Lecco perduta/392: la 'Vecchi Rioni', tracciato simboli tra gli ex Comuni

E’ svanita tra le nebbie del tempo, nei primi anni del Duemila, la “sgambata” dei vecchi rioni, un tracciato simbolico tra gli ex Comuni che hanno costituito la “Grande Lecco”, ormai cento anni or sono. Promotore della “cavalcata” il gruppo Escursionisti Amici della Croce di Pian Sciresa in Malgrate. 
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Raduno di "reduci" della Vecchi Rioni

Il tracciato era formato da due anelli di 7 e 15 chilometri, sempre partendo ed arrivando all’oratorio di corso Carlo Alberto, in quartiere Pescarenico. Nella cronaca dell’edizione dell’anno Duemila si può leggere: “La mattinata di sottile ma diffusa foschia ha accompagnato il cammino dei marciatori, quasi velando tra le nebbie della memoria il tuffo nel passato, quando il tracciato ha presentato vecchi edifici, ora silenziosi opifici della laboriosa vallata del Gerenzone, vecchie vie e caratteristici cortili”. Alcuni partecipanti all’arrivo hanno dichiarato “E’ stato un percorso ottimo sotto ogni profilo, perfettamente indicato e segnato. C’è da aggiungere il funzionamento perfetto di posti di ristoro, serviti a dare forza in una mattinata non sempre di temperature miti”.
L’organizzazione faceva capo al presidente Romolo Bonfanti ed all’infaticabile Angela Cazzaniga, non certo dimenticata per la sua lunga presenza per tanti anni presso la tabaccheria Viganò, nella centralissima via Roma in Lecco. Numerosi i collaboratori, guidati dal sempre presente Francesco Ferranti, quasi tutti del Pian Sciresa di Malgrate, compreso il maratoneta Ezio Colombo, reduce da un’impresa in Nuova Zelanda.vecchirioni2.jpg (118 KB)
La partenza dalla sede dell'Amministrazione Provinciale in Lecco, con il presidente Giovanni Fiamminghi, già sindaco di Malgrate

Il trofeo messo in palio alla memoria di Isola Dell’Oro è stato vinto per il gruppo più numeroso dai podisti del gruppo Valsassina. Hanno preceduto il Manzoniano di Lecco, Ambivere, Robbiano, San Marco di Cantù, Romanò Brianza, Ottaga e poi ancora Cremella, Arosio, Paina di Giussano ed altri. Nei gruppi locali si è imposto il Caffè D’Angelo, sul lungolago di Malgrate, presso il porto. La classifica dei gruppi per i volontari del sangue ha visto al primo posto l’AVIS Cabiate, davanti a Seregno.vecchirioni22.jpg (150 KB)
Marciatori in divisa giallorossa durante una sosta

Erano gli anni, quelli dei “vecchi rioni”, che hanno visto l’attività migliore nell’intenso cammino dei marciatori di Pian Sciresa. L’impresa maggiore che deve  essere ricordata è stata quella dei quasi 800 chilometri da Malgrate-Lecco sino a Roma, nell’anno 1975. Erano in trenta i camminatori che si alternavano ogni ora, coordinati da Francesco Ferranti, per un cammino di 6 ore a perdifiato.
Era la fiaccolata giubilare partita da Lecco Malgrate e conclusa al Campidoglio di Roma, presente un assessore della Giunta capitolina. La partenza era stata data da Malgrate dal sindaco Pietro Scola e da Lecco, nella sede dell’Amministrazione Provinciale, allora di Como, con il presidente Giovanni Fiamminghi, già sindaco di Malgrate. Il Comune di Lecco era rappresentato alla partenza dall’assessore Sergio Gatti.vecchirioni4.jpg (123 KB)
Il cartello indicatore del castello di Malgrate, in provincia di Massa Carrara

Una carovana di otto autovetture seguiva i marciatori. C’era anche un ciclista, Mario Butta, che affiancava lo staffettista di turno ma che, ovviamente, ha avuto momenti di riposo dalle due ruote, affidando in questo caso la bicicletta ad altri rappresentanti del gruppo Pian Sciresa.vecchirioni3.jpg (287 KB)
Marciatori di Pian Sciresa sul terrazzo della baita al Monte Barro

E’ stata una corsa senza riposo, di giorno e di notte. Il crinale appenninico venne scavalcato al Passo della Cisa. Tutto funzionò a dovere: i cambi, l’assistenza diurna e notturna con la vettura ammiraglia. A Roma i marciatori di Pian Sciresa consegnarono nel cortile del mitico Campidoglio, per il museo della lupa capitolina, la caratteristica Lucia manzoniana, la mini riproduzione della barca con i tre cerchi: il “batel” dei Promessi Sposi. Il percorso da Lecco alla capitale era stato indicato dal lecchese Adelfio Spreafico, nativo del quartiere Belledo, che l’anno prima 1974 aveva camminato verso Roma per adempiere ad un voto familiare. Fra le sorprese della marcia 1975 verso Roma i marciatori giallo-rossi ricordano di aver incontrato intorno a Pontremoli il cartello del Castello Malgrate; era l’indicazione stradale verso il Castello dalla caratteristica torre cilindrica di Malgrate, collocato in Comune di Villafranca Ludigiana, in provincia di Massa Carrara. E’ uno dei ricordi della fiaccolata giubilare sino a Roma.
La “Vecchi rioni” tornerà?
A.B.
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