Salviamo i ns ospedali ma soprattutto il SSN

Buonasera,
spero con tutto il cuore che l'operazione di acquisizione del 40% di CAB da parte del gruppo Lifenet Healthcare, sia stata concepita per aiutare il SSN ad uscire dal pantano che lo sta piano-piano affogando giorno dopo giorno, con liste d'attesa, sia per visite che ricoveri infinite. Confido che i servizi di visite possano essere erogati in convenzione con il SSN, così che siano da ausilio nell'accorciare queste lunghe attese a cui molti ns concittadini sono costretti. Di questi casi, da anni sono piene le cronache di tutte le testate giornalistiche della carta stampata, del web e della TV, da nord a sud del paese. Che questa operazione non sia un'ulteriore fonte di ingente guadagno di danaro per pochi, a scapito dei sempre più bisognosi. Che non sia un’ulteriore passo, iniziato con il D.Lgs. n. 502/1992, continuato con il D.Lgs. n. 229/1999 e per il momento terminato con la riforma del Titolo V, Legge Costituzionale n. 3/2001, che stanno portando alla limitazione e progressiva eliminazione dei diritti espressi dal Comma I Art.32 della costituzione Italiana e ampliati con la visionaria riforma sanitaria della legge 833 del 1978. Mi faccio una semplice domanda visto ciò che accade ogni giorno quando per fare una visita in un ospedale pubblico ci vogliono mesi se non anni, mentre privatamente la si trova per il giorno dopo se non per il giorno stesso. Perché gli amministratori delle ASL invece di dismettere ospedali, presidi e servizi, a fronte di tagli finanziari scellerati dei governi centrali e regionali, non potenziano queste strutture creando al loro interno una piccola percentuale di reparti a via preferenziale ad accesso privato e calmierato, che corre in parallelo e non in competizione con il SSN per chi ne ha le possibilità economiche? Così facendo si convoglierebbe questo fiume di denaro, che attualmente alimenta solo l'ego e la pancia di poche persone, nelle casse degl'ospedali fungendo da sostegno alla parte pubblica. La politica e gli amministratori della cosa pubblica dovrebbero essere illuminati, visionari, devono aiutare e sostenere tutti quei progetti delle aziende private e in convenzione con il SSN che siano d'aiuto al sistema pubblico e che non pesino ulteriormente sulle tasche dei cittadini e dello stato. Non dovrebbero essere conniventi con quelle aziende private che, al contrario, vedono la salute solo come un business. La politica e le amministrazioni delle ASL dovrebbe sostenere e aiutare tutte quelle fantastiche persone che a stento e con grandi sacrifici, ogni giorno sono in trincea e cercano di compiere, seppur con estrema difficoltà, il proprio lavoro, con dedizione, professionalità e infinita amorevole cura per i pazienti, bianchi, neri, gialli, di tutte le razze. Più che un lavoro, per queste persone è una missione volta al BENE COMUNE DEL PROSSIMO, così come insegnato da ns Signore Gesù Cristo, dal Corano, dove uno dei 5 pilatri fondamentali è l'ELEMOSINA volta ad aiutare i bisognosi, e dal giuramento di Ippocrate. Detto ciò, vi parlo per esperienza personale. Fatevi un giro all’ospedale Manzoni di Lecco, dove, da un letto di degenza vi sto scrivendo. Situazioni surreali!!! Pensare che nel bel mezzo delle ferie intento e incredulo ho letto quanto denunciato dal Dottor Piatti il 21 agosto.
