Calolzio: 'bufera' nella Protezione Civile, Mazzoleni non sarà più coordinatrice
Polemiche su polemiche intorno alla Protezione Civile di Calolzio. Dopo la riunione "infuocata" in Municipio del 4 settembre scorso, Sonia Mazzoleni ha infatti annunciato tramite una lunga lettera - in cui non nasconde un palese fastidio che non nasce di certo in questi giorni - la decisione di anticipare le sue dimissioni dal ruolo di coordinatrice del gruppo di volontari, che in realtà sarebbero comunque dovute arrivare a breve nel rispetto del nuovo "regolamento tipo", che prevede che l'incarico non possa essere ricoperto da chi, come lei, siede anche sui banchi del Consiglio Comunale, in maggioranza o in minoranza.
Sono volati stracci, lunedì scorso, nella sede di piazza Vittorio Veneto. Non lo ha nascosto nemmeno il sindaco Marco Ghezzi, che Mazzoleni nella sua lettera ha accusato - sostanzialmente - di menefreghismo e ingratitudine nei confronti della Protezione Civile, sostenendo che evidentemente il grande impegno e i tanti interventi, "anche notturni e festivi", che le "giubbe gialle" hanno portato avanti "con generosità e coraggio" non sono stati sufficienti.
"È vero, è stata una riunione "accesa", ma non diversamente da altri incontri o Consigli in cui è stata coinvolta lei" ha ammesso il primo cittadino di Calolzio, definendo quella della candidata sindaco di "Bene Comune" un'uscita "teatrale, che dimostra ancora una volta il suo intento di utilizzare la Protezione Civile a scopi politici", e invitando tutti a tagliare corto con polemiche sterili. Poi alcune precisazioni: "Innanzitutto non è vero che ho detto che l'attività del gruppo negli ultimi cinque anni è stata un fallimento: ho usato questo termine - e i volontari lo hanno capito - in riferimento al lavoro di coordinamento, che non è stato facile proprio per le difficoltà nel collaborare con Mazzoleni".
"Che comunque - ha aggiunto Ghezzi - non ho rimosso dal suo incarico, anche se a un certo punto della discussione mi sono sfogato con quel "Lei è destituita!" che cita nella sua lettera. Non l'ho mai fatto in cinque anni, perché avrei dovuto farlo adesso? E poi non è nemmeno una scelta di mia competenza. Tutta questa storia non fa bene a nessuno, di certo non aiuta la coesione e l'importante impegno dei volontari. Ma ad ogni modo con il nuovo regolamento Sonia Mazzoleni non avrebbe più potuto mantenere il suo ruolo, che ora sarà affidato a un'altra persona attraverso una decisione interna al gruppo. Mi risulta che il dibattito in merito sia già cominciato".
A questo proposito, nelle ultime righe del suo scritto Mazzoleni augura buon lavoro a colui o colei che prenderà il suo posto garantendo che, in qualità di consigliere comunale, avrà "un occhio super vigile affinché la Protezione Civile e la divisa non sia più il giocattolo di chi fa politica becera e calpesta la dignità di una realtà così importante e, più in generale, del mondo del volontariato", con una stoccata dunque anche all'assessore Cristina Valsecchi a cui, a suo dire, il sindaco avrebbe permesso "di utilizzare la divisa per rappresentare se stessa". Infine, da parte sua, anche un accenno al passaggio - definito "sereno", proprio tra virgolette - della PC in Comunità Montana.
"Non è un segreto che questa cosa non le stia bene, ma è così e non si torna indietro" ha commentato ancora il sindaco Ghezzi, spiegando come l'ingresso - o meglio, il ritorno - del gruppo nell'ente con sede in Villa de' Ponti non avrà nessuna particolare conseguenza sull'attività e l'organizzazione dei volontari, che anzi in caso di importanti emergenze potranno contare sulla Comunità Montana per un coordinamento generale degli interventi da mettere in campo. Per buona pace di tutti.
Sono volati stracci, lunedì scorso, nella sede di piazza Vittorio Veneto. Non lo ha nascosto nemmeno il sindaco Marco Ghezzi, che Mazzoleni nella sua lettera ha accusato - sostanzialmente - di menefreghismo e ingratitudine nei confronti della Protezione Civile, sostenendo che evidentemente il grande impegno e i tanti interventi, "anche notturni e festivi", che le "giubbe gialle" hanno portato avanti "con generosità e coraggio" non sono stati sufficienti.
"È vero, è stata una riunione "accesa", ma non diversamente da altri incontri o Consigli in cui è stata coinvolta lei" ha ammesso il primo cittadino di Calolzio, definendo quella della candidata sindaco di "Bene Comune" un'uscita "teatrale, che dimostra ancora una volta il suo intento di utilizzare la Protezione Civile a scopi politici", e invitando tutti a tagliare corto con polemiche sterili. Poi alcune precisazioni: "Innanzitutto non è vero che ho detto che l'attività del gruppo negli ultimi cinque anni è stata un fallimento: ho usato questo termine - e i volontari lo hanno capito - in riferimento al lavoro di coordinamento, che non è stato facile proprio per le difficoltà nel collaborare con Mazzoleni".
"Che comunque - ha aggiunto Ghezzi - non ho rimosso dal suo incarico, anche se a un certo punto della discussione mi sono sfogato con quel "Lei è destituita!" che cita nella sua lettera. Non l'ho mai fatto in cinque anni, perché avrei dovuto farlo adesso? E poi non è nemmeno una scelta di mia competenza. Tutta questa storia non fa bene a nessuno, di certo non aiuta la coesione e l'importante impegno dei volontari. Ma ad ogni modo con il nuovo regolamento Sonia Mazzoleni non avrebbe più potuto mantenere il suo ruolo, che ora sarà affidato a un'altra persona attraverso una decisione interna al gruppo. Mi risulta che il dibattito in merito sia già cominciato".
A questo proposito, nelle ultime righe del suo scritto Mazzoleni augura buon lavoro a colui o colei che prenderà il suo posto garantendo che, in qualità di consigliere comunale, avrà "un occhio super vigile affinché la Protezione Civile e la divisa non sia più il giocattolo di chi fa politica becera e calpesta la dignità di una realtà così importante e, più in generale, del mondo del volontariato", con una stoccata dunque anche all'assessore Cristina Valsecchi a cui, a suo dire, il sindaco avrebbe permesso "di utilizzare la divisa per rappresentare se stessa". Infine, da parte sua, anche un accenno al passaggio - definito "sereno", proprio tra virgolette - della PC in Comunità Montana.
"Non è un segreto che questa cosa non le stia bene, ma è così e non si torna indietro" ha commentato ancora il sindaco Ghezzi, spiegando come l'ingresso - o meglio, il ritorno - del gruppo nell'ente con sede in Villa de' Ponti non avrà nessuna particolare conseguenza sull'attività e l'organizzazione dei volontari, che anzi in caso di importanti emergenze potranno contare sulla Comunità Montana per un coordinamento generale degli interventi da mettere in campo. Per buona pace di tutti.