Poli: due neolaureate EDA premiate nell'Italian Design Day
Il progetto di tesi "R[a]ising Spluga. Visioni future per il territorio della valle con lo sviluppo del centro di formazione sperimentale a Chiavenna" di Arianna Fassi e Fernanda Speciale, neolaureate in Ingegneria Edile-Architettura al Polo territoriale di Lecco, è risultato vincitore del concorso “La qualità che illumina. L'energia del design per le persone e per l'ambiente”, tema dell'Italian Design Day 2023.
Promosso e organizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e da quello della Cultura, con il contributo della Direzione Generale Creatività Contemporanea, Italian Design Day è una manifestazione creata per promuovere all'estero l'eccellenza del design italiano, dell'arredo e dell'architettura, realizzata grazie alla collaborazione di diverse organizzazioni, tra cui la Fondazione ADI Collezione Compasso d'Oro, l'ADI Associazione per il Disegno Industriale, la Triennale Milano, il Salone del Mobile Milano, Federlegno Arredo e l'ITA Italian Trade Agency.
Il tema proposto quest’anno riflette l'idea che il design italiano, visto come un mezzo per portare luce in un periodo in cui le sfide ambientali e sociali sembrano predominare, oltre che un fattore di sviluppo sostenibile e responsabile, possa contribuire in modo significativo a migliorare la qualità della vita delle persone e a preservarne l'ambiente.
Il progetto "R[a]ising Spluga”, vincitore del premio, evidenzia la responsabilità nel valorizzare territori periferici attraverso iniziative di rilancio. La ricerca si concentra sulla Valle Spluga e si propone di offrire soluzioni consapevoli alle sue peculiarità. La strategia territoriale proposta mira a creare una rete sinergica di formazione e a valorizzare il patrimonio locale. La sperimentazione si realizza attraverso la riqualificazione di un ex cotonificio, un progetto pilota orientato alla sostenibilità ambientale ed economica, alla qualità della vita e all'innovazione utile. Il legame con il contesto naturale, fondamentale per la riconversione dell'area, promuove la rigenerazione urbana inclusiva, utilizzando materiali locali e sfruttando un mini-impianto idroelettrico per l'autosufficienza energetica. Le conclusioni della sperimentazione forniscono linee guida per futuri interventi, con l'obiettivo di replicare la visione della Valle Spluga e contribuire al rilancio sostenibile delle aree interne italiane. Questa ricerca dimostra l'importanza dell'architettura e del design nel promuovere lo sviluppo sostenibile e l'inclusione sociale nelle comunità periferiche.
Le parole di Fernanda Speciale, ora dottoranda presso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni ed Ambiente Costruito del Politecnico di Milano riflettono chiaramente la dedizione e la passione che lei e la sua compagna Arianna Fassi hanno investito nel loro progetto: "Dopo aver ricevuto diversi riconoscimenti per il lavoro di tesi, io e Arianna siamo davvero entusiaste di quest’ultimo grande traguardo. È per noi motivo di orgoglio ma anche di grande speranza vedere premiato un progetto incentrato sul recupero dalla macro alla micro scala e la volontà di rilanciare un territorio attualmente marginale prediligendo il patrimonio costruito a discapito di ulteriore consumo di suolo. Un percorso che ha preso forma attraverso il dialogo, le esigenze di una comunità, la volontà e l'abilità dell'architettura nell'esplorare a fondo lo straordinario legame con il passato, senza tralasciare l'importanza di progredire”.
L’approccio al recupero del territorio nel dialogo con la comunità e l'attenzione a ciò che è stato sono risultati fondamentali per il successo del loro poiché rispondono appieno alle sfide ambientali e culturali attuali, ed è un esempio virtuoso di come l'architettura possa svolgere un ruolo significativo nella rigenerazione dei territori marginali.
Promosso e organizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e da quello della Cultura, con il contributo della Direzione Generale Creatività Contemporanea, Italian Design Day è una manifestazione creata per promuovere all'estero l'eccellenza del design italiano, dell'arredo e dell'architettura, realizzata grazie alla collaborazione di diverse organizzazioni, tra cui la Fondazione ADI Collezione Compasso d'Oro, l'ADI Associazione per il Disegno Industriale, la Triennale Milano, il Salone del Mobile Milano, Federlegno Arredo e l'ITA Italian Trade Agency.
Il tema proposto quest’anno riflette l'idea che il design italiano, visto come un mezzo per portare luce in un periodo in cui le sfide ambientali e sociali sembrano predominare, oltre che un fattore di sviluppo sostenibile e responsabile, possa contribuire in modo significativo a migliorare la qualità della vita delle persone e a preservarne l'ambiente.
Il progetto "R[a]ising Spluga”, vincitore del premio, evidenzia la responsabilità nel valorizzare territori periferici attraverso iniziative di rilancio. La ricerca si concentra sulla Valle Spluga e si propone di offrire soluzioni consapevoli alle sue peculiarità. La strategia territoriale proposta mira a creare una rete sinergica di formazione e a valorizzare il patrimonio locale. La sperimentazione si realizza attraverso la riqualificazione di un ex cotonificio, un progetto pilota orientato alla sostenibilità ambientale ed economica, alla qualità della vita e all'innovazione utile. Il legame con il contesto naturale, fondamentale per la riconversione dell'area, promuove la rigenerazione urbana inclusiva, utilizzando materiali locali e sfruttando un mini-impianto idroelettrico per l'autosufficienza energetica. Le conclusioni della sperimentazione forniscono linee guida per futuri interventi, con l'obiettivo di replicare la visione della Valle Spluga e contribuire al rilancio sostenibile delle aree interne italiane. Questa ricerca dimostra l'importanza dell'architettura e del design nel promuovere lo sviluppo sostenibile e l'inclusione sociale nelle comunità periferiche.
Le parole di Fernanda Speciale, ora dottoranda presso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni ed Ambiente Costruito del Politecnico di Milano riflettono chiaramente la dedizione e la passione che lei e la sua compagna Arianna Fassi hanno investito nel loro progetto: "Dopo aver ricevuto diversi riconoscimenti per il lavoro di tesi, io e Arianna siamo davvero entusiaste di quest’ultimo grande traguardo. È per noi motivo di orgoglio ma anche di grande speranza vedere premiato un progetto incentrato sul recupero dalla macro alla micro scala e la volontà di rilanciare un territorio attualmente marginale prediligendo il patrimonio costruito a discapito di ulteriore consumo di suolo. Un percorso che ha preso forma attraverso il dialogo, le esigenze di una comunità, la volontà e l'abilità dell'architettura nell'esplorare a fondo lo straordinario legame con il passato, senza tralasciare l'importanza di progredire”.
L’approccio al recupero del territorio nel dialogo con la comunità e l'attenzione a ciò che è stato sono risultati fondamentali per il successo del loro poiché rispondono appieno alle sfide ambientali e culturali attuali, ed è un esempio virtuoso di come l'architettura possa svolgere un ruolo significativo nella rigenerazione dei territori marginali.