate alla società concessionaria non sortiscono effetto, e a quanto pare neanche quella del Prefetto, se da lunedì le cose non miglioreranno valuterò la possibilità, insieme al collega Giuseppe Conti, di ripristinare noi come Comuni l'autobus delle 7.17 in partenza da Garlate, che è stato tolto quest'anno con pesantissime ripercussioni sul servizio. Non possiamo farlo perché la tratta è in gestione a un concessionario? Lo faremo comunque perché prima vengono i nostri studenti, e se ci sono mancanze i sindaci qui intervengono. Faremo fronte comune, anche con Ballabio (che sta affrontando criticità analoghe, ndr.): stamattina ci siamo confrontati telefonicamente e siamo tutti intenzionati ad andare fino in fondo. Io e il collega di Garlate anche dal lato legale, perché riteniamo ci siano stati comportamenti da approfondire, considerato che sono stati lasciati a piedi ragazzi minorenni. Credo che anche l'agenzia del TPL di Como, Lecco e Varese abbia delle responsabilità perché è lei che gestisce le tratte dei trasporti e le società concessionarie, e nonostante le rassicurazioni di interessamento la situazione non è migliorata. Chiedo anche che vengano predisposti rimborsi per gli studenti che hanno pagato 297 euro di abbonamento e non hanno potuto utilizzare i bus".
Sulla stessa linea anche il sindaco di Garlate Giuseppe Conti. "I disservizi sono ormai all'ordine del giorno e non si possono più tollerare, anche perché si parla tanto di trasporti pubblici per diminuire le auto - con tutti i vantaggi a favore dell'ambiente - ma poi succedono queste cose", le sue parole. "Si tratta di una situazione incresciosa, soprattutto perché nessuno si sente in dovere di giustificarsi nè di mettere in atto qualche correttivo. E la cosa è ancora più grave perché stiamo parlando di un servizio pubblico, a cui contribuisce anche la Regione. Sì, come Comuni potremmo attivarci per ripristinare il pullman delle 7.17, ma è anche difficile trovare qualcuno disposto a percorrere queste tratte così trafficate. Questa mattina ho parlato con la presidente della Provincia di Lecco e con un suo dirigente, per provare a organizzare un incontro con la società concessionaria o almeno con l'agenzia del TPL, ma al momento non abbiamo una data. Ora ho intenzione di sentire anche il nostro avvocato di fiducia, perché non si può andare avanti così. E credo possa esserci l'ipotesi concreta di interruzione di pubblico servizio".
"Effettivamente siamo di fronte a un disagio importante, anche perché non bisogna dimenticare che questi problemi finiscono per ripercuotersi sulle fasce deboli di giovani e anziani impossibilitati a usare la macchina in autonomia" ha aggiunto il sindaco di Galbiate Piergiovanni Montanelli, che ha dovuto prendere atto anche della scelta di Arriva di non confermare - almeno per ora - le corse festive sulla tratta per Lecco che in estate e in periodi passati avevano riscosso grande successo. "Io e la consigliera Lauretta Invernizzi stiamo monitorando la situazione, valutando anche ogni singolo stop. Il dato sconfortante è che spesso i bus non possono fermarsi perché sono troppo pieni, ma non possiamo pensare di non andare a scuola o in ufficio (perché sì, il problema tocca anche molti pendolari) per questo motivo. Ad ogni modo credo che il problema stia a monte, in un sistema non adeguato che non garantisce agli autisti condizioni di lavoro dignitose, con paghe non in linea con quanto viene loro richiesto; da qui, probabilmente, si genera un "fuggi fuggi" di personale con tutte le conseguenze del caso sul servizio, di cui forse si parla troppo poco. Quindi condivido le preoccupazioni dei miei colleghi sindaci e spero che la situazione sul nostro territorio possa risolversi quanto prima, per il bene di tutti".