Lecco: la festa patronale di San Giovanni si chiude con tre anniversari importanti
Si è svolta ieri sera, mentre fuori infuriava il temporale, la messa conclusiva della festa dell’Addolorata, ovvero la festa patronale del rione di San Giovanni a Lecco.
In particolare, l’Eucarestia è stata concelebrata da tre sacerdoti giunti ad un traguardo molto importante della loro vita religiosa: don Claudio Maggioni, responsabile della comunità pastorale Beati Giovanni Mazzucconi e Luigi Monza, ha raggiunto 40 anni di ordinazione sacerdotale; don Lucio Galbiati, nativo proprio di San Giovanni e oggi parroco di Barzio, i 45 anni e don Erminio Burbello, ora in servizio a Civate dopo essere stato prevosto di Canzo, i 55 anni.
“Ai tempi di Noè e Lot gli uomini erano distratti e occupati dalle necessità quotidiane. Non avevano capito che in realtà era Dio l’ingrediente principale del loro tempo. Pur non facendo nulla di male, essi vivevano come se Dio non esistesse e non fosse all’opera da prima di loro. Bisogna vivere con la consapevolezza che Dio è con noi. È la ragione per cui veniamo a messa anche se piove” ha sottolineato don Claudio durante l’omelia.
Sull’altare erano presenti anche don Marco Bassani, vicario della comunità pastorale in servizio a Laorca, e don Giuseppe Pellegrino, residente a Rancio, delegato alla pastorale giovanile. “Vivere in una comunità scontenti, avari nel ringraziare, incapaci di riconoscere nell’altro la presenza di Dio. Questo è ciò che ferisce il cuore di Maria. Esso, tuttavia, non è solo ferito ma anche consolato da Gesù” ha aggiunto il parroco. “Ringrazio tutti i collaboratori che hanno contribuito ad organizzare questa festa patronale.
Ringrazio anche tutti i fedeli, uomini e donne di buona volontà”. Dopodiché, don Claudio Maggioni ha rivolto un saluto a suor Isabel, recentemente unitasi al gruppo delle suore di San Francesco Saverio attive presso la comunità. Durante la preghiera dei fedeli, il sacerdote ha poi letto i nomi dei trentadue membri della comunità defunti nell’ultimo anno e ha chiesto ai presenti di pregare per loro.
Al termine della celebrazione, animata con grande energia dal coro, i sacerdoti e i fedeli si sono spostati nella vicina casa parrocchiale per un piccolo rinfresco offerto dagli Alpini.
In particolare, l’Eucarestia è stata concelebrata da tre sacerdoti giunti ad un traguardo molto importante della loro vita religiosa: don Claudio Maggioni, responsabile della comunità pastorale Beati Giovanni Mazzucconi e Luigi Monza, ha raggiunto 40 anni di ordinazione sacerdotale; don Lucio Galbiati, nativo proprio di San Giovanni e oggi parroco di Barzio, i 45 anni e don Erminio Burbello, ora in servizio a Civate dopo essere stato prevosto di Canzo, i 55 anni.
“Ai tempi di Noè e Lot gli uomini erano distratti e occupati dalle necessità quotidiane. Non avevano capito che in realtà era Dio l’ingrediente principale del loro tempo. Pur non facendo nulla di male, essi vivevano come se Dio non esistesse e non fosse all’opera da prima di loro. Bisogna vivere con la consapevolezza che Dio è con noi. È la ragione per cui veniamo a messa anche se piove” ha sottolineato don Claudio durante l’omelia.
Sull’altare erano presenti anche don Marco Bassani, vicario della comunità pastorale in servizio a Laorca, e don Giuseppe Pellegrino, residente a Rancio, delegato alla pastorale giovanile. “Vivere in una comunità scontenti, avari nel ringraziare, incapaci di riconoscere nell’altro la presenza di Dio. Questo è ciò che ferisce il cuore di Maria. Esso, tuttavia, non è solo ferito ma anche consolato da Gesù” ha aggiunto il parroco. “Ringrazio tutti i collaboratori che hanno contribuito ad organizzare questa festa patronale.
Ringrazio anche tutti i fedeli, uomini e donne di buona volontà”. Dopodiché, don Claudio Maggioni ha rivolto un saluto a suor Isabel, recentemente unitasi al gruppo delle suore di San Francesco Saverio attive presso la comunità. Durante la preghiera dei fedeli, il sacerdote ha poi letto i nomi dei trentadue membri della comunità defunti nell’ultimo anno e ha chiesto ai presenti di pregare per loro.
Al termine della celebrazione, animata con grande energia dal coro, i sacerdoti e i fedeli si sono spostati nella vicina casa parrocchiale per un piccolo rinfresco offerto dagli Alpini.
A.Bes.