A quarant'anni dalla scomparsa, una mostra omaggia (a Brera) il lecchese Franco Alquati

Un’occasione per riscoprire la pittura di Franco Alquati, a quarant’anni dalla morte, avvenuta nel novembre 1983: il 28 settembre sarà infatti inaugurata una mostra dedicata all’artista lecchese, una mostra dalle dimensioni contenute ma in un luogo significativo e cioè nel cuore di Brera a Milano, per la precisione nella galleria Vs Arte di via Ciovasso. 
Saranno esposte poco più di una decina di opere del periodo a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, realizzate quindi nell’ultimo scorcio di vita.
Curata dal critico Carmelo Strano, la mostra è stata fortemente voluta dalla famiglia, in particolare dal figlio Marco che spiega come il progetto sia in cantiere da anni, pensato per mantenere vivo il ricordo di un artista che la nostra città sta rischiando di dimenticare, dopo le mostre che gli aveva dedicato nel 1991 a Villa Manzoni e nel 2003 alla Torre Viscontea. Del resto, se si esclude forse Sora, i rapporti di Lecco con i suoi artisti e i suoi ingegni sono sempre stati complessi: ne ironizzava già nell’Ottocento lo scrittore Antonio Ghislanzoni. Lo stesso Ennio Morlotti ricordava come i suoi concittadini lo considerassero pazzo per la decisione di abbandonare un “posto sicuro” e dedicarsi alla pittura.
alquati1.jpg (63 KB)
Franco Alquati
Il rapporto di Alquati con Lecco, poi, è stato altalenante, come leggiamo in “Cento del Novecento”, il libro che nel 2002 la Periplo Edizione pubblicò per appunto per celebrare centro personaggi lecchesi illustri del secolo appena lasciato alle spalle: «E’ un artista al quale Lecco non ha mai tributato sufficienti attenzioni, frutto probabilmente di un rapporto difficile tra il pittore e la città. Un carattere chiuso, la scelta di un isolamento, forse anche qualche idea giudicata poco ortodossa per Lecco e per l’epoca, come quella della “Stamperia del Moretto” che è stata il riscatto nell’onirico di un’esistenza che egli sentiva ormai stretta, in una eterna provincia incombente». Non è un caso che la mostra milanesi si intitoli “Il cavaliere solitario”.
Nato a Cremona nel 1924, Alquati giunse a Lecco con la famiglia quindici anni dopo. Nel 1943 venne arruolato in marina e la sua guerra finì in un campo di prigionia in Algeria. Dove, nel 1945, vinse un premio di pittura indetto tra i prigionieri e scattò a quel punto la decisione di continuare su quella strada.  Dedicandosi anche alla grafica pubblicitaria e alle arti applicate: arazzeria e ceramica.
alquati2.jpg (52 KB)
Una delle opere esposte
Ad Alquati, tra l’altro, si deve il progetto del monumento al marinaio sul lungolago cittadino. Il pittore lo aveva progettato già negli anni Settanta, ma per una serie di problemi contingenti poté essere realizzato solo nel 1986, quando l’artista era già morto da tre anni. A occuparsi della realizzazione di l’architetto Giancarlo Spada, anch’egli ormai scomparso.
L’esposizione di Brera sarà inaugurata alle 18 di giovedì 28 settembre e resterà poi aperta fino al 28 ottobre (da marted’ a sabato dalle 10,30 alle 19, ingresso libero).
D.C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.