Galbiate: l'1 la Festa della Protezione Civile dell'ANA di Lecco

Quindici squadre per quasi 430 volontari attivi sul territorio lecchese, tre gruppi specialistici che operano anche a livello nazionale e altrettanti speciali di livello sezionale. Sono i numeri sintetici dell’Unità di Protezione civile “Sandro Merlini” della Sezione di Lecco dell’Associazione Nazionale Alpini, coordinata dal consigliere Cristian Mornico: Unità che negli ultimi mesi è stata chiamata ad intervenire più volte nella nostra provincia così come nella Romagna alluvionata, nella Sardegna dei roghi estivi e nel Milanese colpito dal maltempo.
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Bilanci dell’attività svolta e progetti per il futuro saranno al centro della tradizionale “Festa della Protezione civile” in programma nella mattinata di domenica 1° ottobre presso il Centro operativo sezionale di Sala al Barro (via Monte Oliveto – Galbiate); presenti anche sindaci, rappresentanti delle Istituzioni e autorità locali, per un momento di festa che vedrà pure la cerimonia di consegna del “Premio Raffaele Ripamonti - Alpino dell’anno” alla penna nera che si è distinta per la propria azione dentro l’associazione ma anche e soprattutto a favore della collettività. Domenica l’appuntamento è per le 9.30 con l’adunata e l‘ammassamento dei partecipanti; dopo l’Alzabandiera verrà celebrata la Messa. Al termine la relazione del coordinatore dell’Unità di Protezione civile Ana di Lecco, Cristian Mornico, quindi gli interventi delle autorità e del presidente della Sezione Ana Emiliano Invernizzi. A seguire la cerimonia di consegna del premio “Alpino dell’anno” e il rinfresco finale.
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La Protezione civile dell’Ana di Lecco opera sulla gran parte dell’area provinciale anche rispondendo alle richieste provenienti da amministrazioni comunali, enti e più in generale dal territorio. Gli interventi dei volontari avvengono non solo in caso di calamità, ma pure per la prevenzione e le operazioni di gestione post emergenza riconosciute dal Dipartimento della Protezione civile.
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Nel corso del 2023 all’attività ordinaria si è aggiunta quella delle chiamate speciali per emergenze nazionali. In primavera squadre delle Penne nere lecchesi si sono avvicendate, portando al seguito mezzi e attrezzature, nelle operazioni di soccorso in Romagna a favore delle popolazioni colpite dall’alluvione, lavorando in particolare alla rimozione di fango e detriti. A luglio la Protezione civile Ana di Lecco è stata invece chiamata a Milano per liberare strade e viali dagli alberi abbattuti da una forte tromba d’aria: due le squadre all’opera con volontari abilitati all’uso di motoseghe; ad agosto un’altra squadra, quella antincendio boschivi, è stata inviata in Sardegna per collaborare agli interventi di controllo del territorio e di spegnimento dei roghi che per diverse giornate hanno devastato alcune zone dell’isola. Il Nucleo cinofilo da soccorso “Grigna” è stato invece mobilitato, su chiamata della Prefettura di Lecco, per quattro interventi di ricerca di persone disperse. Sono nel frattempo proseguite le non secondarie attività di organizzazione generale e di gestione ordinaria dei mezzi e dei materiali a disposizione dell’Unità "Sandro Merlini", così come quelle fondamentali di formazione e di certificazione dei volontari: alcune nuove squadre, oltre a quelle già operanti, saranno presto formalmente riconosciute e pronte a garantire la propria opera.
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“La Protezione civile – commenta Emiliano Invernizzi, presidente della Sezione Ana di Lecco – per la nostra Associazione e per tutte le Penne nere è la declinazione concreta di quella che definiamo ‘Alpinità’: spirito di fratellanza e di servizio per il bene comune, in nome di una tradizione e di valori che continuano ad avere un significato fondamentale soprattutto oggi, dentro una società sempre più individualistica. Proprio in nome di questi valori gli alpini della Protezione civile e i volontari che fanno capo alla nostra Unità continuano ad aggiornarsi, a sperimentare nuovi mezzi e ad adottare strumenti moderni, a migliorare l’organizzazione e la logistica delle squadre, riuscendo a coinvolgere anche molti giovani, e con esiti positivi, nelle diverse attività. Il contributo che possiamo offrire è sotto gli occhi di tutti: anche in questi mesi, e in tempi sempre rapidissimi, abbiamo messo a disposizione le nostre capacità per rispondere a tutte le chiamate e affrontare in modo adeguato e tempestivo le emergenze del momento”.
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