Insoliti a km zero/1: c'è del piccante a Comasira, dalla piantagione di Alberto 'nascono' salse al peperoncino
Inizia oggi il nostro mini viaggio a puntate alla scoperta di prodotti della terra insoliti coltivati tra Valsassina, Muggiasca e Lario. Insoliti in quanto apparentemente “fuori contesto” e dunque ben differenti rispetto a quelli che tradizionalmente si trovano negli orti della zona. Ma anche insoliti in quanto ottenuti con metodi innovativi. Un piccolo omaggio, insomma, alla creatività agricola locale.
Il peperoncino “fa tanto” Calabria. Eppure anche un ballabiese è riuscito a metter su una piantagione. In quel di Comasira, frazione bellanese sulle pendici del Monte Muggio, a 600 e più metri di quota. Lui è Alberto Trimboli, giovane non nuovo al lancio di “start up” - chiamiamole così, con un termine tanto alla moda – in campo agricolo, avendo già alle spalle un'esperienza con la coltivazione della canapa, prima all'estero e poi proprio nella frazione che ora ospita la sua nuova attività.
Ebbene sì, il peperoncino made in Bellano, è stato lavorato da un laboratorio alimentare in provincia di Varese che l'ha utilizzato per dare personalità a condimenti, ora commercializzati online – anche su Amazon - da Alberto con il logo Comarisa's Farm.
Riscuotendo successo, aggiunge il 38enne, descrivendo il prodotto come una “salsa piccante indimenticabile, con un sapore sano, naturale, senza glutine, conservanti o coloranti artificiali”.L'ingrediente base è il pomodoro, a cui vengono aggiunti cipolla, aglio, succo di mela, aceto di mela e marmellata di prugnette selvatiche, spezie e erbe aromatiche, oltre ovviamente al peperoncino coltivato sopra Vendrogno per ottenere un gusto originale, un mix tra le salse asiatiche (agrodolci) e quelle americhe caratterizzate da spiccata piccantezza.
Una “esplosione di fuoco che non raggiunge livelli estremi, ma si adatta a molteplici usi”, insomma, per usare le parole dello stesso Trimboli che, per il 2023, ha centrato il proprio obiettivo. E per il futuro? “L’intenzione è quella di proseguire, magari aggiungendo anche alcune arnie nel terreno di coltivazione, in modo da offrire più prodotti ai nostri clienti. Ho in mente di creare dei locali dove poter essiccare il peperoncino e successivamente insacchettarlo, magari con l’aiuto e il contributo di conoscenti che possono dare una mano in questa impresa” conclude Alberto, che parrebbe dunque aver messo radici senza cedere alla tentazione di (ri)partire per altri lidi.
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Il peperoncino “fa tanto” Calabria. Eppure anche un ballabiese è riuscito a metter su una piantagione. In quel di Comasira, frazione bellanese sulle pendici del Monte Muggio, a 600 e più metri di quota. Lui è Alberto Trimboli, giovane non nuovo al lancio di “start up” - chiamiamole così, con un termine tanto alla moda – in campo agricolo, avendo già alle spalle un'esperienza con la coltivazione della canapa, prima all'estero e poi proprio nella frazione che ora ospita la sua nuova attività.
Lo scorso anno, ci racconta, ha messo a dimora una cinquantina di piante di peperoncino, per fare una sperimentazione. Un test insomma per sondare la tenuta delle varietà scelte e soprattutto “per vedere se queste venissero o meno mangiate da camosci e caprioli, cosa che avveniva quotidianamente con quelle della canapa”. A prova superata, Alberto si è attrezzato per trovare uno spazio adatto per ospitare una vera e propria piantagione, di dimensioni appropriate per garantire un raccolto sufficiente per passare alla fase 2 del progetto.La scelta è caduta su un vecchio terrazzamento, adibito a vigneto, rimesso “in forma” ovviamente, dopo aver estirpato la vegetazione infestante ed aver preparato il terreno per accogliere più e più piante di Carolina Reaper, Habanero White e Jamaican Scotch Bonnet che, nei mesi, hanno dato un ottimo raccolto poi utilizzato per... produrre salse.
Ebbene sì, il peperoncino made in Bellano, è stato lavorato da un laboratorio alimentare in provincia di Varese che l'ha utilizzato per dare personalità a condimenti, ora commercializzati online – anche su Amazon - da Alberto con il logo Comarisa's Farm.
Riscuotendo successo, aggiunge il 38enne, descrivendo il prodotto come una “salsa piccante indimenticabile, con un sapore sano, naturale, senza glutine, conservanti o coloranti artificiali”.L'ingrediente base è il pomodoro, a cui vengono aggiunti cipolla, aglio, succo di mela, aceto di mela e marmellata di prugnette selvatiche, spezie e erbe aromatiche, oltre ovviamente al peperoncino coltivato sopra Vendrogno per ottenere un gusto originale, un mix tra le salse asiatiche (agrodolci) e quelle americhe caratterizzate da spiccata piccantezza.
Una “esplosione di fuoco che non raggiunge livelli estremi, ma si adatta a molteplici usi”, insomma, per usare le parole dello stesso Trimboli che, per il 2023, ha centrato il proprio obiettivo. E per il futuro? “L’intenzione è quella di proseguire, magari aggiungendo anche alcune arnie nel terreno di coltivazione, in modo da offrire più prodotti ai nostri clienti. Ho in mente di creare dei locali dove poter essiccare il peperoncino e successivamente insacchettarlo, magari con l’aiuto e il contributo di conoscenti che possono dare una mano in questa impresa” conclude Alberto, che parrebbe dunque aver messo radici senza cedere alla tentazione di (ri)partire per altri lidi.
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Moira Acquistapace