Lecco: approvato il bilancio consolidato, ma fanno discutere le tariffe

Ha suscitato un certo dibattito l’approvazione del bilancio consolidato del Comune di Lecco, discusso e votato lunedì sera dal consiglio comunale. Si tratta di un documento contabile a carattere consuntivo che rappresenta il risultato economico, patrimoniale e finanziario del “gruppo amministrazione pubblica” che nel caso del Comune di Lecco comprende Linee Lecco, Lecco Trasporti, Silea, Lario Reti Holding, Parco Monte Barro, l’Agenzia per il trasporto pubblico locale del bacino di Como - Lecco - Varese, l’Autorità di bacino del Lario e dei laghi minori e restituisce una situazione positiva.

Una delibera non particolarmente appassionante che ha stimolato però le riflessioni di maggioranza e opposizione. “Questo bilancio consolidato ci dice che i conti sono in ordine - ha detto il dem Pattarini - tutte le società hanno visto crescere i propri profitti fatta eccezione per la piccola perdita di Linee Lecco, questo deve spingerci a chiederci se stiamo rispondendo ai bisogni della città. Linee Lecco sta in piedi con i parcheggi contraddicendo sua missione del trasporto pubblico locale e c’è un conflitto di interessi per Lario Reti Holding e Silea tra la possibilità di fare profitto e quella di fare tariffe più eque per i cittadini”.
Un’affermazione, quella su Linee Lecco, che non è andata giù a Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) che da assessore era stato un promotore della possibilità che la società gestisse i posteggi cittadini: “Linee Lecco qualche preoccupazione ce la deve dare e non perché sta in piedi con i parcheggi, grazie a Dio abbiamo affidato la gestione in house dei parcheggi alla società che ci consente di contenere le perdite generate ogni anno dal trasporto pubblico locale”.

È tornato invece sul  "conflitto di interessi” Filippo Boscagli (Fratelli d’Italia): “Il grande tema da trattare sarebbe quello delle tariffe che a fronte di questo bilancio pagano i cittadini e su cui noi, come consiglio comunale, dovremmo poter incidere. Le società pubbliche non dovrebbero essere in passivo ma nemmeno in attivo, sennò la tariffa diventa una sorta di seconda tassazione occulta. Certo, l’opzione di utilizzare i dividendi delle società fa gola ai Comuni ma questi soldi non dovrebbero servire a rimpinguare le casse degli enti: se c’è un attivo va reinvestito o per abbassare le tariffe o per migliorare il servizio. Quello che contesto è l’utilizzo dei dividendi per fare cassa, noi come capofila di tante società dovremmo fare un ragionamento in merito”.
Molto più rassegnato il leghista Stefano Parolari: “Il bilancio consolidato è uno dei modi della publica amministrazione di  buttare tempo e solidi perché serve a poco. Il controllo sulle controllate in alcuni casi lo possiamo esercitare effettivamente ma i servizi indiretti sono così esternalizzati da non essere servizi comunali. Certo potrebbe essere un’occasione per discutere di come vengono applicate le tariffe”.
Sollecitazioni che l’assessore Roberto Pietrobelli, proponente della delibera, non ha raccolto in questa sede: “Il bilancio consolidato ha la funzione di capire se la capogruppo snaturi il proprio bilancio patrimoniale ed economico in funzione di come si muovono alcune controllate, questa è la sua unica funzione: vedere se ci sono delle controllate o partecipate che stanno in piedi solamene fatturando alla capogruppo. Il bilancio del Comune di Lecco ne esce come era entrato e questa era la cosa che era importante analizzare”. 
M.V.
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