San Giovanni in festa per l'Addolorata: funzioni 'speciali' e iniziative dal 15
La festa patronale di San Giovanni, nella vallata del Gerenzone, si deve alla bella statua della Madonna Addolorata venerata in Parrocchiale nell’altare laterale sulla destra del maggiore: risale al 1700, opera dello scultore valsassinese Carlo Tantardini.
San Giovanni alla Castagna è stato Comune sino al 1° marzo 1924, quando divenne operativa l’unificazione con Lecco: contava 2.177 abitanti. Ancora oggi, di fronte alla piazza della chiesa dedicata a Felice Cavallotti, passa via alla Castagna, l’antico tracciato verso la Valsassina che proseguiva lungo le attuali vie Partigiani e IX Febbraio. Più avanti, lungo la strada che serpeggia tra le case, si può notare sulla sinistra il percorso pedonale di via Tirabagia, che porta all’altra sponda della vallata oltre Gerenzone e Fiumicella, a Rancio; è un angolo superstite delle vecchie officine, rese popolari dal faticoso lavoro dei “tirabagia”.
Il tracciato attuale della strada per la Valsassina è quello di corso Monte Santo, dove esiste una vistosa passerella pedonale in pietra e bitume, risalente al 1911, e quindi più che centenaria, costruita dal capomastro Invernizzi. Il viadotto pedonale è denominato anche “l’occhio di Polifemo” per il “cerchio” che appare sul lato sinistro salendo, ai bordi del viottolo pedonale. La via Cà Francoscio porta a un belvedere verso la città di Lecco, prima di continuare nel tracciato verso Cereda. La sua denominazione deriverebbe da una “storpiatura” dialettale dovuta alla presenza di un presidio militare in posizione chiave di controllo sulla strada da Lecco verso la Valsassina e oltre.
Il quartiere San Giovanni ha avuto nella seconda metà del Novecento un notevole sviluppo edilizio lungo viale Adamello e nella zona collinare fra Varigione e Cereda. C’è la via panoramica dedicata al giovane poeta “crepuscolare” Fausto Valsecchi, lecchese, deceduto a 23 anni annegando nelle acque del Naviglio. La località Cereda era la villeggiatura preferita dalla poetessa Francesca Manzoni, scomparsa quando era appena 33enne.
Il programma religioso della festa si apre alle 16.00 di venerdì 15 settembre con la Messa in Parrocchiale che vede il sacramento dell’unzione degli infermi. Sabato 16, alle 9.30, verrà inaugurato il nuovo manto del campo sportivo dell’oratorio di San Giovanni. Vi sarà il taglio del nastro a più mani, seguito dalla preghiera di benedizione, dopodichè verrà disputato un torneo di calcio. Nel pomeriggio, alle 16.00, saranno presenti in Parrocchiale alcuni sacerdoti per il sacramento della Riconciliazione; alle 17.15 il Rosario meditato, alle 18.00 la Messa.
Domenica alle 17.00, dopo la celebrazione del Vespero solenne, seguirà la processione accompagnata dal Corpo musicale Giuseppe Verdi, che seguirà il tracciato di piazza Cavallotti, via Partigiani, via Pietro Micca, via Mattia Rusconi, via don Invernizzi, via Agliati, via Partigiani, piazza della chiesa. Alle 18.00 Messa solenne in Parrocchiale.
Infine lunedì, alle 18.00, la funzione in suffragio dei defunti verrà celebrata da don Erminio Burbello, ora a Civate dopo essere stato prevosto di Canzo, don Lucio Galbiati, parroco a Barzio in Valsassina, nativo di San Giovanni, e don Claudio Maggioni, attuale "pastore" della comunità nella vallata del Gerenzone. Vi sarà anche un saluto di riconoscenza a suor Isabel.
San Giovanni alla Castagna è stato Comune sino al 1° marzo 1924, quando divenne operativa l’unificazione con Lecco: contava 2.177 abitanti. Ancora oggi, di fronte alla piazza della chiesa dedicata a Felice Cavallotti, passa via alla Castagna, l’antico tracciato verso la Valsassina che proseguiva lungo le attuali vie Partigiani e IX Febbraio. Più avanti, lungo la strada che serpeggia tra le case, si può notare sulla sinistra il percorso pedonale di via Tirabagia, che porta all’altra sponda della vallata oltre Gerenzone e Fiumicella, a Rancio; è un angolo superstite delle vecchie officine, rese popolari dal faticoso lavoro dei “tirabagia”.
Il tracciato attuale della strada per la Valsassina è quello di corso Monte Santo, dove esiste una vistosa passerella pedonale in pietra e bitume, risalente al 1911, e quindi più che centenaria, costruita dal capomastro Invernizzi. Il viadotto pedonale è denominato anche “l’occhio di Polifemo” per il “cerchio” che appare sul lato sinistro salendo, ai bordi del viottolo pedonale. La via Cà Francoscio porta a un belvedere verso la città di Lecco, prima di continuare nel tracciato verso Cereda. La sua denominazione deriverebbe da una “storpiatura” dialettale dovuta alla presenza di un presidio militare in posizione chiave di controllo sulla strada da Lecco verso la Valsassina e oltre.
Il quartiere San Giovanni ha avuto nella seconda metà del Novecento un notevole sviluppo edilizio lungo viale Adamello e nella zona collinare fra Varigione e Cereda. C’è la via panoramica dedicata al giovane poeta “crepuscolare” Fausto Valsecchi, lecchese, deceduto a 23 anni annegando nelle acque del Naviglio. La località Cereda era la villeggiatura preferita dalla poetessa Francesca Manzoni, scomparsa quando era appena 33enne.
Il programma religioso della festa si apre alle 16.00 di venerdì 15 settembre con la Messa in Parrocchiale che vede il sacramento dell’unzione degli infermi. Sabato 16, alle 9.30, verrà inaugurato il nuovo manto del campo sportivo dell’oratorio di San Giovanni. Vi sarà il taglio del nastro a più mani, seguito dalla preghiera di benedizione, dopodichè verrà disputato un torneo di calcio. Nel pomeriggio, alle 16.00, saranno presenti in Parrocchiale alcuni sacerdoti per il sacramento della Riconciliazione; alle 17.15 il Rosario meditato, alle 18.00 la Messa.
Domenica alle 17.00, dopo la celebrazione del Vespero solenne, seguirà la processione accompagnata dal Corpo musicale Giuseppe Verdi, che seguirà il tracciato di piazza Cavallotti, via Partigiani, via Pietro Micca, via Mattia Rusconi, via don Invernizzi, via Agliati, via Partigiani, piazza della chiesa. Alle 18.00 Messa solenne in Parrocchiale.
Infine lunedì, alle 18.00, la funzione in suffragio dei defunti verrà celebrata da don Erminio Burbello, ora a Civate dopo essere stato prevosto di Canzo, don Lucio Galbiati, parroco a Barzio in Valsassina, nativo di San Giovanni, e don Claudio Maggioni, attuale "pastore" della comunità nella vallata del Gerenzone. Vi sarà anche un saluto di riconoscenza a suor Isabel.
Date evento
da venerdì, 15 settembre 2023 a lunedì, 18 settembre 2023