Di corsa da Lecco a Venezia, l'olginatese Crippa 'al via'

Due anni fa Bormio, 150 chilometri. Lo scorso anno Genova, 203. Quest’anno Venezia, 270. «Ma è il caso?» gli hanno obiettato in famiglia, moglie e figli. Lui di rimando: «Ma come fai a non farla?», nel senso della corsa da Lecco a Venezia. Corsa a piedi, naturalmente: in solitaria e ininterrottamente, notti comprese. E stavolta sono tre. Già, pensa un po’, come fai a non farla? E allora via.
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Roberto Crippa
Lui è il “solito” Roberto Crippa, olginatese di 57 anni, giornalista, ultramaratoneta, che ormai ci ha abituato a queste sfide podistiche, chiamiamole così. Partirà la sera di giovedì 5 ottobre per arrivare a Venezia la domenica. Pensando a papà: «Mi diceva sempre la prima volta che aveva visto il mare era stato a 19 anni, a militare: l’avevano mandato a Trieste… Io l’ho accorciata un po’. Però, questa idea d’arrivare fino all’Adriatico ce l’ho da un po’».
Oggi, allo Shramrock Pub di Lecco, Crippa ha presentato la nuova impresa che sta preparando da tempo, dal punto di vista dell’allenamento fisico, della preparazione atletica, ma anche della predisposizione del percorso che va studiato praticamente nel dettaglio, quasi passo per passo, evitando di imbattersi in sorprese che potrebbero allungare percorso e tempi o creare problemi ulteriori.
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La scelta, questa volta, è quella di attraversare i centri storici della città che «è più eccitante e anche più economico in quanto a chilometri» anche se più complesso perché vanno prese le strade e i vicoli giusti, non si può correre il rischio di sbagliate. I punti di riferimento mentali, quelli che ti consentono di “spingere” sempre in avanti e che ti ricaricano una volta superati, saranno Bergamo, Brescia e via elencando, le province venete fino a Padova e poi il ponte tra Mestre e Venezia da percorrere sulla pista ciclabile e poi l’arrivo programmato in piazza San Marco attraversando una città che è un labirinto di calli e campielli, salizade e rii, costringendo le gambe al su e giù di ponti e ponticelli, come dire che anche gli ultimi “strappi” non saranno da sottovalutare.
Occorre un controllo severo. Occorre mantenere una velocità costante. Fin dall’inizio. «In passato – racconta – ho sbagliato: carico di adrenalina, sono partito troppo veloce e questo poi lo paghi in termini di resistenza». E occorre mantenere una regolarità nell’alimentazione e nell’idratazione: «Non aspettare d’aver sete, è già tardi…». E poi si dovrà anche essere preparati agli imprevisti, come quel cane che lo scorso si mise a inseguirlo inferocito su per l’Appennino. Lungo il percorso, brevissime pause e microsonni, sonno ristoratori di pochi minuti, considerato appunto che questa volta le notti sulla strada saranno ben tre, rispetto alle due della corsa da Lecco a Genova e dell’unica da Lecco a Bormio.
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Tra l’altro, rispetto alle precedenti esperienze, per i primi due giorni si tratterà davvero di una corsa in completa solitudine. Per ragioni di lavoro e studio, nella serata di giovedì e nella giornata di venerdì (notti comprese) non potrà contare sulla squadra dei due figli Julian e Olivier che nelle altre occasioni praticamente lo scortavano in bicicletta. Questa volta sarà accompagnato da un amico fino a Pontida e poi avanti da solo, zaino in spalla, pur mantenendo i contatti con la “base” olginatese attraverso app e cellulari. Sabato, poi, tornerà il supporto fino all’arrivo di Venezia. Della squadra di appoggio, oltre ai figli, faranno parte anche due amici: Francesco Giordano e Tomaso Stabilini. La moglie Nathalie, punto di riferimento a casa. Perché sarà anche ora di finirla d’inventarsi altre imprese, ma poi la famiglia garantisce il pieno sostegno.
La partenza, dunque, giovedì 5 ottobre alle 18 dalla Canottieri. Punto di partenza anche della Lecco-Genova dello scorso anno quando compì i 203 chilometri, con tanto di Appennino da scavallare, in 43 ore e 20 minuti. L’anno precedente, per i 150 chilometri della Lecco-Bormio, il tempo impiegato fu di 29 ore e 43 minuti. Sui tempi della Lecco-Venezia, 270 chilometri come detto, Crippa non fa previsioni: arrivo domenica 8 in giornata. Ad augurare la buona risucita anche il Comune di Olginate nella persona dell’assessore allo sport Marina Callegari, ex azzurra di scinautico, intervenuta alla presentazione condotta dal giornalista Marco Corti.
D.C.
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