Mandello accoglie migliaia di appassionati guzzisti: il raduno è già entrato nel vivo

Vibra l’aria di Mandello del Lario. Vibra per il rombo di motori carichi di storia. Vibra per i mille odori che si mescolano sotto il sole: carburante, birra, salamelle alla griglia. Ma soprattutto l’aria di Mandello del Lario vibra e vibrerà fino a domenica sera per la passione delle migliaia di guzzisti giunti in riva al lago in occasione dell’annuale raduno Città della Moto Guzzi, che aveva avuto almeno un paio di momenti significativi già ieri con l'inaugurazione dei cinque totem lungo "le vie di Carlo" e poi della fontana "amarcord".



Sono già arrivati in tanti, nonostante sia solo venerdì. Il campo da calcio del centro sportivo è colorato dalle tende in cui soggiorneranno. Sono arrivati da tutta Italia e oltre. Passeggiando tra le lunghe file di moto parcheggiate ovunque, infatti, abbiamo incontrato tanti inglesi, tedeschi, francesi. Tutti intenti a sorseggiare una birra e ad osservare i mezzi disseminati ovunque lungo le strade, studiandone le caratteristiche.



Dopo il pranzo in uno degli innumerevoli stand o food truck sparsi per il paese, però, la maggior parte dei guzzisti si è dedicata ai test drive, curati con precisione dai membri dello staff del raduno. Preso d’assalto anche lo shop, fonte di cimeli destinati ad essere tramandati di generazione in generazione come la passione per il marchio dell’aquila. 



Tra i motoclub Guzzi presenti, per numerosità spiccavano quello dell’Emilia-Romagna e quello di Cuneo. Benché i tour guidati nella fabbrica fossero previsti nel weekend, in molti non hanno esitato ad entrare nella struttura per visitare il museo.



Secondo da sinistra Luigi Lafranconi

“Ho lavorato in Guzzi per 38 anni. Di questi, ne ho passati tre nel reparto corse, fino a quando poi ha chiuso. All’epoca la Guzzi era come una grande famiglia. Il proprietario ha costruito le case per i suoi dipendenti. Quando il padre andava in pensione, subentrava il figlio. Esercito, Polizia, Carabinieri avevano tutti le nostre moto. I giapponesi sono arrivati molto dopo” ci ha raccontato Luigi Lafranconi, storico dipendente di Guzzi.



Seduto sulla pensilina dell’autobus insieme ad alcuni amici, il signor Lafranconi osservava l’ingresso di quella fabbrica che per decenni è stata la sua seconda casa. In attesa degli eventi del fine settimana, il clima, a Mandello, è già decisamente caldo, come abbiamo cercato di raccontarvi attraverso le nostre foto.

Galleria fotografica (60 immagini)


A.Bes.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.