Ora non poso altro che rincarare la dose, ci sono reparti con metà dei letti disponibili inutilizzati, intere ali di reparti con camere vuote. Si vocifera di una ventina di dimissioni al mese di professionisti altamente specializzati e con esperienza, anestesisti, chirurghi, infermieri… tutti esasperati da un’amministrazione incompetente e fallimentare, che detta turni estenuanti e poco remunerati. Da qui la scelta di cambiare verso nuovi lidi, più remunerativi e meno stressanti, vedi clinica privata aldilà del ponte nuovo, altri e addirittura ospedali Svizzeri. Scelta, che molti di noi maliziosamente pensano patrocinata dal progetto della sanità privata a scopo di lucro, che i ns politici con fini meramente personali avallano da anni, decenni. Ma come dice il detto: A PENSARE MALE SI FA PECCATO, MA SPESSO SI INDOVINA
Qui al Manzoni, che nel 2013 era considerato tra i migliori ospedali di Lombardia e d’Italia,  l'altro giorno, cioè lunedì 11/09/2023, su 13 sale operatorie, ne funzionavano solo 5!!! Ho detto 5 e in un giorno infrasettimanale. Vergogna!!! Ci sono persone ricoverate da giorni e giorni in attesa di essere operate. Ogni giorno sono in lista e stanno a digiuno dalla sera prima fino a che nel primo pomeriggio non gli viene comunicato, con estremo imbarazzo dal medico di turno, che purtroppo sono sorte urgenze e che al momento non c’è posto. Tutto rimandato a domani.
Fortunatamente io me la sono cavata con soli 10 giorni di degenza, dei quali nonostante tutto, mi porto un bellissimo ricordo. Ho incontrato e conosciuto persone speciali che mi hanno accudito amorevolmente e altre con cui ho passato del tempo a chiacchierare del più e del meno, del passato e del futuro. Per tutto questo, non posso far altro che ringraziarle, a partire dal personale AREU che mi ha soccorso, a quello del PS che mi ha prestato le prime cure, a quello dei reparti in cui sono stato ricoverato e a tutti i pazienti con i quali ho condiviso angosce e preoccupazioni, ognuno con la propria storia, le proprie sofferenze e i propri sogni. Debbo dire che il calore ricevuto mi ha acceso l'animo e dato la forza per scrivere queste due semplici righe per far conoscere la situazione in cui versa il ns ospedale Manzoni, il tutto nella speranza che qualcosa possa iniziare a muoversi e cambiare la rotta intrapresa.
Ho conosciuto una persona che si è fatto una degenza di 22 giorni d'ospedale per una semplice colecistectomia, di cui ben 17 di questi nella famigerata lista giornaliera delle possibili operazioni, ma nulla! Dopo 22 giorni, esausto, debilitato fisicamente dalla dieta a base di pastina e purè, esasperato e in comune accordo con i medici, decidono di rimandare a data certa l’operazione. Operazione, che verrà poi fortunatamente eseguita a distanza di più di un mese dalle dimissioni dalla prima degenza. Qualcuno fa qualche conto? Quanto è costato allo stato e al sistema economico e sociale del paese Italia questa sua lunga malattia? Una volta un intervento semplice come questo si risolveva nel peggiore dei casi in 4-5 giorni di degenza, tra ricovero, operazione e dimissione.
Di seguito elenco le voci dei costi economici e sociali:
1 - Degenza in ospedale a carico dello STATO
2 - Essendo questa persona occupata gli viene riconosciuto parte dello stipendio dall'INPS (STATO)
3 - Essendo questa persona occupata NON ha potuto fare il proprio lavoro creando un danno al proprio datore di lavoro e al sistema paese, per mancata produzione
4 - Durante tutto questo inutile prolungato tempo, ha sottratto ad un'altra persona, la possibilità di accedere alle cure necessarie
Quanto sopra illustrato è solo uno dei tanti casi che ci sono attualmente. Per rendersi conto di ciò che sta succedendo basta fare un giro nei vari ospedali e parlare con le persone. Spero che quanto succede qui a Lecco sia solo un caso isolato, ma ne dubito, vedi ciò che sta succedendo da anni all'ospedale Mandic di Merate, sempre della stessa ASL di Lecco.
Chiedo a voi giornalisti di continuare a fare inchieste, portate alla luce della cronaca locale e nazionale ciò che succede nei ns ospedali. Chiedo a voi magistrati, forze dell'ordine e a tutte le persone oneste che sono nella condizione di agire, di perseguire questa politica scellerata.
Ma chiedo soprattutto a voi tutti ITALIANI DI SVEGLIARSI!!!
Bisogna scendere pacificamente in piazza, facciamo sentire la ns voce, il ns dissenso, facciamo qualcosa, non serve a nulla lamentarsi e poi essere accondiscendenti verso tutto quello che ci viene calato dall'alto.
Dobbiamo attivarci per preservare i ns DIRITTI nel rispetto dei ns DOVERI!!!
Gian Pietro
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.