Valmadrera: con padre Peo, la conversione di Pocky

“Io non sapevo come fare a creare relazioni”. È iniziato così il racconto che Pocky ha restituito ad un gruppo di valmadreresi radunatisi presso il Centro Farmaceutico Missionario di Via Roma nonostante il rischio di pioggia. Un racconto molto profondo del percorso di conversione intrapreso dalla quarantunenne taiwanese quasi otto anni fa grazie all’aiuto prezioso di Padre Paolo Ceruti. Seduto di fianco alla donna, il missionario del PIME, nato e cresciuto proprio a Valmadrera, ha svolto soprattutto il ruolo di traduttore, lasciando che fosse la storia di Pocky a parlare.
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Padre Peo con Pocky

“Nel 2015 io e mio marito ci siamo trasferiti a Shenzen in Cina per questioni di lavoro. Ho iniziato a recarmi tutti i giorni a Hong Kong per studiare il cantonese. Lì ho conosciuto alcune suore e alcuni missionari, tra cui Padre Peo” ha proseguito. “Ho chiesto loro informazioni su Gesù, di cui avevo sentito parlare durante un viaggio in Israele. Abbiamo iniziato a leggere insieme il Vangelo. Vedevo che ritornava continuamente questa cosa di amare il prossimo ma io non sapevo come fare ad entrare in relazione con il prossimo per amarlo”. È l’avvio di un’amicizia importante e duratura. 
“Piano piano Pocky ha iniziato a fermarsi anche nel pomeriggio con noi per fare i compiti insieme. Ci ha aiutato molto nello studio del cantonese. Ogni giorno, insieme, leggevamo il Vangelo. Io le dicevo che doveva voler bene agli altri e lei ha iniziato a vedere le cose in questa prospettiva” ha aggiunto Padre Peo. 
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La differenza fondamentale tra cristianesimo e buddismo diventava sempre più difficile da ignorare. “Nella nostra religione se una persona ha dei problemi o delle difficoltà si pensa che lui o un suo antenato abbiano fatto qualcosa di male. Qualche anno fa ho avuto dei problemi di cuore e i miei amici mi dicevano che un mio antenato aveva fatto qualcosa di sbagliato. Se fossi andata in un tempio a pregare una specifica divinità, quei problemi sarebbero passati” ha spiegato la donna. “Il Vangelo, invece, parlava di un Dio che è in mezzo a noi, che ti sostiene e ti è accanto a prescindere da come sei e cosa hai fatto. Secondo il Vangelo, i problemi e le difficoltà sono parte della vita, non sono una punizione. Ho deciso di provare a credere che Dio mi sostiene e mi aiuta e ho intrapreso il cammino di conversione”. 
A sette anni di distanza da quel momento, tra pochi giorni Pocky riceverà finalmente il battesimo. “Volevo già riceverlo nel 2020 ma non è stato possibile a causa della pandemia. Quest’ultimo periodo per me è stato molto faticoso poiché ho dovuto prendermi cura di mio padre. A causa di una malattia è stato per diversi mesi in ospedale ed ora la parte sinistra del suo corpo è paralizzata. Tuttavia, io so che Dio è con me, mi sostiene e mi dà la forza di andare avanti” ha proseguito la donna. “A Taiwan di solito le persone ammalate vengono ricoverate nelle case di riposo. Io però amo mio padre e ho deciso di prendermi cura di lui anche se non abbiamo mai avuto molte relazioni perché doveva sempre lavorare. Il Vangelo mi ha insegnato che Dio ama tutte le persone. Se non avessi conosciuto il Vangelo ora non saprei come andare avanti”. 
Quando ormai la serata si avvicinava alla conclusione, l’arrivo della pioggia ha costretto i presenti a spostarsi all’interno dei locali del Centro Farmaceutico. “A Taiwan se una persona ha delle difficoltà le deve risolvere da solo senza dirlo a nessuno. Un mio amico si è tolto la vita ma io non sapevo che avesse così tanti problemi” ha concluso Pocky. “Sentivo che dovevo provare a cambiare qualcosa e ho iniziato a prendermi cura di mio papà. Mio fratello e mia sorella hanno visto un grande cambiamento in me e mi supportano. Anche mio marito sa che io in questi anni ho letto il Vangelo tutte le settimane”.
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A destra don Isidoro Crepaldi

Assieme ai tanti fedeli, all’incontro era presente anche don Isidoro Crepaldi, parroco di Valmadrera. “Nella mia parrocchia ad Hong Kong non c’è una chiesa. Siamo ospiti di una scuola pubblica e utilizziamo i suoi spazi per le nostre attività. Sono a Hong Kong ormai da otto anni e ripartirò alla fine del mese” ha evidenziato Padre Paolo. “Io non sono lì per aprire cuori. Io non sono lì per aprire i cuori, il lavoro lo ha fatto tutto Pocky. Io ho la fortuna di essere lì a vedere i fiori che sbocciano”. La serata è poi terminata con la recita del Padre Nostro.
A.Bes.
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