Dervio: utilitaria contromano sulla ss36 si schiantò contro la sua Audi, finisce a processo per duplice omicidio stradale

L'auto che viaggiava in contromano lungo la corsia di sorpasso, nel tratto di SS36 che separa la galleria di Dervio da quella di Corenno Plinio. 
Un'immagine che probabilmente il 48enne di Seregno alla guida dell'Audi che lo scorso 19 ottobre 2022 si era schiantata contro l'utilitaria con a bordo mamma e figlia di origini senegalesi, non dimenticherà mai. 
Un urto violentissimo costato la vita ad Aida Sene, classe 1966 e a Maimouna Gueye, 27 anni, residenti con il resto della famiglia a Garlate, che in quel drammatico pomeriggio viaggiavano inspiegabilmente nel senso sbagliato di marcia.
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L'auto del brianzolo dopo lo schianto

Il brianzolo non era riuscito ad evitare l'impatto ed era a sua volta finito in ospedale a Gravedona in codice giallo, riportando traumi e contusioni che hanno richiesto - oltre al ricovero - anche un successivo periodo di riabilitazione. 
A distanza di meno di un anno dalla tragedia costata la vita alla 27enne di origini senegalesi - ma nata a Lecco - e a sua madre, il conducente della vettura rimasta coinvolta nel sinistro è finito davanti al giudice, imputato per omicidio stradale.
Gli accertamenti condotti dagli agenti della Polstrada nell'immediatezza dei fatti avevano infatti portato la Procura della Repubblica - nella persona del numero uno dell'ufficio, il dottor Ezio Domenico Basso - ad aprire un fascicolo d'indagine nel quale è stato iscritto il nome del brianzolo. La consulenza affidata alla dottoressa Benedetta Arosio ha infatti evidenziato una velocità di percorrenza dell'arteria ben oltre il limite consentito, fissato in 90 km/h, e altre violazioni al codice della strada in relazione (pare) alla posizione del veicolo in carreggiata. 
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Le due vittime, Aida Sene e Maimouna Gueye

L'Audi condotta dal seregnese infatti, avrebbe sfrecciato lungo la SS36 a 140 km/h, dato emerso da una successiva integrazione della consulenza disposta appunto dalla Procura che in origine attestava la stessa fra i 120 e i 140 km/h. 
Difeso dall'avvocato Marcello Perillo del Foro di Lecco e dal collega lariano Filippo Vergani, l'imputato è comparso stamani in Tribunale, al cospetto del giudice per le udienze preliminari, Nora Lisa Passoni. Un'udienza durata pochi minuti, durante la quale il 48enne ha chiesto - per tramite dei propri legali - di avvalersi del rito abbreviato (che consente in caso di condanna, lo sconto di un terzo della pena).
Presenti in Aula oltre al sostituto Chiara Stoppioni (in rappresentanza della Procura) anche due legali del Foro di Milano che tutelano gli interessi di un parente stretto delle vittime; aveva chiesto infatti di costituirsi parte civile uno dei figli di Aida Sene (fratello dunque di Maimouna Gueye ndr). Gli sviluppi dell'udienza odierna - e più precisamente la richiesta della difesa di avvalersi di un rito alternativo - non è stata però accolta dalla parte civile che ha deciso di uscire dal procedimento, riservandosi probabilmente di procedere in ambito civile qualora dovessero presentarsi le condizioni.
''Abbiamo chiesto l'abbreviato perché riteniamo sia la sede più giusta per discutere questo processo'' le uniche parole espresse invece dal difensore, l'avvocato Perillo, che ha altresì spiegato di aver depositato una consulenza tecnica di parte redatta dal dottor Renato Falco, di cui ha però preferito non entrare nei dettagli. E' facile tuttavia intuire che saranno proprio la velocità di percorrenza dei due veicoli coinvolti nel sinistro e la condotta dei due autisti, gli elementi sui quali verterà la discussione. La toga lecchese non ha poi mancato di esprimere un certo disappunto per le contestazioni che vengono mosse a carico del proprio assistito, passato dall'essere coinvolto suo malgrado nel sinistro, a dover rispondere di un'accusa pesantissima, ovvero di un duplice omicidio stradale.
La scomparsa di Aida e Maimouna aveva sconvolto un'intera comunità; a Garlate mamma e figlia erano molto note ed integrate. Una morte assurda ed inspiegabile, tanto quanto la presenza dell'utilitaria con a bordo le due - che procedevano in direzione Lecco - sulla corsia di sorpasso Nord, quindi verso Sondrio, probabilmente dopo un'inversione di marcia in una piazzola di sosta fra Dervio e Corenno.
Si torna in Aula il prossimo 17 gennaio per il prosieguo dell'udienza celebrata al cospetto del giudice Passoni.
G.C.
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