Lecco: il 26 l'incontro con la vedova Calabresi
Il 17 maggio 1972, veniva ucciso a Milano con due colpi di pistola il commissario Luigi Calabresi, mentre usciva di casa. Stava partecipando all’indagine per la strage di piazza Fontana avvenuta nel dicembre del 1969, durante la quale morì l’anarchico Giuseppe Pinelli, cadendo dalla finestra del suo ufficio. Indagini e processi dimostrarono che il commissario Calabresi non si trovava nella stanza. Quanto alle indagini sul suo omicidio, queste portarono all’arresto, il 28 luglio 1988, di Adriano Sofri, Giorgio Pietrostefani, Ovidio Bompressi e Leonardo Marino. Vennero condannati in via definitiva dalla cassazione il 22 gennaio 1997.
Quel 17 maggio 1972, Gemma, la moglie del commissario, aveva venticinque anni, due figli piccoli ed era incinta del terzo.
Nonostante la tragedia e il dolore, ha saputo attraversare sofferenze e difficoltà, appoggiandosi a due pilastri che hanno accompagnato e sorretto l’intera sua vita: la famiglia e la fede. Con i suoi tre figli - e poi con il secondo marito e il loro figlio - hanno scongiurato le insidie dell’odio e della vendetta per prediligere percorsi di perdono e riconciliazione. Una sfida che hanno affrontato e vinto insieme. Come una grande famiglia, compresi gli amici più cari.
In tutti questi anni Gemma ha fatto moltissime testimonianze, soprattutto con i ragazzi delle scuole. E ora anche un libro, “La crepa e la luce” (Mondadori, 2022), uscito in occasione del 50° anniversario dell’uccisione del marito.
Ne parlerà martedì 26 settembre alle ore 20,45, a Lecco (Sala Ticozzi, via Ongania 4), dialogando con il giornalista Gerolamo Fazzini nel corso di una serata promossa dalle Acli Provinciali di Lecco-APS con il patrocinio del Comune di Lecco.
L’incontro verrà introdotto dal presidente provinciale delle Acli Giuseppe Elia: «È per noi un grande onore e un piacere poter accogliere Gemma Capra e condividere con lei e con la cittadinanza lecchese la sua riflessione sul senso e l’importanza dei percorsi di
riconciliazione sia a livello personale che come società e come popoli, in un tempo ancora troppo segnato da conflitti a tutti i livelli».
Quel 17 maggio 1972, Gemma, la moglie del commissario, aveva venticinque anni, due figli piccoli ed era incinta del terzo.
Nonostante la tragedia e il dolore, ha saputo attraversare sofferenze e difficoltà, appoggiandosi a due pilastri che hanno accompagnato e sorretto l’intera sua vita: la famiglia e la fede. Con i suoi tre figli - e poi con il secondo marito e il loro figlio - hanno scongiurato le insidie dell’odio e della vendetta per prediligere percorsi di perdono e riconciliazione. Una sfida che hanno affrontato e vinto insieme. Come una grande famiglia, compresi gli amici più cari.
In tutti questi anni Gemma ha fatto moltissime testimonianze, soprattutto con i ragazzi delle scuole. E ora anche un libro, “La crepa e la luce” (Mondadori, 2022), uscito in occasione del 50° anniversario dell’uccisione del marito.
Ne parlerà martedì 26 settembre alle ore 20,45, a Lecco (Sala Ticozzi, via Ongania 4), dialogando con il giornalista Gerolamo Fazzini nel corso di una serata promossa dalle Acli Provinciali di Lecco-APS con il patrocinio del Comune di Lecco.
L’incontro verrà introdotto dal presidente provinciale delle Acli Giuseppe Elia: «È per noi un grande onore e un piacere poter accogliere Gemma Capra e condividere con lei e con la cittadinanza lecchese la sua riflessione sul senso e l’importanza dei percorsi di
riconciliazione sia a livello personale che come società e come popoli, in un tempo ancora troppo segnato da conflitti a tutti i livelli».
Date evento
martedì, 26 settembre 2023