Lecco, Mese del Creato: incontri due tre torrenti cittadini
Un’intera domenica sui tre fiumi del capoluogo è stato il nuovo appuntamento per il Mese del Creato organizzato dal coordinamento di associazioni e gruppi lecchesi, “Pace e Creato” e dal Circolo Laudato sì.
Partenza da Acquate per un lungo itinerario che ha toccato Bione, Caldone e Gerenzone, ma non solo. Si sono scoperti angoli naturali e caratteristici della città di Lecco poco conosciuti o non sempre in primo piano: Cascina Corna Beatrice, i vecchi nuclei di Cereda e Falghera, le chiesette di S. Egidio e S. Francesco, grazie anche alla rinnovata segnaletica dei sentieri curata dal Cai. Al centro dell’attenzione le acque della città, riprendendo il messaggio di Papa Francesco per il Mese del Creato: “Che scorrano giustizia e pace!”
Su ogni fiume un incontro con un testimone. La prima è stata l’assessore all’Ambiente del Comune di Lecco, Renata Zuffi, che ha illustrato i progetti avviati dall’amministrazione, tra cui in particolare quello di un’oasi naturale alla foce del Bione. “Contemporaneamente però – ha aggiunto – stiamo per firmare il ”Contratto di fiume” tra Comune e una decina di enti pubblici proprio per assicurarci che ci sia chi vuole poi vivere sui nostri fiumi, prendersene cura e non rischiare di costruire cattedrali nel deserto”.
Sul ponte a Bonacina incontro con Pierangelo Cornali, presidente degli Amici del Caldone che ha fatto scoprire il campo di gara per pescatori nella zona di S. Egidio e tanti altri particolari. “Se penso che quand’ero bambino l’ acqua cambiava colore spesso…” ha detto tra l’altro Cornali.
Infine il giovane volontario Paolo Colombo ha parlato del progetto “Officina Gerenzone”, ma anche dei suoi studi universitari con una tesi sul recupero dell’intera valle, culla dell’archeologia industriale. “Purtroppo non è rimasto molto, ma è un obbligo morale conservare quello che c’è, dando vita a questa valle con percorsi pedonali lungo il fiume, piccoli servizi per i residenti, come ad esempio posti auto nei capannoni industriali dismessi”.
Testimone speciale è stato anche padre Guido Castagna, sacerdote all’estremo nord del Cile, originario di Olate, che ha celebrato la S. Messa al Santuario di Acquate. “Vivo in una zona bellissima, a due passi dal deserto di Atacama, in cui non mancano però le contraddizioni come lo sfruttamento intensivo minerario o la pratica di seppellir rifiuti nel deserto”.
Alla S. Messa offertorio speciale con alcuni segni della natura e preghiere per le vittime dei cambiamenti climatici e dell’incuria umana.
Una domenica in più per sensibilizzarsi sul corretto rapporto ambiente-uomo.
Partenza da Acquate per un lungo itinerario che ha toccato Bione, Caldone e Gerenzone, ma non solo. Si sono scoperti angoli naturali e caratteristici della città di Lecco poco conosciuti o non sempre in primo piano: Cascina Corna Beatrice, i vecchi nuclei di Cereda e Falghera, le chiesette di S. Egidio e S. Francesco, grazie anche alla rinnovata segnaletica dei sentieri curata dal Cai. Al centro dell’attenzione le acque della città, riprendendo il messaggio di Papa Francesco per il Mese del Creato: “Che scorrano giustizia e pace!”
Su ogni fiume un incontro con un testimone. La prima è stata l’assessore all’Ambiente del Comune di Lecco, Renata Zuffi, che ha illustrato i progetti avviati dall’amministrazione, tra cui in particolare quello di un’oasi naturale alla foce del Bione. “Contemporaneamente però – ha aggiunto – stiamo per firmare il ”Contratto di fiume” tra Comune e una decina di enti pubblici proprio per assicurarci che ci sia chi vuole poi vivere sui nostri fiumi, prendersene cura e non rischiare di costruire cattedrali nel deserto”.
Sul ponte a Bonacina incontro con Pierangelo Cornali, presidente degli Amici del Caldone che ha fatto scoprire il campo di gara per pescatori nella zona di S. Egidio e tanti altri particolari. “Se penso che quand’ero bambino l’ acqua cambiava colore spesso…” ha detto tra l’altro Cornali.
Infine il giovane volontario Paolo Colombo ha parlato del progetto “Officina Gerenzone”, ma anche dei suoi studi universitari con una tesi sul recupero dell’intera valle, culla dell’archeologia industriale. “Purtroppo non è rimasto molto, ma è un obbligo morale conservare quello che c’è, dando vita a questa valle con percorsi pedonali lungo il fiume, piccoli servizi per i residenti, come ad esempio posti auto nei capannoni industriali dismessi”.
Testimone speciale è stato anche padre Guido Castagna, sacerdote all’estremo nord del Cile, originario di Olate, che ha celebrato la S. Messa al Santuario di Acquate. “Vivo in una zona bellissima, a due passi dal deserto di Atacama, in cui non mancano però le contraddizioni come lo sfruttamento intensivo minerario o la pratica di seppellir rifiuti nel deserto”.
Alla S. Messa offertorio speciale con alcuni segni della natura e preghiere per le vittime dei cambiamenti climatici e dell’incuria umana.
Una domenica in più per sensibilizzarsi sul corretto rapporto ambiente-uomo.