Omicidio di Temù: chiesto l'ergastolo per Mirto Milani e le due figlie dell'ex vigilessa
Ergastolo. Per tutti e tre. Questa la pena chiesta quest'oggi dal PM di Brescia Caty Bressanelli, titolare, fin dalla sua apertura, del fascicolo a carico di Mirto Milani - già residente a Calolziocorte - e delle sorelle Paola e Silvia Zani, accusati dell'omicidio della madre di quest'ultima, l'ex vigilessa di Temù Laura Ziliani, assassinata nella primavera del 2021, "il giorno prima della festa della mamma" come sottolineato dal sostituto procuratore, sottolineando la gravità del fatto ascritto al "trio criminale", espressione degli stessi inquirenti. "Siamo davanti a tre rei confessi perfettamente capaci di intendere e volere e il quadro è quindi decisamente chiaro" ha argomentato, dinnanzi ai giudici della Corte d'Assise, il pubblico ministero, ricordando altresì come sia plausibile sostenere che la stessa vittima si sia anche resa conto di ciò che stava succedendo. Secondo l'impianto accusatorio, Laura Ziliani, vedova e con un'altra figlia a carico (gravata tra l'altro da problemi di salute) al suo arrivo a Temù sarebbe stata stordita con dei dolci "infarciti" di benzodiazepine per poi venir soffocata nella sua camera da letto, prima di venir seppellita lungo il corso del torrente, dove il corpo è stato rinvenuto solo l'8 agosto. A denunciarne la sparizione erano state le stesse figlie, raccontando di come la madre fosse uscita di buon mattino per poi non rincasare. Frottole, secondo le risultanze dell'attività investigativa. "Il loro proposito di uccidere la vittima è rimasto fermo per diversi mesi" ha asserito, ancora, in requisitoria la dottoressa Bressanelli, riferendosi indistintamente ai tre imputati, tratti in arresto il 24 settembre di due anni fa, senza - ha aggiunto - aver poi intrapreso un percorso di rielaborazione critica dell'accaduto. La causa è stata ora aggiornata al prossimo 28 novembre, quando rassegneranno le loro conclusioni le parti civili e i difensori, prima della sentenza.